Serena Ferraiuolo racconta la «sua» Fiume

Concluso il progetto «Cities», un percorso d’indagine sulle città europee e un momento d’incontro

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Serena Ferraiuolo racconta la «sua» Fiume

“Cities” il progetto d’indagine sulle identità e sulle città europee, cioè il laboratorio teatrale e di scrittura svoltosi a Fiume si è concluso con l’esibizione alla Comunità degli Italiani di una sua partecipante, l’attrice del dramma italiano Serena Ferraiuolo con una performace di forte impatto emotivo.
Il progetto, a cura di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano, offerto gratuitamente dal Dramma Italiano e dalla Confraternita del Chianti, è un percorso d’indagine sulle città europee, un momento d’incontro tra la Confraternita e artisti residenti nelle città coinvolte, ancora più urgente in un tempo straordinario, di cambiamento del rapporto tra lo spazio urbano e chi lo abita. Per la prima edizione di questo format gli organizzatori hanno deciso di indagare quattro città apparentemente molto diverse tra di loro: un grande porto del Mediterraneo (Barcellona), il cuore della Mitteleuropa (Berlino) e la Capitale europea della Cultura per il 2020 sospesa tra le diverse identità che la compongono. Infine Milano, dove verrà chiuso questo percorso tramite una sintesi. Il tutto con il contributo di MIBACT_progetto Barding Pass +.
Il pubblico presente, solo una trentina di persone per rispetto delle misure antipandemiche, sono state salutate da Chiara Boscaro che ha illustrato in breve perché è stata scelta la città di Fiume. Dapprima perché l’attuale Capitale europea della Cultura, vi opera il Dramma Italiano, l’unica compagine di lingua italiana al di fuori dai confini del Bel Paese e per ultimo “perché ci sentiamo davvero a casa”, ha concluso la produttrice.

Serena Ferraiuolo e Chiara Boscaro nel Salone delle Feste di Palazzo Modello

Poi a salire sul palco Serena Ferraiuolo, napoletana di nascita, trapiantata a Milano, che giorni fa ha sottoscritto il suo secondo contratto di due anni per il Dramma Italiano.
Ed è stato un monologo toccante, pieno di emozioni nel quale Serena tra il serio e il faceto racconta la sua avventura fiumana. Dal suo primo impatto quando scesa dal pullman piena di speranze, si sente dire che “non potrà ripartire per Trieste il giorno stesso perché non ci sono più bus”. Il provino al teatro, il suo secondo provino subito dopo, l’incontro con Leonora (Surian) e Giulio (Settimo), lo scherzetto per dirle che è stata assunta. E qui inizia la sua avventura in una città sconosciuta, un Paese europeo, ma diviso ancora da un confine verso l’Europa, una lingua incomprensibile, l’impatto con i dipendenti della Questura per effettuare la registrazione e così via. Ma il teatro è la sua salvezza, le passeggiate lungo la Riva e il Molo longo, la salita a Tersatto contando tutti, ma proprio tutti i gradini. Una città che vive una propria vita, la descrive Serena, una città desiderata da tutti ma che nessuno può avere, forse anche per la particolare felicità che sprigiona. E dopo più di due anni, Serena Ferraiuolo, si sente come a casa, nella sua Napoli, che non vede da tanto tempo.
L’attrice nel raccontare riempie la scena con la sua presenza, espone, legge parole che prima le erano sconosciute in una lingua imparata da poco, si immedesima esploratrice di un luogo affascinante, praticamente descrive la città tramite i suoi pensieri, il suo vivere quotidiano. Una performance da ripetere per un pubblico più ampio.
Oltre a Chiara Boscaro e Marco Di Stefano al progetto ha partecipato pure il video maker Antonio Simone Giansanti, che ha filmato tutto il processo di realizzazione del laboratorio e la produzione finale.

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