«Novi RiFF». La scena rock fiumana e i giovani

Il progetto, che vuole rendere più visibile alle nuove generazioni la musica new wave e punk, è stato avviato da Igor Vlajnić, Iva Marčelja, Anika Hodak, Jelena Tondini, Davor Mandić e Zoran Žmirić e si svolge in due fasi

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«Novi RiFF». La scena rock fiumana e i giovani

Il variegato e multiforme patrimonio storico-culturale che ha modellato l’identità di Fiume comprende un segmento imprescindibile: la musica rock. La new wave e il punk, nati a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, senza contare i primi complessi che diedero vita a una scena rock fiumana già negli anni Sessanta del secolo scorso, ebbero un impatto decisivo sulla cultura giovanile dell’epoca, ma anche sullo sviluppo della società, in quanto la libertà espressiva di questa musica, la sua irruenta energia, andavano a braccetto con la ribellione alle regole imposte. L’influenza della new wave fiumana superò i confini della città ed ebbe un impatto anche nelle altre parti dell’ex Jugoslavia. È da quell’epoca che Fiume porta con orgoglio l’appellativo di “città del rock” e riconosce il valore culturale e sociale delle band nate più di quarant’anni fa, le cui canzoni hanno ormai raggiunto lo status di evergreen.

Il grande lascito musicale

In quale misura le nuove generazioni sono consapevoli del grande lascito rock di Fiume e quanto sia oggi giustificato e realistico insistere a chiamarla “città del rock” lo hanno voluto scoprire gli iniziatori del progetto “Novi RiFF”, Igor Vlajnić, direttore d’orchestra e insegnante di cultura musicale, Iva Marčelja e Anika Hodak della Casa dei giovani, la culturologa Jelena Tondini e gli scrittori Davor Mandić e Zoran Žmirić.

Igor Vlajnić

“Il progetto riunisce un gruppo di persone che vantano una vasta esperienza nella creatività letteraria e musicale, come pure nel lavoro con i giovani e con il pubblico – ci spiega Igor Vlajnić -. In una conversazione informale, abbiamo pensato che sarebbe importante scoprire in quale misura i ragazzi conoscano l’epoca d’oro del rock fiumano e in quale misura l’appellativo di ‘città del rock’ sia plausibile al giorno d’oggi, dal momento che negli ultimi anni ci sembra che le cose in questo campo siano molto cambiate. Al contempo, abbiamo voluto proporre ai giovani una nuova attività, ovvero la possibilità di apprendere nozioni su questa parte del patrimonio musicale di Fiume e tutto ciò che attraverso la scena musicale si è manifestato nel contesto sociale – qui mi riferisco alla ribellione, all’espressione della propria opinione, a una maggiore qualità della vita sociale dei giovani all’epoca in cui la scena rock aveva una grande importanza. In quest’ambito, abbiamo voluto proporre ai giovani un’attività che sarà portata avanti dalla Casa dei giovani: l’allestimento di una pièce teatrale o di un musical sul tema della scena rock fiumana. Fin dall’inizio era chiaro che ci saremmo cimentati con un tema e un progetto molto complessi. Abbiamo deciso di realizzare il progetto in due fasi: la prima è iniziata lo scorso settembre e si concluderà alla fine di quest’anno scolastico. Essa comprende diversi segmenti: uno di questi sono i laboratori guidati da Jelena Tondini, dove i giovani apprendono le nozioni base legate alla scena rock visitando i luoghi cult che ne hanno segnato la storia. Lo scorso sabato, ad esempio, hanno visitato il club Palach, che fu il fulcro della scena rock fiumana. Attraverso colloqui con gli esponenti delle band che vi facevano parte più di quarant’anni fa riflettono, analizzano e studiano questo fenomeno”.

