Notti estive fiumane, un’iniziativa azzeccatissima

Il concerto «Inno alla gioia» vince il Premio del pubblico

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Notti estive fiumane, un’iniziativa azzeccatissima
Il concerto “Inno alla gioia” si è aggiudicato il massimo dei voti. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

È calato il sipario sulle Notti estive fiumane. La stagione estiva del TNC “Ivan de Zajc” è stata conclusa sabato scorso con la messinscena dello spettacolo “Leica format” di Daša Drndić, adattato da Goran Ferčec, con la regia di Nataša Antulov. La pièce è stata rinnovata in uno spazio diverso e la versione per il palcoscenico estivo nel quartiere artistico Benčić ha ovviamente subito alcune modifiche rispetto a quella portata sul palco dello “Zajc”. “Leica format” pone a confronto l’esperienza fiumana di un’immigrata con la visione che i cittadini di Fiume hanno di loro stessi.

Facendo un resoconto del nuovo programma dello “Zajc”, ricordiamo che l’apertura delle Notti estive fiumane era avvenuta lo scorso 23 giugno con lo spettacolo di danza “Grand finale” di Nadav Zelner. La pièce era stata eseguita sul palco allestito per la prima volta al Benčić.

16 spettacoli diversi
Tra il 23 giugno e il 20 luglio scorsi nel quartiere artistico Benčić e allo “Zajc” sono stati proposti ben 13 programmi musicali, di danza e drammatici diversi per un totale di 16 spettacoli. Ciascuna messinscena aveva registrato il pienone. Dal TNC “Ivan de Zajc” spiegano che il ritorno delle Notti estive fiumane è stata un’iniziativa più che azzeccata visto che, spesso, è stato richiesto un posto in più. Alcuni programmi hanno letteralmente conquistato il pubblico fiumano a testimonianza dei voti che venivano assegnati in conclusione delle rappresentazioni.

Con lo spettacolo “Leica format” si è conclusa la stagione estiva dello “Zajc”.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Ovazioni per la Nona sinfonia
Il concerto “Inno alla gioia” ha ottenuto il massimo dei voti conferiti dal pubblico ovvero 4.97. Quest’ultimo concerto ha vinto quindi il Premio del pubblico delle Notti estive fiumane 2024. La celebre Nona sinfonia di Beethoven era stata diretta dal Maestro Valentin Egel ed eseguita dall’Orchestra sinfonica fiumana, dal Coro dell’Opera di Fiume, dal Coro accademico “Ivan Goran Kovačić” di Zagabria, nonché, in veste di solisti, c’erano il soprano Gabrijela Deglin, il mezzosoprano Stefany Findrik, il tenore Bože Jurić Pešić e il basso-baritono Luka Ortar. Il Maestro Egel aveva dimostrato grande dimestichezza con il materiale musicale e aveva saputo trasmettere con coinvolgimento tutta la grandezza dell’immaginazione e dell’umanità di Beethoven. La Nona sinfonia viene considerata la composizione più importante di Beethoven, una sintesi della sua creatività e la prima sinfonia nella quale si fa uso della voce umana, ovvero dei solisti e del coro. È vista inoltre come una specie di ponte stilistico tra l’epoca classica e quella romantica. Si tratta di una composizione profondamente meditativa nella quale la libertà e l’amore infine sconfiggono tutto il male e le sfortune dell’umanità, mentre la gioia subentra al dolore. Venne accolto con entusiasmo l’aspetto rivoluzionario dell’introduzione della voce umana in un’opera sinfonica. Con questo capolavoro, Beethoven diede una direzione al futuro sviluppo della musica europea e lasciò al mondo un testamento artistico e umanistico, gli ideali di unità, libertà, eguaglianza e amore tradotti in musica.

Secondo e terzo posto
Con un voto medio di 4.95, lo spettacolo “Grand finale” eseguito in apertura della manifestazione, si è piazzato al secondo posto. Terzo posto per il concerto “Puccini gala”. All’Orchestra sinfonica e al Coro dell’Opera di Fiume, anche questa volta sotto la direzione del Maestro Valentin Egel, si erano uniti solisti di spicco quali i soprani Kristina Kolar, Lana Kos e Gabrijela Deglin, i mezzosoprani Dubravka Šeparović Mušović e Stefany Findrik, i tenori Bože Jurić Pešić e Marko Fortunato e i baritoni Robert Kolar e Jure Počkaj.
Durante la serata erano stati proposte alcune arie delle opere pucciniane facendo entrare il pubblico nel mondo di passione, bellezza, amore e tragedia che si svela nelle opere “La Bohème”, “Tosca”, “Madama Butterfly”, “Manon Lescaut”, “Turandot” e altre. “Vissi d’arte”, “E lucevan le stelle”, “Te Deum”, “Sì, mi chiamano Mimi”, “Un bel dì, vedremo”, “Nessun dorma” sono soltanto alcune delle perle senza tempo, le più belle e celebri arie e scene con le quali era stato celebrato il centenario della morte di Giacomo Puccini al TNC “Ivan de Zajc”.

Il pubblico nel quartiere artistico Benčić.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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