Promuovere i documentari croati a livello nazionale

La produzione di film in Croazia nell'ultimo anno è stata molto proficua. Ad affermarlo è stato Christopher Marcich, direttore dell'HAVC, durante la cerimonia d'inaugurazione della 20ª edizione del LFF

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Promuovere i documentari croati a livello nazionale
La direttrice del LFF, Jelena Androić. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

È stata inaugurata, sul palcoscenico della Scena estiva di Abbazia, la 20.esima edizione del Liburnia Film Festival (LFF), una rassegna e una competizione cinematografica che quest’anno ha in programma 40 documentari croati recenti, di cui 19 sono in gara per gli otto premi in palio.

Un ricco programma postpandemico
A rivolgersi al pubblico, in apertura della serata, è stata Jelena Androić, direttrice del LFF, la quale ha dato il benvenuto ai numerosi spettatori.
A prendere la parola, poi, è stato uno degli organizzatori, il produttore Oliver Sertić, il quale ha ringraziato il pubblico per non aver perso l’interesse per il genere dei documentari.
“Eravamo preoccupati di come sarebbe stata questa edizione post-Covid, perché esisteva la possibilità che i gusti del pubblico fossero cambiati nel frattempo – ha illustrato -. Fortunatamente, però, vedo che i documentari continuano ad attirare numerosi spettatori. Quest’anno i film in gara sono 19 e i premi sono otto, in altrettante categorie. A decidere quali film premiare sarà la giuria composta dalla direttrice della fotografia Andrea Kaštelan, dal regista Mladen Kovačević, dalla direttrice dell’Art cinema Croatia, Slobodanka Mišković, dal designer del suono Jakov Munižaba e dalla drammaturga Ivana Vuković. Gli spettatori potranno esprimere le proprie preferenze scegliendo un voto, da uno a cinque per ogni titolo. Il Premio per la miglior critica cinematografica, intitolato a Dragan Rubeša, verrà assegnato da Iva Rosandić. Abbiamo scelto Rubeša per questo premio, perché è scomparso da poco e nella sua carriera ci ha sempre seguiti e sostenuti”, ha concluso Sertić.
Molto significativo il discorso non solo sulla produzione cinematografica croata, ma anche sull’approccio del governo nei confronti di registi e festival è stato quello di Christopher Marcich, direttore del Centro audiovisivo croato (HAVC).

Educare il pubblico nostrano
Marcich ha salutato i presenti a nome della ministro della Cultura e dei Media, Nina Obuljen Koržinek e ha fatto gli auguri a tutti coloro che hanno contribuito a far giungere il Festival a questo importante anniversario, alla loro costanza e all’impegno.
“Devo dire che la produzione di documentari in Croazia nell’ultimo anno è stata molto proficua – ha rivelato – e la qualità delle nostre opere viene riconosciuta e apprezzata a livello internazionale. Per questo motivo reputo che un sostegno concreto debba esistere anche in Croazia e che l’HAVC debba promuovere i film croati non verso l’esterno, ma verso il pubblico nostrano. Abbiamo sempre sostenuto la produzione di documentari e soltanto nel 2021 abbiamo stanziato otto milioni di kune per questo settore. Contemporaneamente appoggiamo anche 49 Festival e questo è un compito sempre più impegnativo non soltanto a causa dell’inflazione, ma anche a causa del numero sempre crescente di rassegne cinematografiche. Il nostro Centro possiede un bilancio fisso e spero che in futuro riusciremo a fare in modo di aumentare i fondi per essere più presenti per quelli che hanno bisogno di noi.
In conclusione vorrei lodare il programma di quest’anno del LFF perché rivela il coraggio e la prontezza alla sperimentazione dei produttori croati e spero che il 2023 ci porterà un Festival più grande e più ricco”.

Una città «film friendly»
L’ultimo intervento della serata è stato quello di Fernando Kirigin, sindaco di Abbazia, il quale ha illustrato il nesso tra il Festival e la Città di Abbazia. Il LFF, infatti, è stato da subito definito un “evento di interesse” per la città e per questo motivo non è mai mancato il sostegno. Concretamente, quest’anno è stato stanziato il 40 p.c. in più di denaro rispetto alle edizioni passate e si spera, ha aggiunto Kirigin, che tale cifra possa essere ancora più alta in futuro. Abbazia ha sempre sostenuto e continuerà a sostenere i prodotti autoctoni locali e forse è anche questo approccio che già da anni la rende una località “film friendly” ha concluso Kirigin.
Ad aprire il programma è stato il film “Mlungu-il Re bianco” di David Lušić, un’opera che presenta i dubbi e i problemi dell’ex detenuto Branimir, un fiumano che è finito in una prigione sudafricana per spaccio di cocaina. Sono seguiti “Notturno” dell’autrice fiumana Silvija Bumbak, “In medias res” di Ana Klepo e “Zaželi” (Desidera) di Mario Papić. Il Festival prosegue oggi, a partire dalle ore 16.30, con le proiezioni nella sala di Villa Antonio e alla Scena estiva.

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