Le abitudini degli adolescenti

“Il mio compito – prosegue Vlajnić – è quello di realizzare una ricerca sulle abitudini dei giovani della settima e ottava classe delle scuole elementari, nonché della prima e seconda delle scuole medie superiori legate all’ascolto della musica e alle conoscenze legate alla scena rock fiumana. Vorrei scoprire se conoscono almeno cinque band fiumane, quale tipo di musica ascoltano nel loro tempo libero. Ci siamo concentrati sui ragazzi che vivono a Fiume per vedere in quale misura si identificano con i loro genitori e se siano presenti delle differenze intergenerazionali. Abbiamo già svolto l’inchiesta online grazie al sostegno dei Dipartimenti per l’Educazione e l’Istruzione della Città di Fiume e della Regione litoraneo-montana. I risultati saranno in seguito presentati nell’ambito di uno studio scientifico. Inoltre, nel campo della cultura tecnica abbiamo pensato di registrare dei colloqui e trasmissioni, dove attraverso incontri con i rappresentanti della scena rock si potrebbe stimolare tra i giovani il desiderio di ascoltare il rock fiumano. L’idea è di rendere più visibile alle nuove generazioni la musica new wave e punk. Un altro segmento del progetto sarà la realizzazione di una lezione online su questo tema, destinata alle scuole. Grazie al sostegno della Città, abbiamo la possibilità di utilizzare gli spazi e l’attrezzatura della Casa dell’infanzia, ci siamo messi in contatto con le scuole che pubblicano giornalini scolastici o hanno un loro portale per motivarli a realizzare qualche intervista con i protagonisti della scena rock fiumana. Tutti i dati che raccoglieremo sulle preferenze, i desideri, le abitudini e le necessità dei giovani saranno utili alla Casa dei giovani per capire quanti giovani saranno i potenziali utenti delle attività proposte da quest’istituzione”.

Il gruppo Termiti

L’impulso di ribellione tra i giovani

Davor Mandić e Zoran Žmirić, autore, tra l’altro, del libro “Riječke rock himne” (Gli inni del rock fiumano), lavorano parallelamente a un testo teatrale nel quale saranno incorporati tutti i dati ai quali si giungerà durante il lavoro al progetto e al quale sarà aggiunta anche la musica rock fiumana, oltre che la musica nuova d’autore. Il testo rifletterà sull’impulso di ribellione tra i giovani, sulle loro abitudini e sui loro desideri, sul loro diritto all’opinione e all’espressione, sul loro impatto nella società come motori di cambiamento. In autunno, quindi, nella Casa dei giovani avrà inizio la seconda parte del progetto, che comprenderà il lavoro al musical e il suo allestimento. Questo sarà un progetto di vasta portata, che coinvolgerà gruppi corali, di danza e altre entità culturali.

Zdravko Čabrijan dei Paraf in una foto d’epoca

Scarsità di conoscenze

“I ragazzi reagiscono molto bene a questo progetto e già ora possiamo trarre delle conclusioni – rileva Vlajnić -. Siamo rimasti scioccati dalla scarsità di conoscenze che i giovani possiedono riguardo alla scena rock fiumana. Noi adulti abbiamo l’impressione che gli anni Ottanta siano stati ieri, mentre invece la verità è che i giovani non conoscono affatto il passato musicale della nostra città. D’altro canto, ascoltano una vasta gamma di generi musicali, dal jazz alla musica turbofolk, ossia le cosiddette ‘cajke’. Dalla nostra ricerca è emerso che i giovani di oggi non ritengono di avere il potere di cambiare la società e di esprimersi attraverso una loro subcultura, non credono di essere importanti e di essere ascoltati dagli adulti. Sono convinti che il loro compito sia soltanto quello di ascoltare e di fare ciò che viene loro detto. La cosa diventa ancora più seria quando si considera il fatto che al progetto hanno preso parte i giovani che hanno espresso interesse per il tema, che si occupano di musica, per cui è proprio da loro che ci saremmo aspettati un maggiore sapere in questo campo. Noi adulti abbiamo preso per scontata l’importanza di questa parte della storia cittadina, ma non ci siamo preoccupati di coltivare queste conoscenze anche tra i giovani. Di conseguenza, direi che non si possa più affermare che Fiume è una ‘città del rock’”, ha osservato Igor Vlajnić, aggiungendo che il progetto ha ottenuto il sostegno finanziario del club d’affari PartneRi, mentre in questo momento si stanno attendendo i risultati dei vari concorsi pubblici ai quali “Novi RiFF” è stato candidato.

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