Tonino, la storia del «galletto ciacavo»

Avrà luogo domani al Teatro dei burattini di Fiume la première dello spettacolo che si rifà all'albo illustrato di Vjekoslava Jurdana, per la regia di Serđo Dlačić

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Tonino, la storia del «galletto ciacavo»
Magdalena Lupi Alvir, Alex Đaković, Vjekoslava Jurdana, Radovan Kunić e Serđo Dlačić. Foto: Ivor Hreljanović

La stagione teatrale sta per concludersi e al Teatro dei burattini di Fiume è stata presentata l’ultima produzione prima dell’inizio dell’estate. Si tratta dello spettacolo “Tončić Petešić”, che si potrebbe tradurre in italiano come “Tonino il galletto”. Il personaggio del piccolo gallo è scaturito dalla mente di Vjekoslava Jurdana, che lo ha inserito in un albo illustrato per bambini, dal quale è stato ripreso da Vedrana Balen Špinčić per portarlo sulla scena.

A parlare di questo importante progetto che coronerà la stagione teatrale 2022/2023 sono stati gli autori, presentati dalla direttrice del Teatro dei burattini, Magdalena Lupi Alvir.
“Anche se lo spettacolo non ha ancora incontrato il pubblico – ha affermato Lupi Alvir – abbiamo già ricevuto i primi inviti di partecipazione a Festival e altri eventi per l’infanzia. Ciò è dovuto sicuramente al grande successo dell’albo illustrato, che si rivolge ad adulti e bambini. Il formato di questo spettacolo è quello del teatro di narrazione e penso che la sua importanza stia pure nel fatto che contribuisce a preservare una parte importante del patrimonio della nostra regione, ovvero il dialetto ciacavo. A differenza del libro, lo spettacolo sarà solo in parte in ciacavo, ma verrà preservata l’estetica dell’edizione, realizzata da Radovan Kunić, che è stata portata sulla scena da Marija Volkmer”.
È stato interessante l’intervento dell’autrice del libro, Vjekoslava Jurdana, la quale scrive sia letteratura per bambini, che prosa e poesia per adulti, ma insegna pure Teoria della letteratura e Letteratura per l’infanzia alla Facoltà di Scienze della formazione di Fiume. Jurdana, che ha lavorato al progetto come consulente linguistica, ha spiegato che, a differenza della letteratura per adulti, quella per l’infanzia deve avere una forma di qualità, ma deve tener conto pure del destinatario e del processo di maturazione che lo interessa.
“Tončić vive la sua vita – ha illustrato Jurdana -. Io l’ho creato, ma da subito lui ha preso una forma e ha iniziato a crescere e ad esistere indipendentemente da me, che sono l’autrice. Penso che il suo successo dipenda dal fatto che tocca gli strati archetipici del nostro subcosciente. Sono contenta che il Teatro dei burattini abbia riconosciuto tutti questi input del testo e abbia deciso di trasferirli nel medium teatrale. Mi chiedono spesso se ci saranno altri libri che lo coinvolgono e devo dire che le idee ci sono, ma non ho ancora iniziato a metterle su carta. Per quanto riguarda la lingua, ho scelto il ciacavo con inflessione ecava, che è la mia madrelingua ed è anche il dialetto più melodico di tutti. Per dare un’idea della sua forma, è quello usato da Drago Gervais nelle sue opere. Al dialetto vengono aggiunti molti elementi della letteratura orale, ma anche parole chiaramente onomatopeiche”, ha concluso Jurdana. A parlare dello spettacolo è stato pure il regista, Serđo Dlačić, il quale ha spiegato che il galletto Tončić impara ad usare la sua voce per lanciare il “chicchirichì” del suo papà. Lo spettacolo poggia su tre elementi: il monologo interiore del personaggio, l’utilizzo di materiale video e l’assenza di musica ad eccezione del battito del cuore. L’ultimo intervento è stato quello dell’unico attore ad aver lavorato al progetto, Alex Đaković, il quale ha spiegato che Tončić Petešić lo ha costretto a guardarsi dentro e a crescere. La première è in programma domani, 26 maggio, alle ore 18. Lo spettacolo, della durata di 35 minuti, è pensato per un pubblico dai quattro anni in su.

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