
Piacevole appuntamento l’altra sera nel Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume con il Trio pianistico fiumano, ospite regolare del sodalizio, che ha proposto al suo affezionato pubblico un programma facilmente fruibile che spaziava dal Classicismo al tardo Romanticismo.
La musica della famiglia ragusea
Il concerto è stato inaugurato dalla amena Sonata per violino, violoncello e pianoforte (rivista da Milo Cipra) di Antun Sorkočević (Antonio Sorgo, Ragusa, 1775 – Parigi, 1841), compositore, diplomatico e scrittore croato della Repubblica di Ragusa (Dubrovnik) e figlio del più noto Luka Sorkočević (Luca Sorgo). Come suo padre, fu attivo principalmente come compositore. La sua Sonata, composta dai movimenti Allegro, Larghetto e Allegretto, è caratterizzata dalla semplicità del tessuto musicale e dalla chiarezza del disegno armonico, resa con partecipazione dal valente Trio pianistico fiumano. Come spiegato dal violinista Krunoslav Marić nel suo saluto al pubblico, questa è stata la prima esecuzione del Trio di Antonio Sorgo a Fiume.
Il concerto è proseguito con il Trio pianistico in Si bemolle maggiore di KV 502 di W.A. Mozart, che appartiene ai sei Trii per pianoforte, violino e violoncello composti dal genio di Salisburgo ed è considerato uno dei più importanti della serie. Il Trio K. 502 fu scritto nel novembre del 1786, dopo l’esecuzione di successo al Burgtheater di Vienna della sua opera “Nozze di Figaro”. Il Trio pianistico fiumano ha interpretato queste pagine mozartiane mettendo in risalto la loro brillantezza e grande inventiva in tutti i segmenti, mentre il secondo movimento, Larghetto, si è distinto per la dolcezza della melodia presentata prima dal pianoforte e ripresa quindi dal violino e un’atmosfera di pace e serenità che trasporta l’anima in un’altra dimensione.
Intenso slancio emotivo
L’ultimo brano in programma è stata l’Elegia per trio pianistico op. 23 di Josef Suk, una composizione della quale tutti e tre i musicisti, come spiegato da Marić, si sono immediatamente innamorati e adorano eseguirla in pubblico. Non è stato difficile capirne il perché dal momento che si tratta di pagine pregne di intenso slancio romantico, dove la passionale melodia principale è stata presentata prima dal violino e poi ripresa dal violoncello di Vid Veljak con il suo suono vellutato e dolce. L’Elegia venne composta nel 1902 per una commemorazione di Julius Zeyer, uno scrittore di romanzi e poemi epici ispirati alla storia e alle leggende della Boemia.
Il pubblico ha premiato con un caloroso applauso i valenti musicisti, al che il Trio pianistico fiumano ha riproposto come bis l’Elegia di Suk. Vid Veljak ha voluto ringraziare ancora una volta il pubblico per il suo sostegno, mentre il pianista Filip Fak ha voluto segnalare l’appoggio della Città di Fiume al ciclo di concerti del Trio. Marić ha infine annunciato il prossimo concerto dell’ensemble a Palazzo Modello, in programma il 28 novembre.
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