«Romeo e Giulietta»: amore e passione

La première del balletto di Sergej Prokofjev, coreografato da Jiří Bubeníček, ha raccontato all’«Ivan de Zajc» di Fiume la tragica storia degli amanti di Verona creando una raffinata ed espressiva simbiosi tra il movimento e la struggente, poetica e drammatica musica del grande compositore russo

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«Romeo e Giulietta»: amore e passione

È uno spettacolo emozionante e coinvolgente il balletto “Romeo e Giulietta” di Sergej Prokofjev, la cui première ha avuto luogo l’altra sera al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume. La straordinaria coreografia di Jiří Bubeníček, che ha firmato pure la drammaturgia dello spettacolo, ha raccontato la tragica storia degli amanti di Verona creando una raffinata ed espressiva simbiosi tra il movimento e la struggente, poetica e drammatica musica del grande compositore russo. Dal lato musicale, ha avuto un sostegno sensibile dell’Orchestra sinfonica di Fiume, sotto la direzione del Maestro Valentin Egel.

La pièce debuttò a Brno

Sergej Prokofjev compose il balletto basato sull’omonima tragedia di William Shakespeare tra il 1935 e il 1936 e lavorò inizialmente al libretto con l’aiuto dell’amico Sergej Radlov, studioso dell’opera del bardo inglese e dell’adattamento della trama. La tragedia venne ulteriormente elaborata con Piotrovskij e con il coreografo Leonid Lavronskij e risultò in un balletto composto da quattro atti e dieci scene. Inizialmente, il balletto non ebbe molta fortuna, in quanto la prima rappresentazione, prevista a Mosca, venne archiviata perché sia il corpo di ballo che il coreografo Lavronskij consideravano i passi troppo difficili a causa del ritmo variegato della musica di Prokofjev, caratterizzata da continui cambiamenti. Il debutto del balletto avvenne al Mahen Theatre di Brno nell’allora Cecoslovacchia il 30 dicembre 1938, con la coreografia di Vanja Psota e, nei panni dei protagonisti, lo stesso Psota e Zora Semberova.

Nel Teatro fiumano, il balletto di Prokofjev è stato proposto due volte negli ultimi trent’anni. La prima fu il sontuoso allestimento realizzato negli anni Novanta, un balletto classico con costumi sfarzosi e scene elaborate, la cui trama si svolgeva interamente dietro a uno schermo di tela trasparente, come per ricordare un sogno. Il secondo allestimento fu realizzato negli anni ‘10 e venne concepito come un’interpretazione contemporanea ed estremamente poetica della tragedia shakespeariana.

Rispetto per la musica

La versione attuale, di Jiří Bubeníček, è un balletto moderno che, però, segue minuziosamente tutti i risvolti della trama e dà molto spazio alla caratterizzazione di ciascun personaggio. La coreografia, fisicamente esigente ed energica, con elementi pressoché acrobatici, delinea ed esprime con grande efficacia un’intera gamma di sentimenti – l’amore e la passione, la gelosia, l’umorismo, l’ansia, la tristezza, il dolore e l’agonia – sostenuta dalla splendida partitura di Prokofjev. È proprio il rispetto per la musica del compositore russo, la cui ricchezza espressiva ricalca fedelmente la tragedia di Shakespeare, ciò che conquista lo spettatore.

Brillanti interpretazioni

Nei ruoli della tragica coppia amorosa hanno brillato Maria Matarranz de las Heras (Giulietta) e Nicola Prato (Romeo), i quali hanno reso le loro parti con profonda espressività e dedizione, donando al pubblico interpretazioni particolarmente toccanti. Nei duetti, gli straordinari ballerini hanno dimostrato un affiatamento fuori dal comune, esprimendo con convinzione, attraverso il movimento e la mimica del volto, i primi elettrizzanti istanti dell’innamoramento, quindi la passione e l’amore, il dolore e l’agonia, commuovendo il pubblico.

Michele Pastorini è stato un Tebaldo grintoso e minaccioso, mentre Tea Rušin è stata imponente nei panni della contessa Montecchi. Marta Kanazir si è esibita nei panni della dolce nutrice di Giulietta, Tommy Rous ha impersonato un esuberante Mercuzio. Negli altri ruoli si sono esibiti Tilman Patzak (frate Lorenzo), Andrei Köteles (Escalo, principe di Verona), Ali Tabbouch (conte Capuleti), Marta Voinea Čavrak (contessa Capuleti), Jody Bet (Paride), Francesco Pio de Benedictis (conte Montecchi), Leonardo De Santis (Benvoglio), Soyoka Iwata, Milica Mucibabić, Ksenija Krutova, Anna Zardi e Maria del Mar Hernandez.

Un pubblico partecipe

La scenografia, firmata da Ana Aleksandra Buković, composta da elementi architettonici e frammenti di statue, ha suggerito in maniera efficace un’ambientazione rinascimentale del balletto, mentre collocando una passerella al centro della platea si è voluto rendere partecipe della trama anche il pubblico e ampliare il luogo dell’azione, trasformando l’intera sala teatrale in palcoscenico. Le luci discrete di Dalibor Fugošić e Jiří Bubeníček hanno accompagnato lo svolgersi della trama, mentre i video di Fanni Tutek Hajnal hanno ravvivato lo sfondo del palcoscenico e aggiunto allo spettacolo una dimensione in più. I costumi, di Nadina Cojocaru (che firma pure la drammaturgia dello spettacolo), sono voluti essere un’interpretazione contemporanea della moda rinascimentale, ma ci sono sembrati alquanto scialbi. Non avrebbe guastato qualche accento di colore, soprattutto nei costumi della nobiltà e in particolare in quelli di Romeo e Giulietta.

Interventi degli attori

Il balletto è stato intercalato dagli interventi degli attori Ivna Bruck del Dramma Italiano e Mario Jovev del Dramma Croato, che hanno interpretato alcuni versi della tragedia shakespeariana in lingua croata. Questi segmenti ci sono sembrati superflui in quanto occasionalmente coprivano la meravigliosa musica del balletto, già di per sé chiara e descrittiva e arrestavano lo svolgersi della trama. Forse non sarebbero stati tanto d’intralcio se fossero stati introdotti soltanto all’inizio e alla fine dello spettacolo. Nonostante ciò, i due attori hanno interpretato con vigore i loro versi.

L’Orchestra sinfonica di Fiume con il Maestro Valentin Egel è stata un sostegno più che sicuro al corpo di ballo, eseguendo con slancio e una dinamica ben dosata ciascun segmento dell’esigente partitura, dalla drammatica Danza dei cavalieri alla struggente melodia che descrive la morte di Giulietta. L’Orchestra ha dato vita alla straordinaria inventiva melodica e alla fantasiosa orchestrazione che rendono il balletto “Romeo e Giulietta” un vero capolavoro e uno degli apici della musica orchestrale del XX secolo. Lunghi e forti applausi del pubblico entusiasta.

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