«Passione secondo Giovanni»: un’esecuzione drammatica

Al TNC «Ivan de Zajc» di Fiume è stata proposta la cantata di J. S. Bach per orchestra, coro e solisti, diretta dal Maestro Philipp von Steinaecker

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«Passione secondo Giovanni»: un’esecuzione drammatica

È stato un evento drammatico e commovente l’esecuzione della “Passione secondo Giovanni” di J. S. Bach al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” proposta dal Coro dell’Opera, dai solisti e dall’Orchestra sinfonica di Fiume (in formato ridotto) diretta dal Maestro Philipp von Steinaecker. Concepita come un lavoro semi-scenico, in quanto la maggior parte dei solisti si alternava in scena, la cantata bachiana è un’opera complessa e particolarmente impegnativa per il coro e i solisti. È stata intrigante la disposizione degli esecutori sul palcoscenico: il Coro, infatti, è stato disposto sui palchi dalla parte sinistra del proscenio, mentre a destra era collocata l’Orchestra. Al centro del proscenio si trovava, invece una pedana sulla quale stava seduto per tutta la durata dell’esecuzione, salvo durante i suoi interventi, il baritono Davor Nekjak nei panni di Gesù. I solisti, come detto più sopra, uscivano in scena soltanto durante i loro interventi.

Un brano eseguito raramente

La “Passione secondo Giovanni” BWV 245 è la prima delle cantate basate sui Vangeli composta da Bach, che nella sua vita ne scrisse complessivamente cinque. Nota la “Passione secondo Matteo” ma le altre tre sono ora sconosciute. La cantata è costruita sui capitoli 18 e 19 del Vangelo secondo Giovanni ai quali si alternano arie e corali composti su alcuni testi in poesia di Barthold Heinrich Brockes. Bach completò la Passione nel 1723 a Lipsia, dove si insediò nella chiesa di San Tommaso come “kantor”. L’intenzione di Bach era di eseguire la “Passione secondo Giovanni” la prima volta nella chiesa di San Tommaso, ma le autorità cittadine avevano previsto che in quell’anno la Passionmusik sarebbe dovuta essere eseguita presso la chiesa di San Nicola, in quel tempo chiesa principale della città. La prima esecuzione accertata della “Passione secondo Giovanni” ebbe quindi luogo in occasione dei vespri del Venerdì santo del 7 aprile 1724, per l’appunto presso la chiesa di San Nicola. Bach applicò diverse modifiche alla partitura, della quale si possono contare quattro versioni. Il 30 marzo 1725 venne eseguita la seconda versione nella chiesa di San Tommaso; la terza versione, probabilmente l’11 aprile 1732, venne eseguita nella chiesa di San Nicola; la quarta versione, probabilmente il 4 aprile 1749, fu proposta nuovamente nella chiesa di San Tommaso.

Bach credeva che le sue cantate non sarebbero sopravvissute alla sua morte, ma ebbe torto, in quanto la sua musica continuò a ispirare e a entusiasmare nei secoli successivi. Tuttavia, le sue cantate vengono raramente eseguite.

Complessità e brillantezza

La “Passione secondo Giovanni” è più breve e meno monumentale della “Passione secondo Matteo” di Bach, ma mantiene un carattere drammatico e trascendentale. È strutturata secondo l’antica tradizione di “figurare” il Vangelo durante i riti della Settimana Santa. Dal testo evangelico sono isolati alcuni episodi essenziali come l’arresto di Gesù, la partecipazione della folla alla sua condanna, la crocifissione, la morte e la deposizione nel sepolcro. La narrazione degli episodi viene affidata all’Evangelista, che lega insieme il testo del Vangelo con grandi corali tratti dal vasto repertorio della tradizione tedesca.

Ciò che colpisce di questa straordinaria cantata sono la complessità e la brillantezza degli interventi corali e solistici ai quali si aggiungono graziosi concertini di oboe, flauti e violini all’interno dell’Orchestra. Il Coro, preparato da Stjepan Vuger, sotto la precisa e ispirata direzione del Maestro von Steinaecker, ha eseguito con slancio e pathos gli esigenti numeri corali, seguendo attentamente le indicazioni della dinamica del direttore d’orchestra. Nella sezione dei soprani abbiamo osservato occasionalmente delle imprecisioni d’intonazione che, però, non hanno inciso sull’impressione complessiva molto favorevole. L’Orchestra ha offerto un’esecuzione misurata, con rari momenti in cui lo slancio e la pulsazione drammatica della partitura la portavano a volte a “coprire” la voce dei solisti. Il Maestro von Steinaecker ha tenuto sotto controllo con molta destrezza il Coro e l’Orchestra, chiaramente immerso nella sublime musica di Bach e completamente dedito a dare vita a un’interpretazione struggente del dramma, del dolore e dell’agonia che racconta la “Passione secondo Giovanni”.

Emozione e virtuosismo

Tra i solisti, Davor Nekjak nei panni di Gesù, ha interpretato con una voce potente e pastosa i suoi interventi solisti. Si è distinto per la duttilità della sua voce, l’ampiezza della dinamica e per l’intensa emozione il controtenore Franko Klisović, mentre il sempre affidabile Marko Fortunato, nel difficile ruolo dell’evangelista, ha offerto un’esecuzione puntuale e sentita. Darija Auguštan ha eseguito con brillantezza i passaggi virtuosistici, mentre il basso Toni Nežić ha interpretato con gravità il ruolo di Ponzio Pilato. Il tenore Dejan Maksimilijan Vrbančič ci è sembrato in difficoltà in alcuni punti della sua esecuzione, proiettando un suono piatto e debole. Nei ruoli di Pietro e dei servi si sono esibiti rispettivamente Saša Matovina, Karla Mazzarolli, Martin Marić e Krešimir Škunca. Il pubblico ha premiato tutti gli esecutori con un lungo applauso.

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