Sette giorni dedicati all’istrioto

Inizia lunedì 14 dicembre l’ottava edizione del Festival dedicato all’idioma. Appuntamento sul sito ufficiale della rassegna, alla radio e in televisione

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Sette giorni dedicati all’istrioto

Con la conferenza stampa di ieri è entrata nel vivo l’ottava edizione del Festival dell’istrioto. Un’edizione tutta particolare che ha stravolto l’usuale programma degli anni scorsi, ma che parallelamente apre una finestra al futuro. Ovviamente, a monte di questo stravolgimento, l’emergenza coronavirus che sta flagellando il pianeta. Gli organizzatori della rassegna dedicata all’idioma si sono trovati davanti a un bivio: rimandarla a tempi migliori oppure fare di necessità virtù e scegliere altri canali di diffusione del programma. E così è nata e quindi stata realizzata l’idea di creare un’edizione telematica che viaggerà in Rete e si diffonderà grazie a televisione e radio. Il ricco programma di quest’anno è stato presentato da Paolo Demarin, presidente della Comunità degli Italiani di Sissano nonché presidente dell’Assemblea dell’UI, nella sala polivalente del sodalizio. Al suo fianco i presidenti delle CI di Gallesano (Diriana Delcaro Hrelja), Dignano (Livio Belci), Rovigno (Roberta Ugrin) e Valle (Fabrizio Fioretti) i membri del gruppo di lavoro Valmer Cusma, Pietro Demori e Claudio Grbac, nonché il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva.

 

Coinvolte 130 persone
Nell’illustrare il dettagliato programma che si svolgerà da lunedì a domenica prossimi, Paolo Demarin ha sottolineato l’enorme sforzo profuso dalle CI coinvolte (tra le quali pure quella di Fasana) ovvero dai loro attivisti. “Nel programma sono state coinvolte 130 persone per cui possiamo andare fieri di quanto creato. Il prodotto, dacché verrà presentato sul sito ufficiale della rassegna www.festivalistrioto.com, rimarrà in questo modo visibile nel tempo. Inoltre, grazie a Internet, il Festival entrerà nelle case di tutti coloro che hanno a cuore l’istrioto”, ha spiegato Demarin prima di annunciare un ulteriore passo per la tutela dell’idioma. “A fine Festival consegneremo tutta la documentazione necessaria corredata da video e foto al Ministero della Cultura affinchè l’istrioto venga riconosciuto quale patrimonio culturale immateriale della Croazia”. Come sottolineato da Demarin, il Festival è stato realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale della Repubblica italiana in applicazione della Convenzione stipulata tra MAECI-UPT-UI e con i fondi stanziati dall’Ufficio per i diritti umani e delle minoranze nazionali del governo della Repubblica di Croazia, dal Consiglio per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia e della Regione istriana.

Paolo Demarin presenta il programma ai media. Alle sue spalle Valmer Cusma e Pietro Demori

Largo ai giovani
“A mio avviso, il lavoro fatto quest’anno è stato ancora più difficile degli anni scorsi – ha rimarcato Diriana Delcaro Hrelja – ma siamo riusciti ad allestire un bel programma. L’unica cosa che ci mancherà sarà lo stare insieme e il vivere di persona l’evento. Speriamo che la prossima edizione ce lo permetta”. Livio Belci ha sottolineato il ruolo dell’Unione Italiana che ha riconosciuto gli sforzi degli organizzatori. “Sono particolarmente contento del fatto che siano stati coinvolti moltissimi giovani e che l’istrioto con quest’edizione entrerà maggiormente nelle scuole”. Parole di ringraziamento agli organizzatori, ma anche agli attivisti delle rispettive Comunità, sono state indirizzate da Fabrizio Fioretti e Roberta Ugrin. Valmer Cusma e Pietro Demori si sono espressi in istrioto. Il primo si è detto felice del fatto che alcuni brani in istrioto verranno diffusi dalle emittenti radiofoniche; il secondo ha sottolineato che anche quest’edizione ha confermato che l’unione fa la forza”.

Anche Marin Corva ha espresso l’apprezzamento, sia personale che dell’Unione Italiana, per gli sforzi fatti dagli organizzatori in questi tempi difficili. “Voglio complimentarmi con voi per quanto avete fatto, per quanto state facendo e per quello che farete in futuro per la salvaguardia e la promozione dell’istrioto. L’Unione Italiana sarà sempre al vostro fianco e non mancherà di promuoverlo anche a Roma e Zagabria, come fatto finora. È un dialetto che ci accomuna e perciò in futuro verranno aumentati sensibilmente i mezzi finanziari per questo Festival che ci sta a cuore”, ha aggiunto Corva.

Una delle scorse edizioni del Festival

Poesia, musica, video e teatro
Si diceva del programma che verrà caricato quotidianamente sulla pagina Internet della rassegna. Primo appuntamento lunedì 14 dicembre, con l’inaugurazione del sito ufficiale del Festival (www.festivalistrioto.com) sul quale verrà dato spazio alle Comunità coinvolte nella rassegna. Martedì 15 dicembre invece verranno pubblicati i nomi dei vincitori del Concorso letterario e video al quale sono pervenuti ben 36 lavori, più del doppio delle edizioni passate, grazie anche all’introduzione della categoria “L’istrioto nel mondo” con 12 lavori pervenuti dall’Italia. Mercoledì 16 dicembre sarà la volta della presentazione della raccolta di poesie in dialetto vallese di Romina Floris dal titolo “Tera, radighe, amor”. Il giorno seguente, giovedì 17 dicembre, sarà dedicato alle quattro canzoni inedite composte per quest’edizione del Festival: due sono in rovignese, una in vallese e una in gallesanese e verranno trasmesse dalle emittenti radiofoniche. Dalle canzoni ai versi il passo è breve: la giornata di venerdì 18 dicembre infatti sarà dedicata alla pubblicazione del video “Versi dialettali”, dedicato alla lettura di poesie in istrioto in tutte e sei le varianti dialettali. Sempre venerdì verrà pubblicata sul sito del Festival, l’anteprima teatrale di “Trasumanade intra li rùe” di Valter Roša e Roberta Dubac, che riguarda cinque racconti firmati da quest’ultima che sono stati adattati e tradotti in rovignese, vallese, dignanese, gallesanese e sissanese.

Sabato 19 dicembre sarà la volta della pubblicazione dell’eserciziario di istrioto per bambini “Impariamo il dialetto divertendoci”, che andrà a sostituire i laboratori degli anni scorsi. Dietro all’eserciziario, stando a Demarin, c’è un lavoro lungo e scrupoloso di altissima qualità e che in seguito verrà consegnato alle scuole elementari italiane. Gran finale domenica 20 dicembre, con la trasmissione su Tv Nova, alle ore 20, del lungometraggio “Viaggiando tra remote melodie”, dedicato ai Gruppi di filodrammatica delle Comunità che danno vita al Festival la cui realizzazione, per cinque mesi, ha coinvolto 30 attori.

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