Non bisogna mai sottovalutare la potenza di un libro

Alla presenza del filosofo olandese Rob Riemen, ospite d’onore della 30ª edizione, e di numerose autorità, nel giardino della Casa delle forze armate a Pola, è stata inaugurata una nuova Fiera

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Non bisogna mai sottovalutare la potenza di un libro
In 150 per dichiarare all’unisono la Fiera aperta

Baciata dal sole, la 30esima edizione del Salone del libro di Pola “Sa(n)jam knjige u Istri” è stata inaugurata ieri a mezzogiorno nel giardino dell’ingresso alla Casa delle forze armate, davanti a un pubblico numeroso e partecipe, in prevalenza colto. Diversa da tutte le edizioni precedenti, questa cerimonia inaugurale non ha lasciato all’ospite d’onore il diritto acquisito di dichiarare aperta la kermesse, ma ha portato in primo piano un esercito di collaboratori che hanno fatto la storia della Fiera, ci sono cresciuti assieme e sono maturati nelle rispettive arti e mestieri. Ben 125 dei mille e passa collaboratori allora più o meno anonimi, ma oggi importanti artisti, illustratori, designer, curatori museali, registi, manager culturali, attuali ed ex assessori alla Cultura, insomma, 125 di quei mille e passa si sono uniti sul palco a scalinata della Casa delle forze armate a Magdalena Vodopija per dichiarare all’unisono aperta questa 30esima Fiera del libro, “sopravvissuta per miracolo in tempi di vacche magre” ma ora viva e vegeta e prontissima a inaugurare un altro ciclo di trent’anni, si spera non l’ultimo.

La mostra dei ritratti e dei libri degli autori che hanno fatto la storia della Fiera

Orgoglio meritato
Che non sia stata una strada di sola salita lo ha messo bene in chiaro la direttrice, figlia ed erede spirituale del fondatore Boško Obradović, al quale stamane sarà intitolato un viale nel Parco di Monte Zaro e dedicata una panchina letteraria. “Se oggi c’è ancora una fiera del libro, della letteratura, della filosofia e delle arti, lo si deve in primo luogo alle case editrici croate che ci hanno tenuti a galla anche in condizioni di illiquidità, ma non solo. Non fosse per la Zagrebačka Banka e l’AHG, non ci sarebbero né ospiti, né autori, né concerti, né mostre”. Non di questo livello, in ogni caso. E di quale livello stiamo parlando esattamente? Lo ha reso quantificabile Rob Riemen, filosofo e saggista, cofondatore dell’istituto olandese Nexus e autore de “La nobiltà di spirito”, ospite d’onore della 30esima edizione: “Da Los Angeles a Santiago, da Shangai a Stoccolma, questa Fiera del libro è nota per essere uno dei poli culturali europei di maggior pregio”, ha detto e Pola si è immediatamente gonfiata d’orgoglio. Un orgoglio meritato, dunque, ma non spetta a noi dirlo.

Ma chi dice che i giovani non leggono più?

Si legge per vivere
Nel suo intervento inaugurale, praticamente una lectio magistralis a cielo aperto, Riemen ha narrato l’esperienza del poeta austriaco Hugo von Hofmannsthal che trasse un importante insegnamento dalla rivolta dei Boxer sollevata in Cina nel 1899 contro l’influenza straniera e dalla storia di un cinese condotto al patibolo che leggeva il suo libro senza curarsi minimamente della condanna a morte. Un ufficiale tedesco gli chiese come potesse leggere in un momento del genere, e l’uomo gli rispose pacato: “Ogni riga che leggo è una mia vittoria”. Udite parole lapidarie come queste, Hofmannsthal ha compreso qualcosa che noialtri abbiamo dimenticato da cent’anni: che la vita è un’arte, che non è possibile esercitarla senza l’arte della lettura, che si legge per vivere e si vive per leggere. Anche ai tempi di Hofmannsthal, ha ribadito Rieben, l’autentico lettore era una mosca bianca, ma nell’ultimo secolo abbiamo assistito alla cronaca di una morte annunciata: la morte del libro, della letteratura e della poesia. “La società occidentale è nemica della lettura ed è una sorgente di analfabetismo letterario: indistintamente dalla classe sociale, l’indifferenza alla lettura dilaga, le librerie spariscono e le generazioni cresciute su Internet sono talmente assuefatte agli stimoli neurali della tecnologia che hanno perduto la capacità neurale della concentrazione intorno ad un argomento presentato in forma scritta. Il silenzio di cui abbiamo bisogno per pensare non esiste più, i nostri cervelli non sono incapaci di ponderazione, e giustamente T. S. Eliot ebbe a dire che il mondo non avrà fine con uno schianto, ma con un lamento. Nessuna libertà, nessuna immaginazione, nessuna empatia, nessuna saggezza, nessuna vita interiore e nessuna verità è concepibile senza un’educazione liberale e liberatoria, privata delle muse e delle lettere. Non dobbiamo mai sottovalutare la potenza del libro, della letteratura e della filosofia: in ultima analisi sono più potenti di qualsiasi propaganda diffusa dalla tecnologia su scala globale. Se vi sembra che stiamo scadendo nell’utopia in quest’epoca di inquietudine, ricordiamoci le parole di Eliseabeth Mann Borgese: i realisti di oggi saranno i morti di domani, mentre gli utopisti di oggi saranno i realisti di domani”.

La bancarella dell’EDIT

La forza della scrittura
Alla cerimonia inaugurale si sono alternati ai microfoni il sindaco di Pola, Filip Zoričić, il vicepresidente della Regione, Tullio Demetlika e la ministra della Cultura e dei Media, Nina Obuljen Koržinek. “La forza della scrittura è incommensurabile: grazie per non aver mollato. Grazie per amare la propria città e il libro con la tenacia di questi trent’anni”, ha detto il sindaco. Gli hanno fatto eco il vicepresidente Demetlika (“Il salone del libro è un elemento di identità culturale istriana da cui non è possibile prescindere”) e la ministra Obuljen Koržinek, affermando che “non è affatto semplice durare trent’anni” in un mondo come questo in continua evoluzione a velocità supersoniche. Il fatto che una fiera duri tanto e sia in grado di suscitare le stesse emozioni di sempre è molto più di un traguardo, è un merito: il merito d’aver contribuito alla promozione della lettura e della cultura a un livello sia locale che nazionale e internazionale. Per la cronaca, i volumi in esposizione al 30esimo Salone del libro sono 30mila e le case editrici 300. Presenti anche editori italiani e la nostra Casa editrice EDIT.

Magdalena Vodopija in compagnia della ministra Nina Obuljen Koržinek

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