Ricchi e Poveri. Un energia inesauribile

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Ricchi e Poveri. Un energia inesauribile

POLA “Perdutamente amore” a prima vista. Pola, il pubblico delle Cave romane di Vincural e i Ricchi e Poveri con la loro importazione di quel vivace e salutare spirito italiano per eccellenza, hanno stretto un legame d’immediata intesa, quasi inaspettata, da quanto dato a intedere dai protagonisti del concertone proposto l’altra sera con la loro ormai nota energia. Dopo avere attraversato insieme mezzo secolo di musica, il duo (una volta quartetto) dei Ricchi e Poveri, composto oggi da Angelo Sotgiu e Angela Brambati, che ancora arricchisce l’arte e il pop già prodotto in quantità industriali, è sbarcato nella città più grande d’Istria, dimostrando per l’ennesima volta che il loro repertorio è intramontabile e che ascoltarli dal vivo è un fatto inedito per buona parte della Comunità Nazionale Italiana che da decenni è sintonizzata sui canali tv più importanti d’Italia e che finora, salvo coloro i quali ebbero occasione di ascoltarli dal vivo alcuni anni fa a Fiume, grazie a un concerto organizzato dal Consolato generale d’Italia e da UI e UPT, ha dovuto accontentarsi di ammirarli esclusivamente dagli schermi televisivi. I “classici” degli anni d’oro della canzone italiana hanno caratterizzato l’infanzia di moltissimi polesi, ma sono rimasti “sempreverdi” e riconoscibili anche alle generazioni più giovani, che l’altra sera hanno condiviso un’euforia collettiva. La grinta e l’esuberanza della famosa “moretta”, Angela Brambati e la gran classe e giovialità del collega d’arte, Angelo Sotgiu, hanno saputo coinvolgere il pubblico offrendogli un’esibizione indimenticabile, sulla scia delle note, dei testi e dei successi scaturiti da una lunga carriera iniziata oltre 50 anni fa. È risaputo che i “magnifici quattro” della band genovese raggiunsero l’apice del successo negli anni Settanta del secolo scorso e che anche dopo la riduzione del gruppo a trio negli anni Ottanta sono stati in grado di sfornare hit note in tutto il mondo. Nemmeno l’uscita di Franco Gatti, il noto “baffo” dalla voce baritonale li ha fatti desistere da nuovi progetti, da nuovi dischi, da un nuovo entusiasmo che hanno saputo investire anche in questo niovo percorso a tre, e ora a due. Un nutritissimo pubblico di estimatori del gruppo si è lasciato trasportare da questi veterani del pop italiano, che ancor’oggi sono icone di stile nazionalpopolare, con la gioventù nel sangue e la caparbietà che gli fa superare le barriere del tempo. “Posto bellissimo. Abbiamo fatto migliaia di concerti – così Angelo tra un brano e l’altro –, ma una location come questa non l’abbiamo mai vista!”. E via con un meraviglioso gioco di luci (rosse, verdi, violacee) che ha illuminato per tutta la durata del concerto le rocce della cava, iniziando con “Buona giornata”, canzone intonata come incipit dal duo ligure-sardo, accompagnato da un’orchestra di singolari musicisti. Applausi particolari per l’assolo offerto alla tastiera. Come “antipasto musicale” un saluto dallo Stivale con “Made in Italy”, quindi un viaggio solare ad “Acapulco”, esternando amore e gioia di vivere tipici della band ligure. Dopo “Sei la sola che amo” e simpatici ripetuti “Uala” (che sta per “hvala” ovvero “grazie”), e avere goduto dei primi applausi, ecco che sono stati chiamati sul palco ben disposti a ballare e cantare i giovani (stagionati) di ieri e i giovani (apprendisti) di oggi al ritmo di “Voulez vous danser”. Lo show è proseguito con “Canzone d’Amore”, “Come vorrei”, “Cosa sei”, “Piccolo amore”, il brano di produzione più recente (2016), con ritmo latino-americano “Marikita”, “M’innamoro di te”, “Hasta la vista”, “Mamma Maria” e altri successi sanremesi e canzoni che rammentano gli Abba.
Una brevissima visita nel backstage ci ha permesso di strappare qualche considerazione a caldo dei cantanti. Ma come si fa a resistere dopo 50 anni di carriera? A rivelare l’arcano è stato Sotgiu: “Con il divertimento, il piacere di cantare, le emozioni forti da condividere”. Progetti futuri per l’estate e i periodo a venire? Risposta in duetto: “Cantare, cantare e cantare… e prossimo LP incluso”. Siete a conoscenza della storia dell’Istria e dell’affetto che nutre per voi la CNI di queste terre. Perché allora appena adesso un concerto a Pola? “Non ci avevano invitati…”, hanno risposto scherzando (o forse no), rivelando infine di esserci vicini.

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