National Geographic ieri in visita all’EDIT

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National Geographic ieri in visita all’EDIT

FIUME | “Italiani dell’est”: è questo il titolo del web documentary realizzato a quattro mani da Lorenzo Colantoni e Riccardo Venturi per la National Geographic, che attualmente stanno facendo la spola tra l’Istria e Fiume per effettuare una serie di riprese che riguardano da vicino le peculiarità della Comunità Nazionale Italiana di Croazia e Slovenia. I due, rispettivamente giornalista e ricercatore presso l’Istituto Affari Internazionali e fotografo di fama internazionale, insignito di alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti del settore, si trovano dalle nostre parti appunto come operatori della rivista online National Geographic Italia. Ieri i due reporter hanno fatto tappa anche alla nostra Casa editrice, dove sono stati accolti dal f.f. di caporedattore del quotidiano “La Voce del popolo”, Roberto Palisca. Un’ottima occasione, questa, per porre al giornalista e ricercatore Lorenzo Colantoni alcune domande sul progetto.

“Si tratta dell’ultimo capitolo della serie ‘Italiani d’Europa’ che comprende anche i precedenti ‘Italians and the Uk’, ‘Italiani del Belgio’ e ‘Italiani in Germania’ – ha esordito il nostro interlocutore –. Quello che stiamo facendo, in sostanza è raccontare le comunità italiane nei Paesi europei”.

Qual è lo scopo del progetto?

“Il proposito è molteplice: dare un volto alle comunità dei connazionali all’estero, mostrare il contributo dato all’integrazione europea e raccontare i fenomeni migratori che sono inaspettatamente simili a quelli diretti verso l’Italia. L’idea, nel suo insieme, è di dare un volto a questa collettività, ai processi che ci sono dietro, per creare un discorso che colleghi l’inizio del Novecento con l’immigrazione dei giorni nostri. Attraverso quest’approccio desideriamo abbattere la logica a comparti stagni, che divide l’emigrazione operaia della prima fino alla seconda metà del Novecento, da quella più recente, di ricercatori, la cosiddetta ‘fuga di cervelli’. In altre parole, vogliamo dare una dimostrazione tangibile di quanto i vari movimenti migratori siano tutti legati da una continuità”.

Come si dipana la serie?

“È un progetto che abbiamo iniziato con gli italiani nel Regno Unito nel 2016, che ha avuto un certo successo, anche perché pubblicato in corrispondenza con la Brexit. Spronati da questo buon risultato, siamo poi passati al capitolo tedesco, successivamente a quello del Belgio, per arrivare ora alla comunità italiana autoctona di Slovenia e Croazia”.

Il progetto è prodotto dalla National Geographic?

“Proprio così. L’intero progetto viene realizzato da National Geographic Italia, che è il nostro mediapartner nella distribuzione e diffusione, con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che è lo sponsor principale. Ogni capitolo viene realizzato sottoforma di tre prodotti: un libro con testi e foto, un reportage sulla rivista National Geographic, e infine, un documentario web, che non è da intendersi come il classico montato documentaristico, bensì come un insieme di foto, testi, informazioni e video di diversi minuti”.

Come sta procedendo il vostro reportage sulla CNI di Croazia e Slovenia?

“Molto bene. Abbiamo visitato posti splendidi, carichi di storia e storie, tra cui Rovigno con il suo Centro di ricerche storiche, Pola con la tomba di Nazario Sauro e il pontile da cui è partito il piroscafo ‘Toscana’. E poi ancora Piemonte d’Istria, Vergnacco, Grisignana e altri luoghi simbolo dell’esodo. Inoltre, siamo stati alle miniere di Arsia e Albona. Cerchiamo di andare oltre a un discorso strettamente storico e di far vedere, invece, in che modo la Comunità Italiana si sia evoluta nell’ottica dell’Unione europea e nei rapporti tra Croazia e Slovenia con l’Italia”.

Chi avete intervistato?

“Per il momento abbiamo parlato con diversi connazionali. Abbiamo incontrato Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana, Furio Radin, deputato della minoranza italiana e vicepresidente del Sabor croato, gli scrittori e poeti Giacomo Scotti e Loredana Bogliun… A Fiume, alla Casa editrice EDIT, abbiamo parlato con il f.f. di caporedattore de ‘La Voce del popolo’, Roberto Palisca. Abbiamo visitato anche l’Isola Calva (Goli otok). Pianifichiamo di andare ancora Zara e Ragusa (Dubrovnik). Abbiamo intervistato inoltre tanti altri connazionali tra cui Silvio e Roberto Kutić, titolari dell’Infobip”.

Quale sarà il capitolo successivo?

“In realtà il nostro lavoro sull’Est è molto più ampio. Abbiamo deciso di chiudere quello sull’Europa con un discorso più complesso rispetto a quello dei capitoli precedenti. Qui stiamo analizzando una serie di Paesi, per cui visiteremo ancora il Montenegro e l’Albania, dove sono presenti diversi imprenditori connazionali. Ci sarà poi una seconda parte, ‘La nuova frontiera dell’Est europeo’, che comprenderà la Polonia fino alla Romania e alla Bulgaria”.

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