«Raffaello – il Principe delle Arti»: documentario online

Il film verrà proposto l’8 maggio dall’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria in occasione del cinquecentenario della morte del grande urbinate

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«Raffaello – il Principe delle Arti»: documentario online

Proseguono le iniziative dell’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria in occasione del cinquecentenario della morte del genio rinascimentale Raffaello Sanzio da Urbino. In questo contesto, avrà luogo sabato, 8 maggio la proiezione online del documentario “Raffaello – il Principe delle Arti – in 3D”. Il film è in lingua inglese e per visionarlo è necessario prenotare il codice d’accesso alla piattaforma Vimeo entro venerdì 7 maggio alle ore 12 (o fino ad esaurimento dei codici disponibili) sul sito dell’IIC tramite il link Raphael – the Lord of the Arts (esteri.it). Il codice rimarrà attivo da sabato, 8 maggio, a domenica, 9 maggio fino a mezzanotte.

 

 

Prima trasposizione cinematografica
Dopo il successo dei primi tre film, Sky, Musei Vaticani e Nexo Digital, in collaborazione con Magnitudo Film, presentano il quarto filmato, “Raffaello – il Principe delle Arti – in 3D”, che è la prima trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello (1483-1520), uno degli artisti più celebri al mondo. Pochi personaggi nella storia dell’arte hanno una parabola di vita tanto intensa e ricca di suggestioni quanto Raffaello Sanzio. Muore a soli 37 anni, eppure riesce a lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte. Giovanni Santi, il padre, è pittore ed intellettuale alla corte di Federico da Montefeltro e fu probabilmente il suo primo formatore ed ispiratore. Rimasto orfano a soli undici anni, l’unica strada possibile per Raffaello sembra essere l’arte. A soli 17 anni diviene “magister”, il glorioso inizio di un percorso inarrestabile. Impara dai grandi maestri e li supera, li sfida e li vince, li osserva e li migliora.
Una vita intensa
Entra nelle grazie dei Papi e dei potenti, ama la vita e la vive senza remore, con intensità e passione. Un’esistenza indimenticabile al pari delle sue opere, che questo film prova a ripercorrere, dai primi passi ad Urbino, passando per la formazione in Umbria e la giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo romano, apice ed epilogo del suo percorso umano ed artistico. Un dialogo intimo tra vita e opere che si snoda attraverso appassionate digressioni artistiche, affidate a celebri storici dell’arte, e raffinate ricostruzioni storiche, veri e propri tableaux vivants ispirati a dipinti ottocenteschi, che ritraggono Raffaello nei momenti più rappresentativi. Appena diciassettenne ottiene le sue prime commissioni come “magister“ realizzando i suoi primi capolavori, tra cui il celebre Sposalizio della Vergine, in cui sfida e supera il maestro Perugino. Si passa poi a Firenze in quegli anni irripetibili in cui in città si potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e Leonardo e dove Raffaello produce una serie di Madonne celeberrime, dalla Madonna del Cardellino alla Belle Jardinière. Per finire, Roma, la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito. In Vaticano il film celebra le opere più note, facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze di Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine, gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione. Ma anche luoghi esclusivi all’interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e la Loggetta e la Stufetta all’interno dell’Appartamento del Cardinal Bibbiena.

Ricostruzione della Cappella Sistina
Altra grande esclusiva del film è rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). A quel tempo non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e dello stesso Michelangelo. Tali affreschi sono stati ricostruiti partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi.

Un’operazione complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per sempre, ma punta a riconsegnare alla storia una suggestione di credibile spettacolarità della Cappella Sistina che non si è più avuta negli ultimi cinque secoli. Un percorso artistico che si snoda in 20 siti, di cui 15 luoghi museali, e analizza oltre 70 opere, di cui più di 40 tra le più note e rappresentative dell’artista di Urbino. Il percorso si conclude al Pantheon, luogo che custodisce la tomba di Raffaello con il suggestivo epitaffio composto da Pietro Bembo: “Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.”

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