Presentato anche a Roma il film «Rosso Istria»

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Presentato anche a Roma il film «Rosso Istria»

ROMA | Un tributo alla verità. È stato definito così il film “Red land (Rosso Istria)” sulla terribile e tragica vicenda di Norma Cossetto, presentato ieri alla stampa nella prestigiosa Sala Nassirya del Senato di Roma. Sono trascorsi 75 anni da quella bestiale violenza che vide una giovane italiana morire, dopo essere stata violentata e bestialmente mutilata, per mano di una banda di comunisti titini.

La presentazione della pellicola, evento che è stato moderato dalla giornalista Lucia Bellaspiga, è stata resa possibile grazie soprattutto all’intervento dell’onorevole Maurizio Gasparri.
“È stato un dovere sostenere l’opera che racconta la tragica storia di Norma Cossetto”, ha detto Gasparri, auspicando che il film venga quanto più sostenuto. “L’importante è andarlo a vedere nelle sale cinematografiche, perché è l’unico modo di supportare la verità storica”.
Alla presentazione nella Sala Nassirya del Senato di Roma erano presenti oltre al cast artistico, anche Donatella Schürzel, in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, il presidente e il vicepresidente della FederEsuli, rispettivamente Antonio Ballarin e Davide Rossi, Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana e tanti altri ospiti. Dopo l’anteprima romana di ieri sera, “Red Land – Rosso Istria”, sarà in distribuzione a partire dal 15 novembre nella sale cinematografiche italiane.

Una gestazione lunga e difficile

La proiezione della pellicola, che ha avuto una gestazione lunga e non facile, è stata resa possibile anche grazie alla tenacia e all’impegno di tutto il cast tecnico e artistico – a partire da Antonello Belluco, che firma la sceneggiatura insieme al regista Maximiliano Hernando Bruno, alla sua prima regia – e di tutti coloro i quali l’hanno prodotta, girata, interpretata e sostenuta. L’auspicio è che “Rosso Istria” abbia la possibilità di potere contare su un’adeguata distribuzione nelle sale affinché finalmente anche la storia di Norma Cossetto, e il sacrificio di tanti italiani come lei, vittime di un’efferatezza sconvolgente, possano essere raccontati al grande pubblico e omaggiati del rito della memoria.
Il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, ha salutato la pellicola per il suo nobile “pregio di raccontare le violenze subite dagli italiani. È giusto sapere che cosa è accaduto, non soltanto i crimini nazisti e fascisti ma anche quelli comunisti. È un film che è la dimostrazione lampante di quanto le ideologie nazionaliste abbiano stravolto i territori e le genti dell’Alto Adriatico orientale. È stato un dramma che ha diviso un popolo che era maggioranza sul territorio. Spero che il film possa circuitare anche in Croazia e Slovenia”, ha dichiarato.
Sul ruolo di ANVGD, si è soffermata Donatella Schürzel: “Questo è un giorno molto importante per noi in quanto la nostra associazione ha assicurato anche un contributo economico alla realizzazione di questo film. Ho avuto dei grandi momenti di disagio come donna nel vedere questo film, per il dolore che viene espresso, ma per la prima volta dimostra senza veli ciò che è successo”. Ha voluto rendere merito alla produzione e al regista per aver reso in maniera veritiera l’atmosfera in Istria tra il 1943 e il 1945, invitando tutti a vederlo.
Ha fatto seguito l’intervento di Davide Rossi vicepresidente di Federesuli, che ha detto che “Rosso Istria” “trasforma un problema locale in un problema nazionale”. Il suo auspicio è che il film susciti reazioni e interesse anche per chiarire stragi come quella di Vergarolla.
Antonio Ballarin, presidente di Federesuli, ha rilevato invece: “Questo film fa vedere soltanto la punta di un iceberg perchè dopo quest’evento ce ne sono stati tanti altri simili. Sono 70 anni che noi esuli chiediamo giustizia. Abbiamo pagato con l’esodo e con i nostri beni. Possibile che dopo 70 anni nessuno ci abbia ripagato il debito di guerra? Abbiamo migliaia di persone che hanno patito per queste vicende e chiediamo giustizia sperando che qualcosa cambi nei nostri confronti, per chiudere un capitolo triste di una storia che non è mai stata raccontata e della quale questo film parla chiaro”.
I contributi pubblici per la realizzazione di “Red Land” sono giunti dal Veneto, dal Lazio, dalla Commissione filmica di Treviso-Belluno e dalle associazioni degli esuli, ma soprattutto sono stati “i privati, a partire dagli imprenditori ai professionisti, a mobilitarsi per sostenere la pellicola”, ha detto il produttore Alessandro Centenaro.
Il regista italo argentino Maximiliano Hernando Bruno, alla sua prima prova cinematografica, si è detto orgoglioso di avere portato la storia della giovane istriana, barbaramente violentata e uccisa dai partigiani titini sul grande schermo. “Realizzare il film su Norma Cosseto non è stata una scelta, ma un dovere. Spero che la pellicola possa colmare il vuoto emozionale che ho sentito nella maggioranza delle persone interessate dagli eventi della foibe e dell’esodo”, ha commentato il giovane regista.
Per Elena Donazzan, assessore all’istruzione, alla formazione, al lavoro della Regione Veneto, è un’opera cinematografica da presentare anche negli istituti scolastici. “Mi auguro che un film come questo, anche se forte e crudo, possa essere proiettato nelle scuole e nelle Università e possa ottenere pertanto un’ampia diffusione”.

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