Sušak, una città che vive di ricordi

Al Campus universitario di Tersatto è stata aperta la mostra che parla della storia e del presente dell'odierno rione fiumano

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Sušak, una città che vive di ricordi

In chiusura del 2020 il vicinato del Campus di Tersatto, uno dei 27 vicinati di Fiume CEC 2020, ha presentato una mostra sui pannelli esterni che si trovano di fronte all’edificio della mensa universitaria. A inaugurare l’esposizione è stata Rajka Jurdana Šepić, docente al Dipartimento di Fisica, la quale ha dichiarato che la chiusura del grande programma del vicinato, ovvero la decima mostra dall’inizio dell’anno, è dedicata alla località nella quale si trova il Campus, l’ex città di Sušak.

Rajka Jurdana Šepić, Daniela Samaržija e Sarah Czerny

Il dialetto come amore e appartenenza
“Abbiamo deciso di intitolare questa mostra contenente molte foto d’epoca ‘Sušak, l’arte del ricordo’ – ha dichiarato Jurdana Šepić -. Personalmente, sono molto contenta di poterne parlare usando la mia lingua madre, il dialetto ciacavo, in quanto questo idioma si è sempre parlato a Sušak e purtroppo si sta estinguendo. Alexander von Humboldt disse che la vera patria dell’uomo è la sua lingua, mentre Vjekoslav Knežević, un poeta quasi dimenticato, ricorda che non esiste cosa più bella al mondo della nostra patria. Dedicando, dunque, questa mostra a ciò che ci è più caro, vorremmo augurare a tutti buone feste e ringraziare del sostegno dimostratoci quest’anno”, ha concluso.

A parlare della mostra è stata anche l’ideatrice e organizzatrice Sarah Czerny, del Dipartimento di Studi culturali dell’Università di Fiume, la quale ha sottolineato il valore dell’esposizione in quanto ricerca storica e culturale, ma anche il valore dei contatti creatisi durante la raccolta del materiale. L’idea è partita da Daniela Samaržija, della Scuola media superiore di Arti applicate e ha poi coinvolto la Sala di lettura di Tersatto, il Club dei sušačani, la sezione di Tersatto della Biblioteca civica, e tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno voluto raccontare la propria visione di Sušak.
Geografia culturale dell’area
“L’approccio che abbiamo voluto applicare alla nostra analisi di questa parte di Fiume – ha puntualizzato Czerny – si potrebbe definire geografia culturale, in quanto analizza l’influsso del territorio sulla cultura di un determinato gruppo di persone, ma anche sulla vita di ogni giorno. Sušak è stata definita la ‘città che non esiste’ e per questo motivo abbiamo voluto comprendere come la vivono i suoi abitanti, quali sono gli elementi che contraddistinguono la sua quotidianità e i pezzi di storia e di cultura che continuano a plasmare il processo cognitivo e la percezione dei suoi cittadini”.

Daniela Samaržija ha aggiunto che le prime mostre su questo tema risalgono al 2018 e da quel momento si è lavorato incessantemente, sia con gli studenti di Studi culturali, ovvero con quelli che hanno frequentato il corso di Geografia culturale, che con i membri più anziani del Club dei sušačani, che hanno condiviso i loro preziosi ricordi con i ragazzi nel corso di alcune lezioni, ma anche con gli alunni e gli insegnanti della Scuola di Arti applicate di Fiume.

Con l’ausilio della fotografia e delle tracce audio e video come fonte di espressione e di ricerca della struttura urbana più comuni, il progetto ha iniziato a creare una mappa di Sušak, che parte dall’area nella quale si trovano il Rettorato e il Campus universitario di Tersatto. La mostra rimarrà in visione fino all’11 gennaio 2021. Il progetto “Sušak- l’arte del ricordo” è finanziato dall’Università degli Studi di Fiume.

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