Straordinaria raffinatezza al Verdi di Trieste

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Straordinaria raffinatezza al Verdi di Trieste

TRIESTE | Terzo concerto questa sera della Stagione sinfonica della Fondazione Lirica Teatro Verdi di Trieste, che si sta confermando di grande successo soprattutto per la crescita del numero degli spettatori: il secondo concerto – musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij e di Maurice Ravel, Direttore Nikša Bareza, Violino solista Kirill Troussov – ha richiamato a Teatro oltre 1.660 persone (contro le 1.234 dello scorso anno). Da rilevare, oltre all’importanza del trend positivo, anche la presenza di un pubblico eterogeneo (composto da molti giovani e da turisti stranieri in sensibile aumento), che ha saputo apprezzare il programma indirizzando intensi e ripetuti applausi ai protagonisti dell’appuntamento.

Il terzo Concerto della Stagione sinfonica (oggi 28 settembre, alle 20.30, e sabato 29, alle 18), propone un programma di straordinaria raffinatezza, con la prima esecuzione assoluta della Dissolutio per Orchestra d’archi di Paolo Longo (compositore e direttore) e musiche di Jacques Ibert (Symphonie marine), Ralph Vaughan Williams (Magnificat per contralto, coro femminile e orchestra), Claude Debussy (Première Rhapsodie per clarinetto e orchestra; La mer, tre schizzi sinfonici), con la partecipazione del clarinetto solista Alessandro Carbonare e del contralto Elena Boscarol, con l’Orchestra e il Coro femminile del Verdi, che ieri si sono presentati ai media durante la conferenza stampa pomeridiana che anticipa l’incontro con il pubblico. Il programma è stato deciso con il Mº Paolo Roda, con il quale sono stati scelti brani di grande significato, delle vere chicche del panorama musicale, in un gap di cent’anni che certo faranno riflettere il pubblico.
Per il Mº Longo un felice ritorno: dopo una collaborazione decennale con il Teatro Verdi come Maestro collaboratore, dal 1998 al 2007 si trasferisce in Francia dove ricopre l’incarico di Chef assistant all’Opéra National de Lyon, al Théâtre du Châtelet e al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. Ha diretto numerosi concerti e produzioni d’opera (Orchestre National de Montpellier, Atelier Lyrique de Tourcoing, Ensemble l’Itinéraire, Athens Symphony Orchestra, Icarus Ensemble, Orchestra da Camera Fiorentina, Florence Symphonietta, Bolshoi Theatre di Tashkent).
“C’è il mare e la musica francese in quest’opera”, spiega Longo ai giornalisti presenti. Si può ancora scrivere in Italia? È la domanda che aleggia. “Si riesce se si fanno anche altri lavori. Scrivere oggi è un’esperienza intima, personale, le possibilità sono poche, devi farlo per te”. È già stato scritto tutto? Gli viene chiesto. “Lo si sta affermando da tre secoli, ma gli spazi non scompaiono mai”, risponde. Oggi emergono linguaggi diversissimi, ma di pari dignità perché gli strumenti a disposizione sono molti.

Ricca biografia

Longo ha registrato per le etichette Rainbow Classics, Phoenix Classics, Chromas, Armonie, Taukay, Wirripang. Strenuo sostenitore del repertorio contemporaneo, ha diretto e curato le prime esecuzioni di più di 150 brani, collaborando con compositori tra cui G. Amy, B. Bettinelli, A. Clementi, G. Colombo Taccani, A. Corghi, Tan Dun, P. Dusapin, H.W. Henze, M. Levinas, G. Manzoni, E. Morricone, F. Pennisi, A. Solbiati. In qualità di compositore, ha ricevuto premi in importanti concorsi internazionali tra cui il Grieg di Oslo, Prix Reine Marie José a Ginevra, ISCM a Miami, Renée B. Fisher a New Haven, Premio Bucchi a Roma, Académie de Lutèce a Parigi, Musica Domani a Rochester, ANDm a Tarragona, Salvatore Martirano a Chicago.
La sua musica, eseguita e radiodiffusa internazionalmente, è edita da Symétrie, Sconfinarte, Wirripang, Consonarte, La má de Guido e RaiTrade.
È direttore musicale di palcoscenico al Teatro Verdi di Trieste, per il quale ha diretto diversi concerti dedicati alla musica del Novecento e contemporanea, e alcune produzioni d’opera e di balletto.
Al suo fianco, Alessandro Carbonare, che è primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 2003; anche lui ha vissuto a Parigi, ricoprendo per quindici anni la stessa carica per l’Orchestre National de France. “Eppure non ci siamo mai incontrati – afferma Longo –. Io sono arrivato poco tempo dopo che lui era tornato in Italia”. L’ha fatto su richiesta del direttore della Santa Cecilia, “ma anche perché avevo nostalgia di questo Paese della cui grandezza non ci si accorge se non quando vai lontano e il richiamo, prima o poi, arriva. Il mio clarinetto? La scelta è stata immediata, è uno strumento eclettico che permette di spaziare dal classico al jazz con improvvisazioni di grande impatto e soddisfazione. Non certo senza sfide, è questo lo rende interessante”. Ha collaborato anche con i Berliner Philharmoniker, la Sinfonica di Chicago e la Filarmonica di New York. Si è contraddistinto nei più importanti concorsi internazionali. Dal suo debutto con l’Orchestre de la Suisse Romande di Ginevra si è esibito come solista, tra le altre, con l’Orchestra Nazionale di Spagna, la Filarmonica di Oslo, l’Orchestra della Radio Bavarese di Monaco, l’Orchestre National de France, la Sinfonietta Wien e tutte le più importanti orchestre italiane. Appassionato cultore della musica da camera è membro del Quintetto Bibiena e collabora con eminenti artisti tra cui Mario Brunello, Marco Rizzi, Pinchas Zukerman, Alexander Lonquich, Emmanuel Pahud, Andrea Lucchesini, Wolfram Christ, Trio di Parma, Enrico Dindo, Massimo Quarta. Da sempre attratto dalla musica non soltanto “classica”, si esibisce anche in programmi jazz e klezmer. Guest professor in alcuni tra i più prestigiosi Conservatori (Royal College di Londra, Juillard School di New York, Conservatorio Superiore di Parigi, School of Arts di Tokyo), ha fatto parte delle giurie dei più importanti concorsi internazionali. Su personale invito di Claudio Abbado, ha accettato il ruolo di primo clarinetto nell’Orchestra del Festival di Lucerna e nell’Orchestra Mozart con la quale, sempre sotto la direzione del Mº Abbado, ha registrato il Concerto K622 al clarinetto di bassetto (DG), lavoro che ha vinto il Grammy Award 2013. Il suo impegno sociale lo vede attivo in progetti per il miglioramento della società attraverso l’educazione musicale. Ad esempio ha assistito Claudio Abbado nel progetto sociale dell’Orchestra Simon Bolivar e delle orchestre infantili del Venezuela.
È professore di clarinetto all’Accademia Musicale Chigiana di Siena. “La Fondazione Lirica Teatro Verdi di Trieste – afferma il sovrintendente Stefano Pace, anticipando un’iniziativa a beneficio di chi non ha potuto esser presente a Teatro – grazie al rinnovo di una collaborazione con Rai FVG, è riuscita a ottenere che i primi due concerti della Stagione siano trasmessi a livello nazionale da Radio Rai Classica (date e orari saranno comunicati con precisione in seguito). Un modo per valorizzare le scelte artistiche della Fondazione.

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