Raccontare le donne sulle orme di Ana Katarina Frankopan Zrinski

Verrà avviata domani al Dipartimento di Croatistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume la 14ª edizione del convegno scientifico internazionale «Giornate fiumane della filologia»

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Raccontare le donne sulle orme di Ana Katarina Frankopan Zrinski
La sede della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume al Campus di Tersatto. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

“Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere”. Così Emily Dickinson ha racchiuso perfettamente l’importanza (e talvolta la letalità) delle parole. Attraverso la lingua non soltanto abbiamo potuto assistere a cambiamenti politici e sociali, ma anche all’affermarsi di culture diverse dalla nostra. Attraverso la parola c’è la conoscenza, e attraverso la conoscenza c’è la libertà.

Il linguaggio (sia la lingua standard che il dialetto) è la prima nonché l’unica arma attraverso la quale poter esprimere le nostre opinioni, attraverso la quale poter affermare le nostre istanze di rivendicazione. Spostandoci nell’attualità, assistiamo quotidianamente a dimostrazioni concrete di quanto il modo di comunicare – soprattutto quello in Rete – possa impattare sull’intera società e sulle condizioni di benessere psicologico dei singoli.

Studi e discipline diversi
Linguaggio e linguistica in tutte le sue sfaccettature saranno al centro della 14esima edizione del convegno scientifico internazionale “Giornate fiumane della filologia” (Riječki filološki dani) che quest’anno va a indagare le rappresentazioni del “femminile” nella narrativa, intesa come universo finzionale e pedagogico-modellizzante decisivo per l’immaginario e la formazione emozionale-affettiva degli individui.
A partire da domani infatti Fiume sarà luogo d’incontro di docenti e scienziati croati, ma anche professori e ricercatori provenienti da Università di Croazia, Italia, Slovenia, Polonia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Macedonia, Ungheria e Tanzania.
Il Dipartimento di Croatistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi ospiterà fino a sabato, 12 aprile, l’edizione 2025 di uno dei maggiori convegni di filologia a livello internazionale.
“All’incontro di alto profilo scientifico interverranno 123 studiosi, ricercatori, professori e docenti che si occupano di letteratura, linguistica, dialettologia, sociolinguistica, storiografia, traduzione e culturologia. Il convegno sarà senza ombra di dubbio un’ottima occasione per scambi d’idee, opinioni e risultati ottenuti da ricerche pluriennali”, ad annunciarlo è la prof.ssa Sanja Zubčić, a nome del Comitato organizzatore, contattata per presentarci i contenuti della prima edizione in veste primaverile del convegno. “Ogni anno cerchiamo di introdurre qualche novità affinché il convegno rimanga ad alto livello – spiega la prof.ssa Zubčić – e quest’anno abbiamo introdotto due modifiche; spostiamo l’incontro dall’autunno alla primavera e, oltre alle presentazioni individuali, abbiamo dato la possibilità ai relatori di aderire a dei panel”.

Due anniversari di rilievo
Sono trascorsi 31 anni dall’istituzione delle “Giornate fiumane della filologia” e finora sono stati organizzati 13 convegni scientifici che, grazie agli argomenti affrontati, hanno sempre cercato di seguire le tendenze, innanzitutto della filologia croata, ma anche di soddisfare i bisogni sociali della comunità in cui viviamo. Sono stati pubblicati altrettanti Atti del convegno.
“Abbiamo sempre tenuto conto degli anniversari attuali che abbiamo voluto celebrare facendo luce su qualche fenomeno oppure rendere omaggio a un’opera – prosegue Sanja Zubčić –. È questo il filo conduttore anche della 14esima edizione, per cui la prima unità tematica, intitolata ‘Per volontà propria e con la mano di una donna’ è stata pensata nell’ambito delle celebrazioni del quarto centenario della nascita di Ana Katarina Frankopan Zrinski e del 100esimo anniversario della pubblicazione della prima rivista croata per il gentil sesso, ‘Ženski list’ (Foglio per donne) diretta da Marija Jurić Zagorka”.
In un contesto più ampio, fanno parte di questa unità tematica, oltre alla produzione di Ana Katarina Frankopan Zrinski e Marija Jurić Zagorka, l’attività delle donne in generale e il loro status nel canone letterario.

Linguistica tra controversie e sfide
Ad aprire e completare tale unità tematica saranno due conferenze plenarie, una della croatista polacca Krystyna Pieniążek-Marković (Università di Poznań, Polonia) sulle eroine dei diari di viaggio croati nel romanticismo, e l’altra di Ivana Žužul (Università degli Studi “Josip Juraj Strossmayer” di Osijek; “Che cosa vuole una donna? Il genere tra sovversione e normalizzazione”).
La prima sessione avrà inizio subito dopo la cerimonia d’apertura in programma domani, alle ore 10, nell’aula 230 della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume. Si partirà con le lezioni plenarie di Krystyna Pieniążek-Marković e Mislava Bertoša (Università degli Studi di Zagabria; “Linguistica di genere: controversie, risultati, sfide”). Nell’arco di tutta la giornata si lavorerà in sessioni e panel paralleli. Tra i nomi dei connazionali nella sessione della Letteratura spicca quello di Vito Paoletić (aula 207, ore 16.20), il quale analizzerà il tema “Hidden feelings, hidden places: homo stories in hetero history” (Sentimenti nascosti, luoghi nascosti: storie omosessuali nella storia etero).
Sempre domani, alle 18.40, nell’aula 230, si terrà la presentazione degli “Atti della 13esima edizione delle Giornate fiumane della filologia”. L’opera comprende un totale di 27 relazioni presentati al convegno nel novembre 2022. I lavori sono suddivisi in unità tematiche focalizzate su diversi aspetti dello studio della lingua, della letteratura e della cultura. Ne parleranno Petar Vuković ed Ena Begović-Sokolija nonché le redattrici degli Atti, Lada Badurina e Nikolina Palašić.

