Testimonianze orali che raccontano la storia

Il progetto del Circolo Istria si pone l'obiettivo di aiutare nella raccolta delle fonti e nella loro catalogazione

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Testimonianze orali che raccontano la storia
Il Centro di ricerche storiche di Rovigno. Foto: ROBERTA UGRIN

Una scuola di formazione per la raccolta di testimonianze orali, è questa l’iniziativa che nei prossimi giorni vedrà la partecipazione di scuole e Comunità del territorio d’insediamento storico. L’obiettivo è di dare una formazione riguardo alle metodologie di raccolta dati e di analisi, per permettere la formazione di un archivio comune, consultabile a tutti quelli che vogliono approfondire l’argomento.

Ezio Giuricin, presidente del Circolo Istria.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Organizzata dal Circolo di cultura istro-veneta Istria di Trieste in collaborazione con l’AISO, l’Associazione Italiana di Storia Orale e il Centro di ricerche storiche di Rovigno (CRS), la scuola di storia orale è rivolta a studiosi e ricercatori, docenti, studenti e a tutte le figure professionali della Comunità Nazionale Italiana in Istria e a Fiume che intendono lavorare con le fonti orali in strutture archivistiche o per produzioni creative, audiovisive e multimediali. Il tutto anche grazie alla collaborazione dell’Unione Italiana, della Comunità degli Italiani Pino Budicin, di Rovigno, e dell’Ecomuseo La Batana.
L’evento si svolgerà dal 6 all’8 novembre presso il CRS, dove saranno riuniti alcuni dei più affermati esperti di storia orale. Parteciperanno numerosi docenti e operatori delle scuole italiane, ricercatori e professionisti delle Comunità degli Italiani attualmente impegnati, in varie forme, nella raccolta di testimonianze e interviste sulla storia, le tradizioni linguistiche, culturali, socio-economiche e le esperienze della componente italiana del territorio e la sua complessa realtà multiculturale, o comunque interessati ad accostarsi alla materia.
Come ci ha spiegato Ezio Giuricin, presidente del Circolo Istria, si tratta di un progetto importante, che è stato organizzato in Istria volutamente e che si pone come obiettivo quello di aiutare nel processo di raccolta e catalogazione delle testimonianze. “Sappiamo che non sono l’unica fonte e che si fa storia anche in altri modi, ma le testimonianze rimangono un modo importante e diretto per venire a conoscenza degli eventi passati. In modo particolare oggigiorno, quando molti dei testimoni dell’epoca non sono più disponibili, per motivi anagrafici, è importante raccogliere e gestire al meglio le testimonianze di chi rimane”, ha spiegato Giuricin.
L’evento si avvale del sostegno finanziario del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale italiano e del Ministero della Cultura in base alla Legge 16 marzo 2001 n. 72. Anche grazie a questo sostegno economico gli interventi verranno trasmessi in streaming su piattaforma Google – Meet e potranno essere seguiti su YouTube collegandosi dal sito internet del Circolo Istria https://circoloistria.com/, nonché sui siti di AISO e del CRS http://aisoitalia.org/,https://crsrv.org/.
La proposta, promossa dal Circolo Istria, rappresenta la prima offerta formativa rivolta all’area istro-quarnerina, in particolare alle varie figure di professionisti della comunicazione che operano in relazione con le scuole e le Comunità degli Italiani. Per quanto riguarda le istituzioni della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia e la realtà delle associazioni degli esuli l’obiettivo è di aggiornare e perfezionare le pratiche di raccolta e documentazione delle fonti orali, testimonianze e interviste, sulla storia, l’eredità culturale e linguistica e le tradizioni della componente italiana del territorio e di creare i presupposti per la realizzazione di una banca dati o archivio digitale comune delle fonti, testuali, audio e video, e di una rete per lo scambio dei dati.
“L’affinamento e la diffusione delle pratiche e delle metodologie di raccolta e documentazione delle fonti di storia orale costituisce inoltre un elemento fondamentale per la conservazione e lo sviluppo dell’identità nazionale, culturale e linguistica della componente italiana del territorio, oltre che dei suoi intrinseci valori multiculturali. In questo ambito so che alcune Comunità hanno già fatto un ottimo lavoro. Cito per fare un esempio quelle di Fiume, Rovigno, Pirano e Gallesano, che hanno già realizzato molte interviste e le hanno archiviate”, ci ha spiegato Giuricin.
Nella panoramica italiana, AISO risulta la principale agenzia formativa per chi intenda accostarsi alle pratiche di storia orale con fondamentali competenze storico\culturali e corrette procedure di raccolta delle testimonianze, uso delle tecnologie audio-visive, analisi critica delle fonti, conservazione, digitalizzazione ed elaborazione di prodotti divulgativi. “È per questo che abbiamo deciso di collaborare con loro”, ha specificato il presidente del Circolo Istria.
Nell’ambito dell’iniziativa verranno inoltre offerte delle informazioni sul Vademecum per il trattamento delle fonti orali realizzato dall’AISO: un documento che contiene indicazioni utili e importanti linee guida per coloro che lavorano con le fonti orali in quanto ricercatori, archivisti, bibliotecari o tecnici della documentazione. Il Vademecum è frutto di un lavoro collettivo e di un confronto interdisciplinare che ha coinvolto studiosi e conservatori di diverse generazioni, in rappresentanza dei principali soggetti che in Italia si occupano di archivi orali: il Ministero della Cultura, le università, alcuni istituti storici e molte delle associazioni impegnate nella ricerca con fonti orali.
Come ci ha spiegato Giuricin la proposta di una Scuola di storia orale in Istria, da rivolgere in primo luogo a operatori della formazione, si inserisce in un decennale filone di interventi didattici condotti da AISO. Il territorio istro – quarnerino si presenta come un laboratorio straordinario per l’adozione e la standardizzazione di procedure corrette di raccolta e conservazione di interviste, non solo negli ambiti tradizionali della ricerca storica, tuttora centrali per documentare e conservare un passato di grande complessità, ma anche per avvalorare un presente in veloce transizione con il suo patrimonio di paesaggi, narrative, tradizioni orali, lingue e dialetti.
Un intervento di base in tal senso va inteso come fruibile a livello trasversale, rispetto agli ambiti delle indagini giornalistiche e demo-antropologiche, delle ricerche su comunità, mestieri scomparsi e culture materiali, nonché degli interventi didattici fondati sull’utilizzo della memoria storica e di una più profonda conoscenza del territorio di appartenenza.
In diversi ambiti si affrontano queste metodiche d’indagine in modo isolato e privo di fondamentali linee-guida, rischiando di sprecare occasioni di ricerca che potrebbero avere ben altri riscontri e diffusione, anche sul territorio nazionale ed in ambiti poco o nulla informati sulla ricchezza e varietà delle presenze italiane in Istria. Nell’ambito della scuola – seminario di Rovigno sono previste inoltre delle esercitazioni pratiche e dei laboratori sulle tecniche d’intervista.
In fine Giuricin ha voluto ringraziare il lavoro di Gloria Nemec, membro del direttivo del Circolo Istria, nonché membro dell’AISO, che si è occupata materialmente dell’organizzazione del tutto; nonché i relatori che interverranno dando un grande contributo all’iniziativa, quali: Alessandro Portelli, Giovanni Contini, Gabriella Gribaudi, Stefano Bartolini, Enrico Miletto, Patrick Urru, Matteo Al Kalak, Kristjan Knez, Emiliano Loria, Donatella Schurzel e Antonio Canovi.

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