Roma. Diego Zandel
presenta Drago Hedl

Il nuovo romanzo giallo «Il segreto di Maša» denuncia vizi e corruzioni politiche e non in Croazia

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Roma. Diego Zandel <br>presenta Drago Hedl

Lo scrittore e saggista Diego Zandel, nota figura della vita culturale dell’esodo giuliano-dalmata, ha presentato nella libreria Feltrinelli di piazza Cavour, a Roma, il collega scrittore e giornalista croato Drago Hedl, autore di un nuovo romanzo giallo tradotto in italiano per la casa editrice Marsilio di Venezia. L’evento è stato organizzato dall’Associazione italo-croata di Roma, presieduta dalla giornalista e critica d’arte Svjetlana Lipanović. Zandel, che ha esordito anche lui tanti anni fa con un giallo, ha illustrato il romanzo, che non è propriamente l’esordio di Hedl sul mercato librario italiano. Infatti, l’autore, giornalista di Osijek, aveva già in precedenza pubblicato per i tipi della Marsilio, nel 2017, “Silenzio elettorale”, ristampato nel 2018 e abbinato al quotidiano “La Repubblica” e alle sue edizioni, ed è stato un successo di mercato. Un romanzo giallo anche quello, che però non era un thriller classico, ma anche politico, che scopriva le macchinazioni politiche a Osijek e nella Slavonia d’oggidì.
Ora la Marsilio ha voluto pubblicare la sequela, “Il segreto di Maša”. Come rilevato da Zandel, Drago Hedl ha la capacità di alzare via via la suspense, perché la sua è una denuncia del malaffare, dei vizi e della corruzione, un sistema che in Croazia – non meno che in Italia, ha rimarcato Zandel – ha i suoi adepti anche tra gli insospettabili. Hedl si dimostra un giallista di grande talento, ponendosi a metà strada fra i classici statunitensi e il thriller scandinavo contemporaneo e crea un vero noir balcanico, ricco di tensioni ed emozioni.
Infatti, dal cuore oscuro dei Balcani, proviene un’indagine mozzafiato tra criminalità organizzata e politica e la collaborazione criminale fra clan croati e serbi gli era sembrata un argomento fin troppo stimolante per lasciar perdere.
Alla presentazione sono intervenuti anche Antonio D’Alessandri, professore di storia all’Università Roma Tre, che ha parlato della criminalità organizzata nei Balcani, sulla quale il libro di Hedl butta una luce originale e autoritativa, essendo stato anch’egli vittima di persecuzione politica e pestaggi intimidatori da parte di politici locali e di persone in uniforme dell’esercito e della Polizia. Hedl ha vinto numerosi premi internazionali per la sua attività di giornalismo investigativo, è ben noto all’estero ed è stato proprio per il suo coraggio di svelare la corruzione politica, il clientelismo e i legami con il crimine organizzato, che è stato insignito anche dell’ordine di Stjepan Radić dall’ex presidente Josipović.
A prendere la parola è stato pure l’ex Ambasciatore della Croazia, Damir Grubiša, professore all’American University di Roma, che ha messo in risalto la figura coraggiosa dell’autore, con il quale aveva collaborato a suo tempo nel quotidiano “Novi list” di Fiume, prima della sua privatizzazione da parte del magnate Robert Ježić, che, su suggerimento dell’ex-premier Ivo Sanader, aveva “lustrato” i due autori e molti altri che non andavano a genio al governo di allora.
Hedl ha, dal canto suo, annunciato un seguito che concuderà la trilogia e che ha già attirato l’attenzione della Netflix, che ne ricaverà una serie televisiva, proprio come “Novine” (Il giornale) che è stata trasmessa su Netflix e che narra proprio della privatizzazione oscura del quotidiano fiumano, naturalmente in chiave allegorica. La traduzione, scorrevole, è di Estera Miočić, spalatina che vive a Modena.

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