La Comunità degli Italiani di Crassiza ha chiuso l’anno con una serata ricca di emozioni e tradizioni in onore di Santo Stefano, protettore della località. L’evento del 26 dicembre ha rappresentato sia un’occasione per festeggiare, ma anche per rivivere i momenti più significativi del 2024. Mediante video, foto e spettacoli dal vivo, il pubblico ha potuto ammirare il lavoro svolto dal sodalizio durante tutto l’anno, tra manifestazioni, spettacoli e collaborazioni. A condurre la serata è stata Chiara Mekiš, giovane attivista del sodalizio che ha accompagnato i presenti in un viaggio a ritroso nel tempo, presentando i vari gruppi che si sono alternati sul palcoscenico e raccontando con entusiasmo le esperienze che hanno caratterizzato l’anno della CI di Crassiza.
Tramandare il patrimonio locale
La serata si è aperta con l’energia e la simpatia dei “Merli canterini”, il gruppo di minicantanti della CI di Crassiza, diretto da Valentina Ravalico Vižintin. I piccoli artisti, noti per la loro vitalità e spensieratezza, hanno subito conquistato il pubblico con la canzone “Elfi” di Carolina Benvenga. Il momento più emozionante è stato quando i bambini hanno eseguito il ballo tradizionale “La Raspa”, dimostrando un forte legame con la cultura e le tradizioni locali. Ad accompagnarli alla fisarmonica è stato il giovanissimo Noa Mikuličić, il cui talento ha sottolineato l’importanza di valorizzare e tramandare le competenze musicali del territorio alle nuove generazioni.
Il palco ha poi accolto la Filodrammatica “Fioi” della CI di Buie, che ha proposto la versione in dialetto istroveneto de “La slitta di Babbo Natale”. Il testo originale di Giuseppina Cattaneo e adattato da Lena Korenika in dialetto istroveneto, presidente della CI di Buie, ha regalato momenti di divertimento e leggerezza. La scelta del dialetto istroveneto ha reso lo spettacolo più autentico, strappando sorrisi e risate al pubblico, che ha apprezzato l’interpretazione vivace degli attori.
Ospiti d’eccezione pure i “Grizi” della CI di Grisignana, un gruppo di giovani talenti che, con la loro semplicità e freschezza, hanno lasciato il segno. Diretti da Lučana Uljenik, i piccoli artisti hanno deliziato il pubblico con la canzone “Kyro”, tratta dall’omonimo cartone animato e musicata da Emilio Di Stefano. Successivamente, i “Grizi” hanno proposto “Sarà Natale se” una dolce canzone che ha toccato le corde emotive del pubblico, ricordando l’importanza di gesti semplici e autentici. Ma la sorpresa più grande è arrivata quando i “Grizi”, per la prima volta, si sono esibiti anche come ballerini. Sotto la guida di Nicol Cindrić, hanno presentato una coreografia sulle note di “Somos uno”, una canzone che celebra l’unità e la solidarietà.
La figura del Beato Francesco Bonifacio
Tra canti, balli e rappresentazioni teatrali, è stato dato ampio spazio anche alla narrazione delle iniziative culturali e sociali che hanno reso la CI di Crassiza un punto di riferimento sul territorio. In prima fila, la Comunità ha celebrato le escursioni culturali organizzate per i soci, che hanno toccato vari luoghi significativi della regione, rafforzando il legame con il territorio e con le proprie radici.
Un momento particolarmente sentito è stato il racconto delle organizzazioni ed eventi attorno alla figura del Beato Francesco Bonifacio, figura centrale per Crassiza che continua a essere un ponte tra il passato e il futuro della comunità. Rilevanza è stata data all’ospitalità riservata ai numerosi gruppi di pellegrini che, durante l’anno, hanno attraversato Crassiza lungo il sentiero dedicato al Beato. Come sottolineato, molti di questi gruppi sono rimasti sorpresi nel scoprire la presenza delle CI sul territorio e nel sentir parlare la loro stessa lingua e il dialetto.
“Questa è la nostra missione, spiegare alle nuove generazioni che esistiamo, che la nostra lingua e le nostre tradizioni vivono ancora in queste terre”, è stato ribadito.
Rassegne teatrali e carnevale
Un altro punto di orgoglio per la CI è stata l’ospitalità offerta a “Il Carro di Tespi”, una rassegna teatrale itinerante che ha toccato Crassiza e che, organizzata dal Dramma Italiano e dal COMITES di Fiume, ha trasformato la località in un crocevia culturale. Ricordata anche la serata dedicata a “Dall’Istria… con amor”, uno spettacolo del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, che ha saputo emozionare e coinvolgere il pubblico locale. Il Festival dell’Istroveneto ha poi regalato momenti indimenticabili con la tappa “Coremo su e so pel palco”, che ha visto oltre un centinaio di coristi e attori esibirsi sul palco della CI di Crassiza, celebrando il dialetto e la cultura istroveneta.
Nel corso dell’anno, la CI ha organizzato anche attività di ginnastica ricreativa, laboratori tradizionali di cesti in vimini e un corso di ballo guidato da professionisti, consolidando l’offerta di attività per ogni fascia d’età. Immancabile il carnevale locale, un evento per il quale i membri si preparano con mesi di anticipo, cucendo costumi, costruendo carri e organizzando sfilate che attraversano i paesi vicini. Questo appuntamento è sempre vissuto come un’occasione per rafforzare i legami e creare momenti di festa e condivisione.
“Questa è la vera comunità, fatta da persone, non da case vuote, ma da focolari pieni di amicizia e unità”, hanno ribadito alla serata, mettendo in luce l’importanza delle relazioni umane e della coesione sociale. I progetti vedono il contributo e sostegno dell’UI, dell’UPT, del Governo italiano, della Regione FVG, del Governo croato e della Città di Buie.
Attesa per il 30º della fondazione
A chiusura della serata, il presidente della CI di Crassiza, Mate Mekiš, ha preso la parola per presentare i progetti futuri del 2025, tra cui l’evento più atteso: il 30esimo anniversario del sodalizio. L’annuncio è stato accolto con un applauso, segno della forte partecipazione emotiva della Comunità. Mekiš ha inoltre consegnato un riconoscimento speciale a Ružica Močibob e Valentina Ravalico Vižintin, dirigenti della CI di Crassiza, e a Lučana Uljenik e Lena Korenika, responsabili dei gruppi ospiti. Un ringraziamento particolare è stato rivolto a Moreno Radešić, ideatore degli addobbi natalizi che hanno abbellito la piazza e che si sono protratti poi anche in sala grazie alla collaborazione di numerosi soci volontari. L’evento si è concluso in allegria con musica dal vivo, vin brulé e dolci natalizi. Prima di salutarsi, tutti si sono riuniti per un momento speciale: sulle note di “Marina” di Rocco Granata, Noa Mikuličić alla fisarmonica ha accompagnato grandi e piccoli in un canto corale, chiudendo l’evento con un simbolico abbraccio musicale tra le CI e i presenti.
La serata è stata una celebrazione della cultura, della memoria e dell’identità di una Comunità che continua a guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici. Ogni iniziativa, ogni spettacolo e ogni gesto di solidarietà racconta la storia di una CI che coinvolge e unisce.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.