«Occhi mediterranei» Quando la storia diventa comune

Il volume è composto da tre romanzi che sono stati realizzati da Rosanna Turcinovich Giuricin, Christophe Palomar e Dario Fertilio

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«Occhi mediterranei» Quando la storia diventa comune

TRIESTE | Una voglia condivisa di analizzare e comprendere ha portato tre autori provenienti da punti diversi del Mediterraneo, ma al contempo accomunati dallo stesso mare, a realizzare il libro “Occhi mediterranei”, pubblicato di recente dalla casa editrice Pendragon di Bologna. Il volume si compone di tre brevi romanzi scritti da Rosanna Turcinovich Giuricin, Christophe Palomar e Dario Fertilio ed è il risultato di “un esperimento letterario in cui ognuno di noi ha dato una propria visione del Mediterraneo – spiega Rosanna Turcinovich Giuricin, scrittrice e giornalista del nostro quotidiano –. Siamo tre persone che appartengono a questo mare, che è un filo che ci unisce”.

Si perde l’idea del Mediterraneo

La prefazione è dello storico di grande fama, Alessandro Vanoli, il quale scrive che “… C’è un’idea di Mediterraneo che stiamo perdendo; dopo secoli di letteratura, pittura e sapienza, dopo secoli di gesti quotidiani, sembra che quest’idea di comunità mediterranea appaia sempre più debole, facendoci dimenticare il luogo da cui veniamo. Ben vengano allora i libri che hanno voglia di recuperare un po’ di poesia, magari attingendo dai ricordi e dalla memoria di radici profonde. Non si tratta di ritrovare un’improbabile (e mai esistita) concordia tra i popoli, ma di cercare una sorta di fondo comune che possa fare da punto di partenza. Un fondo mediterraneo costruito su cose vive e vitali, talvolta minuscole, di esigua importanza, capaci però di riportare al nostro sguardo una storia comune che riguarda tutti allo stesso modo, genti di sponde e Paesi differenti. Un piccolo contributo, in questi anni difficili, fatti di nuove soffocanti chiusure, per allargare lo sguardo e ritornare a guardare alle radici mediterranee”.

Le storie di cinque donne

Il racconto di Rosanna Turcinovich Giuricin è intitolato “Una casa in fondo al mare” e racconta il Mediterraneo attraverso i sapori, i profumi e le storie di cinque donne, “Tra coloro che hanno scelto l’esodo e coloro che sono rimasti, parto dalla cucina di casa mia, ovvero da mia mamma”, spiega l’autrice.
Christophe Palomar, nato in Francia da madre spagnola e padre genovese, vissuto in Algeria e cresciuto a Tunisi, racconta il Mediterraneo attraverso la storia e la mitologia. Il suo è un Mediterraneo vissuto molto intensamente nel romanzo “Il ritorno impossibile” e concettualmente riassume tutto il libro. Infine, Dario Fertilio, la cui famiglia è originaria dell’isola di Brazza, propone il romanzo “Troppo lontano dal mare”, che racconta la vicenda di un dalmata di Brazza il quale ha vissuto tutta la sua vita a Londra ed è andato in pensione deciso di ritornare sull’isola con la giovane compagna, originaria di un Paese dell’Est. Nel romanzo si incrociano il suo bisogno di radici e il desiderio di maternità della giovane donna, si scontrano la ricerca del passato e il bisogno di futuro.

Il libro nato come una sfida

“Questo libro è nato come una sfida – affermano gli autori –, che ha fatto leva sul comune entusiasmo. Ci siamo raccontati, ognuno nell’atto solitario della scrittura, per scoprire, al momento del confronto, che i nostri testi seguivano dinamiche simili e concetti di fondo assolutamente condivisibili: uno tra tutti, l’impossibilità del ritorno reale, che si sublima nell’immaginare tanti ritorni dentro e fuori da quella storia e da quella geografia che del Mediterraneo danno un’immagine scomposta. Noi l’abbiamo ridisegnata, nel desiderio di viverla in tutte le sue meravigliose componenti”.
Ma perché proprio il tema del Mediterraneo? “Questo mare ci unisce e tutti e tre abbiamo con esso un rapporto particolare – spiega Rosanna Turcinovich Giuricin –. Il ritorno al mare ci ha permesso di parlare della nostra vicenda personale. Per noi, scrivere questo libro è stata una grande emozione, perché ci siamo messi in gioco e abbiamo parlato delle nostre radici, della famiglia e di tutto ciò che ci appartiene. È interessante il fatto che noi tre ci siamo conosciuti presentando i rispettivi libri. Ci ha uniti la scrittura”, ha rivelato la scrittrice.
Il volume sarà nelle librerie il 19 settembre. La prima presentazione si terrà il 23 settembre a Bologna alla libreria Feltrinelli. La copertina è un’opera tratta dal catalogo della mostra di Luciano Benetton, intitolata “Unire le distanze”, che bene interpreta lo spirito del libro ed è stata creata da un’artista egiziana.

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