Tommy Emmanuel colpisce ancora

Il suo talento unico, unito a un impatto scenico ed emozionale, ha riconfermato la grandezza di uno dei massimi esponenti della chitarra acustica a livello mondiale esibitosi sulla Scena estiva della Perla del Quarnero. Una parte della serata è stata dedicata ai brani dell’album «Endless road»

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Tommy Emmanuel colpisce ancora
L’approccio alla musica di Tommy Emmanuel è puro e genuino. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

È senza dubbio uno dei più grandi chitarristi contemporanei, universalmente riconosciuto. Non possiamo dire che sia il numero uno al mondo, ma sul podio un posto lo trova sicuramente. Se poi dovessimo sistemarlo sul gradino più alto nessuno dovrebbe metterlo in discussione. Chitarrista sì, ma stiamo parlando di una categoria a parte di cui è l’unico esponente. Tommy Emmanuel è tornato a colpire, uno plurirecidivo ad Abbazia e nella nostra regione in generale, pronto a sorprendere, capace di far fare al suo strumento qualsiasi cosa.

Non capita spesso una standing ovation sulla Scena estiva di Abbazia, ma questa volta il coinvolgimento del pubblico è stato totale. Assieme all’artista australiano è salito, e non è la prima volta, il 19enne chitarrista fiumano Frano Živković che conobbe 16 anni fa ad Abbazia. Da allora, le esibizioni di Emmanuel dalle nostre parti vengono arricchite dal virtuosismo dell’ormai ex bambino prodigio, oggi affermato anche a livello internazionale.

Esibizione a rischio
Mezz’ora prima dell’ora fissata per l’inizio dello spettacolo, su Abbazia si è abbattuto un acquazzone. È durato 5 minuti, tra lampi e tuoni minacciosi. Tommy Emmanuel è partito puntualissimo, come un treno giapponese, con il pubblico che non aveva ancora occupato la platea, in ritardo, probabilmente dovuto alla necessità di ripararsi dalla pioggia. Per loro, oltre al danno c’è stata anche la beffa. Se l’acqua non se la sono presa dall’alto, eccola dal basso. Con la platea nel buio non ci si è accorti che i cuscini sulle sedie erano inzuppati. Chi è arrivato in tempo, con le luci ancora accese, ha potuto girarli dall’altra parte.

A furor di popolo
I suoi concerti non rispettano, generalmente, alcuna scaletta. Anche questa volta è stato un misto di brani composti dallo stesso Tommy Emmanuel e classici rielaborati e riproposti in versioni sorprendenti.
Ha dedicato buona parte della serata ai brani del suo album del 2004 “Endless road”, che è da poco stato inciso anche su vinile. Di album in studio ne ha incisi 27 ai quali ne aggiungiamo 6 dal vivo e 4 compilation. “Nat King Cole è uno dei miei cantanti preferiti”, ha precisato, annunciando “Mona Lisa”, un pezzo immancabile quanto il medley con gli estratti di brani celebri dei Beatles. In mezzo rielaborazioni di colonne sonore, da “La carica dei 101” a “Il mago di Oz”, con il brano “Over the rainbow”, tanto per restare in tema di magia, in cui ha dominato il suono inconfondibile dell’arpa, prodotto però dall’unico strumento di cui Emmanuel fa uso, la chitarra.
Anche il pubblico ha diritto di voto. “Mombasa!”, ha gridato uno dalla platea. “Non ho sentito bene…”, ha detto Emmanuel, scherzando, ottenendo una risposta corale del pubblico: “Mombasa!”. Si tratta del brano che illustra meglio di ogni altro la creatività e originalità artistica nella gestione della chitarra con l’uso dominante di tecniche percussionistiche. Sembra quasi di trovarsi davanti a un batterista che si abbandona ad assoli straordinari. In questo caso i protagonisti sono i ritmi africani, ma in altre situazioni, Tommy Emmanuel ha saputo abbracciare quelli della sua terra, con riferimento agli aborigeni e alle loro sonorità.
Dopo uno spettacolo come questo, non si fa più caso alle “parti nobili” bagnate.

La pioggia prima dell’inizio del concerto non ha fermato il pubblico, giunto numerosissimo.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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