Opere nate dalla pietra e dalla terra istriana

Giancarlo Stival, nato nel 1944 a Croce di Musil di Piave, ha realizzato oltre 300 miniature storiche, utilizzando il materiale prelevato sul posto

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Opere nate dalla pietra e dalla terra istriana

Nelle immediate prossimità del paese di Daila, bagnato dalle rive del mare, si trova un prezioso insieme architettonico, il quale attira con la propria bellezza, oltre che con la propria lunga e tortuosa storia, l’attenzione di conoscitori e passanti casuali. Nei giorni scorsi, in quella suggestiva cornice e, precisamente, nell’atrio dello storico palazzo, una volta monastero benedettino, e della chiesa di San Giovanni Battista di Daila, la Città di Cittanova ha organizzato una mostra e una presentazione dei modellini degli edifici istriani di Giancarlo Stival.
Prodotto originale del territorio
Realizzate interamente con il materiale della zona, cioè dell’Istria, rispecchiano fedelmente, in ogni dettaglio, la realtà dei più famosi monumenti del patrimonio culturale e storico dell’architettura istriana. Tra gli interessantissimi reperti esposti per l’occasione, di solito in mostra presso la sede della CI di Umago, sono spiccate due miniature dello storico complesso del monastero e la chiesa di San Giovanni di Daila, presenti in quanto l’autore già da tempo aveva espresso il desiderio di donarli alla Città di Cittanova, questo il motivo della scelta della presentazione.
Monumento storico
Interessantissima introduzione delle storiche cittanovesi, Kristina Kulišić e Marina Paoletić, durante la quale hanno presentato il sito storico e culturale del monastero, della chiesa e del prezioso insieme architettonico che ottenne l’odierno aspetto nell’anno 1839, in base al progetto realizzato dall’architetto francese Le Terrier de Manetot. È appunto, all’origine del suo architetto che si attribuisce la sua impronta di neoclassicismo francese, unica su territorio istriano. Sull’area dell’antica costruzione quadrangolare incorniciata da quattro torri, il quale portò dall’antichità il nome di castello, spunta un elegante villa a due piani, affiancata di fronte da due palazzi praticamente identici. Un piccolo molo rimane testimonianza dell’accesso dalla villa al mare. L’insieme architettonico descritto nella prima metà del XIX secolo, rappresenta uno dei rari monumenti culturali sul territorio adriatico del periodo neoclassicistico il quale fu costruito nelle immediate prossimità del mare. Purtroppo, oggi, il complesso abbandonato rimane alla mercé del tempo, soggetto a seconde costruzioni inadatte nonché alla negligenza dell’uomo. Le prime impronte del suo passato ci portano ai tempi dell’antichità, dove si trovava allo stesso posto il possedimento romano. I benedettini entrarono nella villa nell’anno 1860, trasformando gli edifici in monastero, il quale mantenne la sua funzione fino all’anno 1948, quando con un processo truccato venne tolto ai benedettini tutto il possedimento.
Un legame che parte dalla memoria
A prendere la parola pure la presidente della Comunità degli Italiani di Umago, Floriana Bassanese Radin, che fornendo i modelli di Stival ai fini della mostra, ha contribuito alla sua realizzazione. Il sindaco della Città di Cittanova, Anteo Milos, nel suo discorso ha rilevato che l’idea che Stival ha avuto di donare i modellini del monastero e della chiesa alla Città di Cittanova è nata grazie a Pino Degrassi. “Stasera, nella breve introduzione storica delle due concittadine, abbiamo appreso molte cose interessanti su questo complesso e su Daila in generale. La storia recente ci lega ad altri ricordi, fino al 1989 l’ex monastero aveva la funzione della casa del pensionato e dell’ospizio per poveri dove eravamo soliti a visitare parenti o amici, e da allora che fu abbandonato e trascurato. La ricca storia di questo edificio e il suo valore stilistico e architettonico sono indici incontrastabili verso la sua necessità di essere conservato e restaurato. Ciò è accaduto, purtroppo, per motivi che non possiamo influenzare, ma che speriamo cambino in modo che questo prezioso edificio storico possa essere salvato da un totale degrado”, ha affermato Milos. Ha ringraziato in particolare Stival per il suo prezioso dono, Degrassi e Bassanese Radin per la loro collaborazione nella realizzazione di questo evento, il parroco Maximilian Baždon per l’ospitalità e l’accoglienza, Kulišić e Paoletić per aver con la loro presenza arricchito la serata.
L’amore per la penisola
Il pubblico ha potuto scoprire qualcosa in più su Stival e il suo lavoro grazie al riscontro diretto in cui il 75.enne italiano si è rivelato molto vitale e divertente, conquistando così la simpatia dei presenti. Nato nel 1944 a Croce di Musil di Piave, il suo amore verso la penisola è iniziato quando aveva conosciuto Graziella, esule fiumana, diventata poi sua la moglie, e venuta poi a mancare. Stival ha fatto oltre 300 miniature storiche, vere e proprie riproduzioni, utilizzando il materiale prelevato sul posto, come la pietra e terra istriana. Ricostruzioni fedeli che emanano, oltre ad innumerevoli ore di lavoro, amore e creatività. Alla domanda su quanto tempo ci vuole per costruire un modello così minuto, l’artista ha rilevato che ci sono voluti circa 180 ore di lavoro per costruire uno degli ultimi modelli, l’edificio della famiglia Franceschi di Seghetto, vicino a Umago: “Sono un veneziano di nascita, poi un “istriano naturalizzato “, e dal 1969 sono stato un fedele pellegrino in Istria, cosa dimostrata nelle mie opere. Credo che in questo modo ho presentato quasi tutte le parti dell’Istria, in dozzine di città. Mi piace spesso visitarla, immergermi nel loro passato e godermi l’aria pulita, i paesaggi e tutte le altre bellezze della penisola”, ha concluso Stival.

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