«Musica & poesia», un binomio che riscalda i cuori

Alla CI di Cittanova si è tenuta una serata con Silvana De Brenta e Davor Hačić

0
«Musica & poesia», un binomio che riscalda i cuori
Davor Hačić, Cristina Fattori e Silvana De Brenta. Foto: Nicole Mišon

Se organizzate una serata dedicata alla poesia e alla musica e vi ritrovate con una sala colma di persone, potete dire di aver colpito nel segno. Sarà l’accoppiata di queste due arti nobili, sarà la voglia di stare in compagnia, sarà il desiderio di circondarsi dalla bellezza delle parole che si trasformano in immagini e delle note che arrivano dritte al cuore, fatto sta che l’appuntamento intitolato “Musica & poesia” organizzato dalla Comunità degli Italiani di Cittanova ha riscosso un vero successo. L’evento è stato un’ottima occasione per presentare la raccolta di poesie “Il rumore della rosa” di Silvana De Brenta, accompagnando la lettura dei versi dalla chitarra di Davor Hačić.

Le collaborazioni
A presentare la serata e a fare da mediatrice è stata la presidente del sodalizio, Cristina Fattori, protagonista di un’interessante intervista alla poetessa, delineando così temi presenti nel volume e facendo emergere tutta una serie di circostanze che hanno portato alla realizzazione del libro. Si è parlato innanzitutto della prefazione di Hafez Haidar, candidato al Premio Nobel per la pace nel 2017. “Avevo già le introduzioni di Irene Visintini e Claudio M. Lopez, quest’ultimo tra l’altro ha curato la pubblicazione della raccolta, dall’inizio alla fine – ha spiegato Silvana De Brenta –. La casa editrice Aletti ha però l’abitudine di inserire una prefazione di un collaboratore interno, tra i vari nomi che mi hanno proposto io ho scelto quello dello scrittore e traduttore libanese. Sapevo poco su di lui, mi sono informata e collaborando assieme ho scoperto una persona straordinaria e incredibilmente umile, nonostante la sua carriera costellata di successi”.

Riferimenti non casuali
“Il rumore della rosa” non è un titolo scelto a caso, la vita della poetessa è costellata di riferimenti a questo fiore, cosa impossibile da spiegare etichettando certi eventi come semplici coincidenze. “La poetessa Silvana De Brenta coinvolge il lettore in un viaggio meraviglioso tra presente e passato, accompagnandolo, poesia dopo poesia, nei luoghi in cui ha vissuto da bambina”, inizia così appunto la prefazione di Hafez Haidar. Il libro, infatti, è un omaggio alla sua terra e alla sua famiglia, De Brenta regala istantanee della sua Portole, come il viale di cipressi che delinea l’ingresso nell’abitato, la casa di famiglia ancora ricolma di profumi e odori del passato, così come di ricordi dei propri cari, una su tutti: la nonna Angelica. “Sono interessata a quello che hanno da dire i miei lettori – ha specificato la poetessa – perché il mio obiettivo è diffondere l’arte. Attraverso il mio profilo Instagram (da dove è nata anche l’idea di scrivere in lingua italiana e pubblicare le poesie, nda) sono in contatto con persone provenienti da tutto il mondo”.
A leggere le poesie, accompagnata in sottofondo da Davor Hačić alla chitarra, è stata Cristina Fattori. La camera della nonna, i rumori tenui della casa al mattino che accolgono come un abbraccio il risveglio della poetessa da bambina, il ticchettio della scarpe sul selciato per presenziare alla prima messa, sono immagini che prendevano forma nella mente di chi le ascoltava la scorsa sera a Cittanova. Ed è proprio questa località che ha conquistato il cuore della scrittrice: “Amo particolarmente la vostra città in autunno e in inverno passeggio lungo la riva, mentre in estate vengo qui al mare – ha dichiarato De Brenta –. Ed è proprio questo paesaggio che mi ha dato l’ispirazione per la poesia ‘Maro calmo’, che sarà presente nel mio prossimo libro”. Una nuova raccolta in vista, nonché una mostra fotografica, perché la poetessa è pure appassionata di fotografia.

Chitarra, parole ed emozioni
La seconda parte della serata è stata incentrata sulla musica. Il compositore Davor Hačić ha eseguito alcuni brani tratti dal suo ultimo CD “Libero”. “Iniziamo dalla canzone ‘Non saprei perché’. Si tratta di una composizione d’amore e non so perché l’ho scritta – ha scherzato il cantautore – sarebbe inutile spiegarlo, bisogna ascoltarla”. È ed proprio così, perdendosi tra le note e le parole il pubblico ha avuto l’opportunità di immedesimarsi in quella che potrebbe essere una relazione che chiunque di noi ha vissuto, con i ricordi fatti di momenti belli, ma anche di quegli attimi inspiegabili a cui non sappiamo trovare un filo logico”.
Melodie e parole con un chiaro riferimento al cantautorato italiano, come la stessa Cristina Fattori ha fatto notare.
“Sono cresciuto ascoltando Lucio Battisti e Francesco De Gregori – ha precisato Hačić –, li ascoltavo da bambino e mi ispiro a loro”. È stata poi la volta di “Libero”, “Sguardi innocenti”, “Il sapore del vino”, tutti pezzi profondi che riprendono situazioni o momenti vissuti dal cantante e musicista, ma allo stesso tempo sono universali, appartengono al vissuto di tutti. La serata si è conclusa con la canzone “Fotografie”. Quale titolo migliore, per sublimare un incontro tra due amanti dell’arte, se non un brano del cantautore che nel titolo stesso omaggia una delle passioni della poetessa?

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display