Olivera Baljak, diva dalle mille sfaccettature, è la protagonista di un grande omaggio celebrativo: la monografia, pubblicata per i tipi della zagabrese Denona, che il TNC “Ivan de Zajc” di Fiume le ha dedicato nel solco del 45esimo anniversario dell’attività artistica che amorevolmente la lega all’istituzione, tradotto in oltre 140 ruoli e una miriade di premi, nonché sublimato su 200 pagine e una carrellata di bellissime fotografie. A raccontarla con grande affetto sono stati la drammaturga e coreografa Željka Turčinović in qualità di redattrice e il sovrintendente uscente, nonché editore del volume, Marin Blažević. Quest’ultimo ha rilevato che ogni comparsa dell’attrice sul palco è una vera e propria celebrazione, nonché garantisce un teatro sempre gremito, riferendo che “sebbene sia stata pubblicata in occasione dell’anniversario della sua attività artistica, la monografia di Olivera Baljak non ha bisogno di motivazioni particolari. Ogni qualvolta sale sul palcoscenico è una specie di festeggiamento. È una delle poche attrici del teatro per le quali possiamo essere certi che susciterà un grande interesse da parte del pubblico e i post sui social network che la riguardano otterranno il maggior numero di ‘mi piace’”. Soffermandosi in seguito sulle qualità che la caratterizzano, Blažević ha riportato che “è semplicemente una calamita per il pubblico, da cui deriva la sua autoconsapevolezza, ma anche un enorme impegno e responsabilità. Per tali ragioni Olivera meritava una monografia, ma soprattutto la nostra grande gratitudine”.
Sulla scia delle sue parole, Turčinović ha specificato che il TNC “Ivan de Zajc” ha messo a disposizione a Olivera Baljak un’ampia varietà di ruoli di repertorio, a cui lei ha risposto con la sua eccellenza, rimarcando che l’artista “fuoriesce dagli schemi tradizionali e che a completare la sua versatilità attoriale è la sua vena chansonnieristica. In tale contesto, vorrei rilevare che la monografia è stata preparata in nove mesi e racconta della sua eccezionale e ricca carriera, dell’incredibilmente ampio ventaglio di ruoli interpretati, dell’ecletticità che la porta a brillare sia quale comica che nelle tragedie, sia nelle opere classiche che in quelle d’avanguardia. Nello scritto si riconoscono i cento volti attoriali di Olivera Baljak, una grande artista completamente dedita al suo lavoro e alla sua missione”. Nel prosieguo la redattrice ha spiegato che i testi all’interno dello stesso sono firmati da autori che hanno seguito e conoscono bene il lavoro teatrale dell’attrice, quali Matko Botić, Kim Cuculić, Svjetlana Hribar, Marin Blažević, Ante Peričić e il compianto Darko Gašparović. A sua detta, l’elaborato di quest’ultimo, come pure quello di Loredana Gašparović, sono gli unici a non essere stati appositamente richiesti per la stesura dell’opera. Seguono poi i pezzi dei registi con cui Baljak ha collaborato (Lary Zappia, Tanja Mandić Rigonat, Olja Lozica, Nenni Delmestre, Senka Bulić, Eduard Miler e Vito Taufer) e quelli dei colleghi (Zrinka Kolak Fabijan, Tanja Smoje, Branka Petrić, Jelena Lopatić, Davor Jureško, Ana Vilenica e Olga e Bojan Šober). Alla fine del suo intervento, Željka Turčinović ha aggiunto che a narrare della Olivera chansonnier sono stati Anton Šuljić, Aleksandar Valenčić e Voljen Grbac.
Olivera Baljak, visibilmente commossa e grata, ha ringraziato per il sostegno e la monografia “che non doveva accadere, ma è successa”. Ricorderemo che la stessa è stata pubblicata con il sostegno finanziario della Regione litoraneo-montana, a nome della quale ha preso parte all’evento la capodipartimento per la cultura, lo sport e la cultura tecnica, Sonja Šišić. Ad allietare l’incontro sono stati i musicisti Francesco Squarcia alla viola e Aleksandar Valenčić al pianoforte, il quale ha anche accompagnato la festeggiata nella magistrale esecuzione del componimento “Gli attori” di Anton Šuljić.
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