Pier Paolo Pasolini protagonista del concerto disegnato

La band «Tre allegri ragazzi morti» ha raccontato dinanzi al pubblico polese la vita del poeta friulano con uno spettacolo sui generis unendo le anime che hanno dato vita al gruppo mascherato più transgenerazionale e amato d'Italia. Diffusa la voce dell'autore accompagnata dai rumori delle vecchie registrazioni

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Pier Paolo Pasolini protagonista del concerto disegnato
Sullo schermo ritratti di Pasolini, parole, pensieri e fatti storici. Foto: DARIA DEGHENGHI

Un intreccio di quattro arti intimamente connesse e sconnesse al tempo stesso, unite sul palcoscenico del Salone rosso della Fiera del libro in Istria per omaggiare Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita. Musica, illustrazione e fumetto, ritagli di giornali e di libri, registrazioni video e audio: la performance diretta da Davide Toffolo è stata esattamente quella che il pubblico si è atteso e ha accolto con rispetto e approvazione.

Musica e fumetto
Fumettista, cantautore e chitarrista, frontman dei “Tre allegri ragazzi morti”, Toffolo è uno degli autori italiani presenti sugli scaffali della sezione “Editori italiani” con le sue opere grafiche “Il Re Bianco” (BAO Publishing, 2018), “Il Cammino della Cumbia” (Oblomov Edizioni, 2018), “Graphic Novel is back” (Rizzoli Lizard, 2019) e altre. In scena dunque un artista dalla personalità divisa tra musica e fumetto con i suoi “Tre allegri ragazzi morti”: in quattro dunque, sempre con i volti nascosti dalla caratteristica maschera teschio e il “totem” di Pasolini nudo, costruito con scatoloni da imballaggio con le varie parti anatomiche in mostra, dalla testa ai piedi.

Alcune delle più celebri citazioni
Una performance definita dallo stesso autore “concerto disegnato”, scandita da pezzi musicali e registrazioni audio del poeta, ritagli di giornale, spezzoni di film girati dal regista, ritratti dello scrittore, disegni del corvo, pensieri e citazioni tra le più celebri del Pasolini pensatore comunista, anticonformista, polemico, provocatore, interprete dei cambiamenti sociali, ma prima di tutto apostolo del degrado sociale, culturale e ambientale ad opera della società dei consumi e del “benessere”. Pensieri sparsi su sviluppo, progresso, consumismo, cultura borghese e cultura di alto livello, autonomia, libertà, solitudine, ipocrisia, falsità, autodistruzione, morte. Pensieri intercalati a disegni, disegni intercalati a brani musicali, brani intercalati a immagini cinematografiche: un omaggio dovuto sia all’autore che alla sua opera omnia, indistintamente dal genere (letterario, cinematografico).

Schizzi in evoluzione
I disegni sono stati realizzati sul posto e proiettati “nel divenire” e cioè nella loro evoluzione spontanea davanti a un pubblico attento e partecipe, in quest’occasione con le diciture in croato, per venire in contro anche allo spettatore non italofono. Musica e disegni sono il collante della narrazione, ciò che tiene insieme i pensieri, quelli sì, ormai eterei, sempre più lontani nel tempo con l’accavallarsi di decenni. Buona cosa è stato sentire la voce dell’autore con tutti i rumori delle vecchie registrazioni che la tecnologia digitale con i suoi filtri hanno condannato all’estinzione.

Marta Barone: il ritorno al padre
Tra gli appuntamenti del Salone del libro dell’altra sera anche la presentazione del volume “La città sommersa”, nell’edizione croata “Potopljeni grad” (Fraktura, 2022), alla presenza dell’autrice Marta Barone e della traduttrice Antonija Radić. Il libro trae ispirazione dalla vita del padre Leonardo e del suo impegno nella sinistra radicale italiana degli anni di piombo. La narrazione nasce da un tentativo di ricostruzione della vita di L.B. più o meno cronologica, facendo affidamento su documenti e ricordi altrui, sempre in lotta contro l’impenetrabilità intrinseca dei fatti, dei sentimenti e delle idee sepolte dalla storia. L’impresa della ricostruzione è forse un’impresa impossibile: come si riesce a ricomporre una vita intera? Come si può ripercorrere letteralmente i passi, le intenzioni e le azioni di un uomo che non è più testimone di sé stesso? Se n’è discusso con la moderatrice della serata, Tatjana Peruško, mentre l’autrice ha parato degli anni d’esordio in letteratura, e della sua ultima fatica letteraria, avviata “nel tentativo di conoscere il padre, di capirlo, di capire quello che è stato prima che diventasse padre”, e per ciò stesso di contribuire a fare chiarezza sugli anni Settanta, gli anni dell’estremizzazione della politica che produssero poco più che odio, violenza e terrorismo.

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