Questioni sociali d’attualità
Il secondo argomento delle “Giornate fiumane della filologia” nasce dalla necessità di dare una risposta a questioni sociali d’attualità. Vale a dire, le diverse pratiche linguistiche di genere nella comunicazione pubblica e ufficiale richiedono da tempo una riflessione teorica e una ricerca sull’esempio di discorsi diversi. La letteratura e la linguistica queer, il rapporto tra lingua e identità di genere, trasgressioni e identità, come altri argomenti correlati, rappresentano l’attuale potenziale di ricerca nella filologia della prima metà del XXI secolo.
“Nel tentativo di monitorare le ricerche croate e slave contemporanee, sulle tracce di numerosi convegni proposti finora – specifica la nostra interlocutrice – abbiamo anche offerto un’unità tematica di Miscellanea philologica, che comprende presentazioni che affrontano problematiche linguistiche e letterarie da diverse prospettive e che rappresentano l’attuale pensiero filologico nazionale e straniero escluso dalle prime due unità”.
A inaugurare il tema, venerdì, 11 aprile alle ore 9, nell’aula 230, sarà Lada Badurina (Università degli Studi di Fiume; “Dei modificatori e modalizzatori”). Anche la seconda giornata del convegno vedrà la presentazione di relazioni in sessioni parallele. Tra i connazionali in programma venerdì figura Kristina Blagoni (aula 206, ore 16). La relatrice traccerà un nesso tra il “Dialetto fiumano all’epoca dell’Italia, della Jugoslavia e della Croazia”.
La giornata conclusiva avrà inizio alle ore 9 e si concluderà nel primo pomeriggio.

Il percorso del femminismo
“Oltre alle tradizionali relazioni d’autore o del coautore, il convegno quest’anno offre la possibilità di presentare panel in cui diversi partecipanti si sarebbero riuniti in un unico argomento. La registrazione di ben sette pannelli, di cui uno straniero, conferma il modello funzionale dell’iniziativa”, conclude fiduciosa la prof.ssa Sanja Zubčić.
Come riconsiderare dunque alcune tappe di una storiografia della letteratura femminista oggi, già in un XXI secolo avanzato, con alle spalle almeno 50 anni di interventi, tentativi, prese di posizione radicali nei confronti della filologia? Su cosa ha insistito la letteratura femminista? Perché la storia delle donne è una storia che assume a volte percorsi non solo marginalizzati nel tempo ma che vogliono restare ai margini, perché una visione che parte dai margini è una visione che considera il tempo o lo spazio della storia come una superficie espansa, nella quale sono le relazioni a costituire i punti in cui si annodano i fatti per poi riaprire percorsi differenti, in altre direzioni?
Quello che il convegno tiene a porre al centro della riflessione è una serie di questioni che se continuamente si ripropongono, per altro verso lasciano ancora al centro nodi che è più difficile sciogliere: femminista non è un aggettivo che muta il senso del nome a cui si affianca, la storia delle donne non è la storia del femminismo, aggiungere nomi dimenticati o omessi dalle grandi narrazioni non è sufficiente. Cosa infatti succede se si inseriscono nuovi nomi, storie di donne, e identità di genere al sistema della storia già fatta? Come cambia tale sistema se la storia delle donne diventa l’azione che invece produce incursioni che mettono a soqquadro o in crisi il sistema di partenza?
Il femminismo non studia la storia delle donne soltanto: indaga le forme della storia che hanno prodotto inclusioni, esclusioni, rimozioni e lacune. Si lavorerà insieme, in questa occasione del convegno, per porre alcune questioni, con nuova urgenza, tenendo conto di tante affermazioni, lavoro, riflessioni fatte nel tempo. Seguirà un dibattito su alcuni fatti emersi negli ultimi anni e più attuali che mai.

«Sulle rotte dei Francopani»
Nell’ambito del convegno quest’anno viene organizzata una visita al Centro interpretativo di Kraljevica (Porto Re) lungo il percorso turistico-culturale “Sulle rotte dei Francopani”.
L’itinerario comprende 17 castelli e fortezze, nonché 3 complessi sacri. Dato che la maggior parte dei castelli si trova in zone rurali, con questo progetto si è voluto valorizzarle ulteriormente. Sono stati allestiti 8 centri interpretativi all’interno dei vari castelli che raccontano una loro storia di questa famiglia vissuta per 5 secoli e mezzo nei territori della Regione litoraneo-montana. Sono storie interessanti che parlano del loro rapporto con la popolazione locale, con la Chiesa, dei loro valori e anche della loro fine. Ogni castello nasconde una sua peculiarità che può venir scoperta visitandolo e conoscendo da vicino i Francopani.
Il percorso dei Francopani è concepito in modo da presentare ai relatori non solo la storia di queste due famiglie potenti, ovvero gli Zrinski e i Francopani ma anche tantissime altre peculiarità del periodo, come l’offerta eno-gastronomica.

Un convegno istituito negli anni ’90
Le “Giornate fiumane della filologia” sono state istituite nel 1994 e vengono organizzate con scadenza biennale dal Dipartimento di Croatistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Fiume, grazie al contributo del Ministero della Scienza, dell’Istruzione e dei giovani, della Fondazione dell’Università di Fiume, della Città di Fiume, della Regione litoraneo-montana e degli Enti per il turismo di Fiume e Crikvenica.
Membri del Comitato organizzatore sono Anastazija Vlastelić, Sanja Zubčić, Marina Marinković, Sandra Marman e Jasna Bićanić. L’entrata a tutte le conferenze è libera.

Il vessillo della famiglia dei Francopani.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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