«Okom oko oka» diverte i più piccoli

Rassegna dei Teatri dei burattini. Il progetto del TNC di Varaždin ha ripensato il ruolo del burattinaio sulla scena

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«Okom oko oka» diverte i più piccoli

Sono veramente numerosi gli appuntamenti inseriti nel programma della 26.esima edizione della Rassegna dei Teatri dei burattini, iniziata la settimana scorsa e che si dovrebbe concludere domani con la proclamazione del vincitore. Quest’anno, tra i numerosi progetti proposti, diversi sono per i bambini in età prescolare, ma alcuni, come ad esempio lo spettacolo “Edipo re”, del TNC “Ivan de Zajc” di Fiume, è adatto ad un pubblico di adolescenti e adulti.

 

Nel fine settimana il pubblico dei bambini più piccoli ha potuto vedere lo spettacolo “Okom oko oka” (Con l’occhio attorno all’occhio) del TNC di Varaždin, un progetto interessante come idea, ma che ha lasciato a desiderare nell’esecuzione. La regia di questo pezzo è di Dubravko Torjanac, la scenografia e i burattini sono di Ivan Duić. Le musiche sono state composte da Petar Eldan, mentre le luci sono state curate da Marijan Štrlek. Sulla scena ci sono due attori, Nikša Eldan e Filip Eldan, i quali danno vita non soltanto ai burattini, ma anche a diverse parti del corpo del burattinaio.

Lo spettacolo si apre con l’entrata in scena di uno dei due attori, vestito in un largo cappotto, il quale viene “attaccato” dai burattini, che lo cacciano per prendere in mano la scena. Purtroppo la gioia è di breve durata, perché iniziano subito a litigare. E tutto lo spettacolo è in realtà un lungo litigio tra le varie parti del corpo, ovvero tra la parte sinistra e quella destra. Gli occhi, le orecchie, le mani e i piedi litigano tra di loro. Il naso litiga con le mani dispettose e la bocca litiga con la lingua. Una volta presentate tutte le parti in maniera scherzosa, i vari “pezzi” del personaggio vengono messi insieme e il cuore inizia a battere: è nata una nuova persona.

Dunque, questo spettacolo incentrato sul litigio scherzoso, apprezzato dai più piccoli, si potrebbe paragonare agli scherzi dei clown nei circhi, ovvero a screzi fisici più che verbali e non trasmette un messaggio profondo. Dato che l’età specificata nel programma della Rassegna era dai quattro anni in poi, il livello di complessità dei dialoghi e delle dinamiche di scena sarebbe potuto essere anche più complesse.

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