Pasolini. Una retrospettiva in occasione del 100º della nascita

A partire da domani fino al 18 marzo il Cinema Tuškanac ospiterà la rassegna «Ritratti»

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Pasolini. Una retrospettiva in occasione del 100º della nascita

In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini il Cinema zagabrese Tuškanac presenta la retrospettiva “Ritratti” di dodici lungometraggi del celebre regista, sceneggiatore, letterato e critico cinematografico italiano. Le pellicole verranno proiettate dall’11 al 18 marzo.

Pasolini ha iniziato a comporre poesie già da bambino e ha continuato a coltivare l’amore per la letteratura nel periodo universitario. La sceneggiatura per il suo primo film l’ha scritta all’età di 39 anni, ma anche nella carriera cinematografica ha sviluppato i personaggi dei suoi libri.

La retrospettiva verrà aperta domani dal dramma psicologico “Teorema” (1968) con Silvana Mangano, Terence Stamp, Massimo Girotti, nel quale l’autore esplora gli aspetti religiosi e spirituali, ma anche la sessualità di uno dei protagonisti. Questo è il suo primo film con attori professionisti ed è pure un’opera che ha spaccato e polarizzato sia il pubblico che la critica.

Seguirà la pellicola neorealista “Accattone” (1961), con Franco Citti, Franca Pasut, Silvana Corsini, in programma per il 16 marzo alle ore 19. Il film parla di un rubacuori egoista il quale si innamora e decide di immolarsi sull’altare dell’amore. Al momento della premiére il film ha fatto scalpore, ma poi è entrato nella storia del cinema.

Il dramma “Mamma Roma” (1962), con Anna Magnani, Ettore Garofolo e Franco Citti, in programma per il 14 marzo alle ore 19, è una sorta di dedica al maestro e mentore Roberto Rossellini e al suo film “Roma città aperta”. Per questa pellicola l’attrice Anna Magnani è stata premiata al Festival del Film di Venezia come miglior attrice.

Il dramma biblico “Il vangelo secondo Matteo” (1964) con Enrique Irazoqui, Margherita Caruso e Susanna Pasolini è previsto per il 13 marzo ed ha ottenuto un Premio speciale della giuria al Festival di Venezia. Questa è una delle rare opere di Pasolini a non aver destato scandalo e pareri negativi nella critica.

“Uccellacci e uccellini” (1966), con Totò, Ninetto Davoli e Femi Benussi è un dramma umoristico e una versione allegorica dei film “on the road”. Si tratta di una fantasia allegorica nella quale l’autore esplora sia il cristianesimo che il marxismo, senza rivelare la propria posizione in merito. Il film è in programma per il 16 marzo alle ore 21.

“Edipo re” (1967), con Silvana Mangano, Franco Citti e Alida Valli, verrà proiettato il 12 marzo alle ore 19 ed è un adattamento della tragedia di Sofocle. La pellicola rappresenta la prima parte del ciclo nel quale l’autore tratta i temi classici della Grecia antica, tracciando paralleli con la società moderna.

La diva operistica Maria Callas ha recitato, accanto a Massimo Girotti e Laurent Terzieff, nella “Medea” (1969) di Pasolini, un adattamento libero della tragedia di Euripide. Il film è in programma per il 14 marzo alle 21.

Il film satirico “Porcile” (1969), con Pierre Clémenti, Jean-Pierre Léaud e Alberto Lionello si potrà vedere il 18 marzo, alle ore 19. La pellicola prende il nome dall’omonimo pezzo teatrale di Pasolini e nell’opera l’autore prende di mira la classe media europea del XX secolo, la società capitalista e le tendenze neofasciste dell’epoca.
Immancabile pure il “Decameron” (1971), con Franco Citti, Ninetto Davoli e Jovan Jovanović, in programma per il 18 marzo alle ore 21. La pellicola ha ottenuto l’Orso d’argento al Festival del Film di Berlino ed è l’adattamento dell’opera di Giovanni Boccaccio.
Il 12 marzo alle ore 21, si potrà vedere la pellicola storica “I racconti di Canterbury” (1972), con Hugh Griffith, Laura Betti e Ninetto Davoli.

Immancabile il classico pasoliniano “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (1975), con Paolo Bonacelli, Giorgio Cataldi, Uberto Paolo Quintavalle e Caterina Boratto, in programma per il 15 marzo alle ore 19. Questo è considerato uno dei film più controversi del XX secolo e lo stesso regista lo considerava una descrizione allegorica del capitalismo nella quale i valori materiali e il desiderio di godere nel consumerismo e nel profitto hanno distrutto la vita spirituale dell’uomo.

Il programma è stato realizzato in collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Croazia e con l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria.

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