Prezioso appuntamento con l’istrioto

A Sissano, da giovedì la settima edizione della Rassegna dedicata all’antica parlata, in uso ancora in alcune aree dell’Istria meridionale, organizzata dalla locale Comunità degli Italiani

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Prezioso appuntamento con l’istrioto

Il dialetto è come un sogno, remoto e rivelatore. È la testimonianza più viva della nostra storia, è l’espressione della fantasia. Così Federico Fellini definiva i dialetti italiani, patrimonio di cultura e saggezza di un ambito territoriale. Dialetti tra i quali è impossibile non citare l’istrioto, l’antico idioma di origine preveneta ancora in uso in alcune aree dell’Istria meridionale. Una parlata che rappresenta il DNA culturale di queste terre. Una “lingua” che quindi deve essere rispettata, tutelata, valorizzata, tramandata e mai dimentica. Proprio in questa direzione punta il Festival dell’Istrioto di Sissano, quest’anno in programma da domani a sabato.
Crescita costante
Giunta ormai alla settima edizione, la Rassegna dedicata all’antica parlata è stata presentata ieri dal presidente della Comunità degli Italiani di Sissano, Paolo Demarin, che ha immediatamente colto l’occasione per ringraziare gli oltre 200 attivisti coinvolti nell’organizzazione di questo prezioso e singolare appuntamento, che da qualche anno coinvolge non soltanto la CI di Sissano, ma anche i sodalizi di Gallesano, Dignano, Valle, Rovigno e Fasana, micro aree linguistiche dove l’istrioto era o è tutt’ora in uso. Demarin ha voluto sottolineare che il Festival dell’istrioto è cresciuto con il passare degli anni, trasformandosi in una manifestazione itinerante della durata di un anno. L’appuntamento in programma tra domani e sabato è infatti soltanto l’atto finale di una lunga serie di eventi dedicati all’antica parlata. Eventi che spaziano dal Concorso letterario “Favelà” della CI di Dignano alla degustazione dei piatti tipici di “Gallesano” e le serate riservate all’Istrioto organizzata alle CI di Valle e Fasana.
Evento multimediale
Entrando nello specifico del programma di questa settima edizione, ha annunciato che la cerimonia inaugurale è fissata per domani sera alle 18. L’onore di aprire le “danze” è stato affidato al Coro misto della Comunità degli Italiani di Sissano. La serata proseguirà con la poetessa Loredana Bogliun, che presenterà al pubblico un suo progetto multimediale. A seguire, è prevista la proiezione di alcuni video realizzati da Mauro Sambi. Tra una proiezione è l’altra, la cantautrice Tamara Obrovac (con la partecipazione di Elvia Nacinovich) regalerà agli ospiti in sala la canzone “Toucà la luna”. E non è tutto: domani sera, alla CI di Sissano si terranno, infatti, anche la premiazione del Concorso letterario e video e l’inaugurazione della mostra “La cusina de na volta”. Tutti i presenti avranno quindi la possibilità di ammirare una vecchia cucina istriana e oltre 70 oggetti e vecchi utensili recuperati e messi a disposizione della CI non soltanto dagli abitanti del posto, ma anche dagli attivisti degli altri sodalizi coinvolti nel progetto. Ogni utensile e articolo da cucina sarà affiancato da un bigliettino riportante il suo nome in istrioto (nelle sue diverse varianti locali) dell’oggetto.
Impegnati piccoli e grandi attivisti
La seconda giornata aprirà già alle ore 9 di venerdì, non a Sissano, bensì a Gallesano, dov’è in programma un laboratorio didattico per bambini e la presentazione dell’albo illustrato in dialetto vallese. Sempre a Gallesano (ore 13), si terrà una visita guidata (riservata ai più piccoli) a una vecchia fattoria del posto. Alle 18.30 si torna alla CI di Sissano, dove avrà luogo un’intera serata dedicata alla musica, il cui programma è stato presentato da Valmer Cusma, prezioso collaboratore nonché direttore artistico e non soltanto del Festival, il quale ha rilevato che il gala sarà aperto dall’esibizione dei gruppi corali delle CI di Dignano, Fasana, Gallesano, Rovigno e Sissano, a cui faranno seguito Daniel Moscarda, gli Anelidi, Riccardo Bosazzi e Mirko Cetinski (con Kristina Fištrović) che presenteranno alcuni loro brani inediti in istrioto. Altri ospiti della serata saranno Sergio Preden Gato e il duo Irena e Mauro Giorgi. A seguire è previsto un programma d’intrattenimento con il gruppo folk “Batana” di Rovigno.
La parte gastronomica è stata affidata alla CI di Fasana, che porterà a Sissano le tradizionali “sardele roste”.
Alzabandiera finale
Sabato pomeriggio (alle 16) è atteso a Sissano un gruppo di esuli in arrivo da Torino, che assieme ai residenti del posto confronteranno le loro parlate. La tradizionale sfilata lungo le vie del paese è prevista, invece, per le 17.30. Il corteo, che si concluderà con l’alzabandiera sul campanile della chiesa di Sissano, sarà accompagnato dalla Banda d’ottoni di Rovigno. Infine, alle 19, sul palco del sodalizio sissanese saliranno uno dopo l’altro i gruppi di filodrammatica delle CI di Dignano, Fasana, Gallesano, Rovigno, Sissano e Valle, tra musica e una ricca offerta gastronomica.
Più di un Festival
Accanto a Paolo Demarin e Valmer Cusma, presenti anche le presidentesse delle CI di Rovigno e Gallesano, Roberta Ugrin e Diriana Delcaro Hrelja, il presidente della CI di Dignano, Livio Belci, e il presidente della Giunta esecutiva della CI di Gallesano e membro del Comitato organizzatore del Festival, Pietro Demori, tutti concordi nell’affermare che l’evento in programma nei prossimi giorni è più di un semplice Festival: “È un momento di unione e condivisione – ha detto Livio Belci –. Solitamente, si aspetta di perdere qualcosa prima di recuperarla. Il Festival va nella direzione opposta e mira a proteggere e salvaguardare l’istrioto prima che scompaia”.
“La trasmissione delle tradizioni non è semplice contemplazione delle ceneri, ma tenere alta la fiamma” ha dichiarato Diriana Delcaro Hrelja. Roberta Ugrin si è detta lusingata e onorata di poter partecipare alla Rassegna dedicata all’istrioto e ha rilevato che nei prossimi giorni, a Sissano, si esibiranno sia la Banda d’ottoni che la SAC “Marco Garbin”, il gruppo folk e i solisti della CI di Rovigno.

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