Pola Film Festival: esclusività e singolarità

Inaugurata la 71ª edizione della kermesse: fino al 18 luglio in programma oltre un centinaio di spettacoli

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Pola Film Festival: esclusività e singolarità

Come davanti al Dolby Theatre prima dell’assegnazione degli Academy Awards o al Palazzo del Cinema al Lido di Venezia per la Mostra Internazionale d’Arte cinematografica, tutto ma proprio tutto è volutamente ispirato al glamour, ai fashion looks, alle fotografie in studiatissima posa sopra il red carpet, tra tanto di intrattenimento e interviste ai personaggi che contano per la cultura e la cinematografia nazionale e anche Paesi limitrofi. Ovviamente, nel nostro piccolo è un tentativo di un’imitazione, che definiremmo piuttosto bizzarro, a confronto con quanto proposto dalle grandi mecche del cinema mondiale, ma il Festival del film di Pola, giunto quest’estate alla sua 71esima edizione, può continuare a farsi vanto di una peculiarità che non trova eguali in nessun’altra parte dove il cinema è di casa: l’Arena romana.

Emozioni ed euforia

Giovedì sera, 11 luglio, l’hanno dipinta di magnifiche colorazioni luminose proiettate sulle sue arcate, ed è un’esclusiva panoramica da suscitare invidia, un palcoscenico autentico, tale da contribuire ad accendere le emozioni dell’inizio della rassegna, l’euforia della celebrazione del film per tutti coloro che producono arte cinematografica e il fermento del pubblico che ha completamente riempito le gradinate, almeno nella serata inaugurale.
L’“esperimento” è pienamente riuscito: per la prima volta nella storia, il Festival polese è stato inaugurato il giovedì e non il sabato, assicurando comunque tanta ressa e buona atmosfera d’esordio. Niente discorsi da parte delle autorità politiche, ma diritto di parola concessa solamente all’arte, a chi la crea e a chi la promuove, anche se tra i presenti c’erano il ministro alla Cultura e ai Media, Nina Obuljen Korižnek e collaboratori, il presidente della Regione istriana, Boris Miletić e il sindaco di Pola, Filip Zoričić.

Rajko Grlić, un ragazzino cresciuto

L’onore di alzare il sipario è stato riservato al regista Rajko Grlić, protagonista principale della serata introduttiva della rassegna, che ha visto debuttare la sua ultima realizzazione, il thriller “Svemu dođe kraj” (C’è una fine per tutto), preceduta dalla proiezione in prima serata di “Šlager”, film di Nevio Marasović al Teatro Popolare Istriano, con grande richiamo di spettatori anche in detto caso. Significativo quanto detto da Grlić prima di dichiarare ufficialmente aperta la rassegna. “Era il 1964 del secolo passato. La maggior parte di noi non era manco nata quando un ragazzino, regista dilettante, ebbe avuto l’incredibile fortuna di vincere una settimana di soggiorno a Pola. Questi entrò in Arena, in occasione di una delle più fortunate edizioni del Festival. C’erano stati Krsto Papić, Aleksandar Petrović, Dušan Makavejev, Žika Pavlović, Vatroslav Mimica, Puriša Đorđević. E il ragazzino finì “contagiato” dalla passione per il film. Questo ragazzino è qui di fronte a voi, in forma più vetusta, ed è venuto a dirvi che il Festival è iniziato. Congratulazioni!” Non a caso 50 anni or sono con il film “Kud puklo da puklo”, Grlić ebbe conosciuto il suo debutto all’Arena. Ai saluti della direttrice del Festival del film, Tanja Miličić, sono seguiti anche quelli del dirigente artistico, Danijel Pek, convinto che tanta presenza di pubblico rappresenti la miglior gratifica per qualsivoglia produttore e autore di cinema.

22 film in gara

I film in lizza quest’anno per l’ottenimento delle ambite Arene d’oro sono in tutto 22, di cui la metà coproduzioni, i cui trailer sono stati presentanti in anteprima ispirandosi a quattro tematiche significative: “con il film proviamo emozioni”, “con il film cresciamo”, “con il film riflettiamo”, “con il film coltiviamo la memoria”. L’anzidetta presentazione è stata introdotta dagli attori Lana Barić, Janko Popović Volarić, Areta Ćurković ed Emir Hadžihafizbegović, dal compositore Alen Sinkauz, dallo sceneggiatore e regista Zrinko Ogresta, nonché dall’autrice di effetti speciali Ana Bulajić Črček, figlia del grande Veljko Bulajić. L’inaugurazione solenne, su regia di Patrik Lazić e presentazione di Ida Prester, ha visto la sua parte canora riservata agli inni e ad altri brani interpretati da Sergej Božić con l’accompagnamento alla chitarra di Slađana Čolović.

Ora sarà la giuria chiamata ad esprimersi sulla cinematografia proposta, specificatamente Nebojša Slijepčević, vincitore della Palma d’oro dell’ultimo Festival di Cannes per il suo film “Čovijek koji nije mogao šutjeti” (L’uomo che non poteva tacere); Goran Marković, attore di teatro e cinema; Mirta Puhlovski, vincitrice dell’Arena d’oro per il migliore documentario dell’edizione 2023, dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne; Nina Velnić, tecnica del montaggio e Nina Violić, attrice e regista, in detto caso in qualità di presidente della commissione.

La Rassegna del film di Pola proseguirà ininterrottamente fino al 18 luglio e presenterà oltre un centinaio di spettacoli su cinque grandi schermi diversi.

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