Omaggio a Pasolini con le romanze da salotto

Al Centro Gervais di Abbazia ha avuto luogo il concerto dei Virtuosi di Aquileia diretti da Alfredo Barchi con i solisti Guillen Utrilla, Willeit, Moon e Stipanov

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Omaggio a Pasolini con le romanze da salotto
Guadalupe Guillen Utrilla e Neven Stipanov con l’orchestra alle spalle. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Al Centro Gervais di Abbazia si sono esibiti i Virtuosi di Aquileia diretti da Alfredo Barchi, con in veste di solisti il soprano Guadalupe Guillen Utrilla, il mezzosoprano Sabina Willeit, il tenore JaeCheol Moon e il baritono connazionale Neven Stipanov. Il programma, concepito come un omaggio al regista, poeta, scrittore e intellettuale italiano Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita, era composto da un ciclo di arie e romanze da salotto, intercalate dalle letture di poesie di Pasolini proposte dalla presentatrice del concerto, Bettina Carniato. L’evento è stato organizzato dal Festival Opatija in collaborazione con la Società Filarmonia di Udine al fine di evocare la tradizione delle romanze da salotto del XIX secolo, popolare a quell’epoca anche nella Perla del Quarnero. La romanza da salotto italiana, come spiegato da Bettina Carniato nel corso della serata, ebbe notevole fortuna grazie alla facile diffusione nei salotti aristocratici e borghesi dell’epoca. La tradizione ebbe inizio già nel Settecento. La romanza era strutturata in forma semplice di arietta da camera, rievocando l’aria d’opera, mentre con Rossini, nel XIX secolo, acquista autonomia, staccandosi dallo stile operistico. II soggetto delle romanze è sempre l’amore tormentato, ma i sentimenti che vi sono espressi sono spesso affettati e stereotipati. La serata era, pertanto, incentrata su brani di facile fruizione, apprezzati dal pubblico. Purtroppo, la scelta della sala del Centro Gervais per un concerto di musica classica non si è rivelata azzeccata – come abbiamo accennato in altre occasioni -, in quanto priva di un’acustica adeguata a questo tipo di programmi. Il suono dell’orchestra e dei solisti riusciva a malapena a superare il sipario del palcoscenico e risultava piatto e secco. Una situazione, questa, particolarmente impegnativa per i solisti, che devono sforzarsi affinché la loro voce possa raggiungere le ultime file della platea. Nonostante ciò, Guadalupe Guillen Utrilla, Sabina Willeit, JaeCheol Moon e Neven Stipanov si sono dimostrati all’altezza del compito e hanno offerto delle sentite interpretazioni dei vari brani.

Nel corso della serata sono state eseguite le composizioni “Leggenda valacca” di G. Braga, “Non ti scordar di me” di E. De Curtis, “M’appari tutt’amore” di F. von Flotow, “I bevitori” di G. Donizetti, “Non t’amo più” di F. P. Tosti, “Musica proibita” di S. Gastaldon, “A Vucchella” di Tosti, “La passeggiata” di G. Rossini, “Tu che m’hai preso il cuor” di F. Lehár, “Vorrei morire” di Tosti, “L’ultima canzone” di Tosti, “L’alba separa dalla luce l’ombra” di Tosti, “Lascia ch’io pianga” di G.F. Händel, “Duo des fleurs” di L. Delibes dall’opera “Lakmé”, “Ideale” di Tosti, “I gondolieri” di Rossini e, come bis, “Cosa sono le nuvole” di Domenico Modugno, sul testo di Pasolini.

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