Musica, festival e canzoni. Un 2024 da ricordare

L'anno che sta volgendo al termine ci ha portato grandi soddisfazioni. Tiriamo le somme su quanto proposto da artisti e musicisti connazionali e internazionali sulla scena istro-quarnerina

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Musica, festival e canzoni. Un 2024 da ricordare
Alida Delcaro a Canzonette fiumane. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Il mondo della musica leggera, più di altre realtà, sta attraversando una fase di cambiamento rapido e incerto: le vendite si sono ormai spostate dal supporto fisico al digitale, spesso la fruizione è data dal semplice ascolto sulle piattaforme senza un guadagno concreto per artisti e autori, ma ciò che rimane saldo e anzi pare crescere ancora di più è il piacere di ascoltare la musica dal vivo. Complice anche il fatto di esserci lasciati la pandemia definitivamente dietro le spalle, mai come nell’anno appena trascorso abbiamo assistito a tour epocali in tutto il mondo, con numeri da record in termini di spettatori e di introiti.

Anche la nostra regione ha vissuto un anno particolarmente fitto di eventi, arricchito dagli anniversari di alcuni festival, Melodie dell’Istria e del Quarnero (MIQ) e “ČAnsonfest”, che rendono peculiare una terra in cui la vitalità dell’uso dei dialetti e delle lingue minoritarie nelle canzoni convive con una scena rock e alternativa molto dinamica e con l’inarrestabile ascesa della trap tra il pubblico più giovane. Ma vediamo di ripercorrere alcuni dei momenti da ricordare di questo 2024 che si sta per concludere.

Gennaio: «Barke faren»
È un’iniezione di positività la carica dell’87enne Beti Jurković, che il 26 gennaio al Centro Gervais della sua Abbazia celebra i 70 anni dalle prime incisioni e i 50 anni di “Barke faren”, presentata al MIQ nel 1974 e divenuta una evergreen. Beti è accompagnata sul palco dal cantante David Danijel, con il quale dialoga rievocando i momenti salienti della sua lunga carriera, che ha avuto la singolarità di procedere in parallelo sia in Croazia che in Slovenia (dove ha vinto per tre volte il festival “Slovenska popevka”). Numerosi i suoi successi in tutta la Jugoslavia negli anni Cinquanta e Sessanta, come “Autobus Calypso”, “Nina”, “Paganini twist” e le sue versioni di brani internazionali (“Kazačok”) e italiani (“Nogometna utakmica” e “Jedna gitara”, ossia “La partita di pallone” e “Una chitarra, cento illusioni”).

Febbraio: la Lasagna piace a tutti!
Mentre in Italia è il Festival di Sanremo a catalizzare media e spettatori, in Croazia è tempo di “Rim Tim Tagi Dim”: mai una canzone presentata a “Dora” aveva suscitato una simile euforia collettiva, con l’intero paese in trepidante attesa dell’evento a fare il tifo come per una competizione sportiva.
A proporla, entrato dal buco della serratura come ripescato, è Marko Purišić, alias Baby Lasagna, cantautore di Umago finora noto come chitarrista dei “Manntra”. Quella di Marko è un’intuizione geniale: un ritmo incalzante che fonde elementi di rock, techno, metal, pop e trap con un testo che in maniera apparentemente leggera affronta il tema dei tanti giovani che lasciano la Croazia per andare a cercare migliori opportunità all’estero. Tocco finale, il nome d’arte, adottato qualche mese prima per la pubblicazione dei primi singoli da solista: una scelta quasi casuale, afferma, ma che gli fa guadagnare ulteriore curiosità, anche dalla vicina Italia.
La disponibilità anticipata dei brani in gara per l’ascolto mostra subito chi sia il pupillo del pubblico: il video di “Rim Tim Tagi Dim”, girato nelle campagne istriane e diretto dalla consorte di Marko, Elizabeta Ružić, è di gran lunga il più visto fin dai primi giorni. A tutt’oggi ha raggiunto i 12 milioni e mezzo di visualizzazioni su Youtube, mentre le due esibizioni all’Eurovision hanno totalizzato insieme ben 48 milioni di visualizzazioni e gli streaming su Spotify superano i 55 milioni. La finale di “Dora”, il 25 febbraio, è una cavalcata trionfale, con un dominio assoluto al televoto (92mila voti, più della metà del totale) ma anche con il sostegno della giuria. E così, dopo Fiume con i “Let 3” nel 2023 (che si ripresentano a “Dora” ottenendo un ottimo terzo posto) è il turno dell’Istria di rappresentare la Croazia alla kermesse eurovisiva. Seguono mesi convulsi di promozione, interviste, party, documentari, fino alle grandi emozioni di maggio a Malmö, in Svezia, dove Baby Lasagna diventa un fenomeno europeo. Alla fine, pur avendo prevalso al televoto, si deve accontentare del secondo posto alle spalle di Nemo per la Svizzera. Per la Croazia, nonostante il sogno solo sfiorato, si tratta comunque del miglior risultato di sempre dall’indipendenza: l’accoglienza al ritorno è da eroe nazionale, con tanto di premio di 50mila euro da parte del governo a cui Marko rinuncia chiedendo che la cifra sia devoluta a istituzioni mediche.
Inizia un periodo d’oro, con il “Meow Back Tour” in giro per l’Europa, due nuovi singoli al numero 1 in classifica (“And I” e “Biggie Boom Boom”), il Premio Istriana per la musica e i premi Music Pub per il personaggio e la hit dell’anno. A suggellare un 2024 indimenticabile, in ottobre arriva anche il matrimonio. Il tempo dirà se è nata una nuova stella, di certo una pagina memorabile è stata scritta e da quest’anno tra gli eurofans la lasagna non sarà più ricordata soltanto come specialità gastronomica!

Baby Lasagna.
Foto: Emica Elvedji/PIXSELL

Marzo, aprile: è ancora tempo di «ŠČ!»
Tra i vincitori dei Porin, i premi dell’industria discografica attribuiti fin dal 1994, ci sono i fiumani “Let 3”, grazie al successo della loro “Mama ŠČ!”, portata all’Eurovision 2023 e incoronata Canzone dell’anno. Ai “Let 3” (che avevano già ricevuto il premio Cesarica per la hit dell’anno) vanno anche i premi per il miglior arrangiamento e per il miglior album di musica alternativa, che non poteva non chiamarsi “ŠČ!”. L’istriana Tamara Obrovac domina ancora una volta nella categoria jazz, aggiudicandosi i premi per miglior album, miglior canzone e miglior performance.
Intanto, con l’approssimarsi della primavera e poi con il suo arrivo, la musica contribuisce a risvegliare la voglia di uscire e di stare insieme. I concerti di Severina, che a febbraio torna al Palazzetto dello Sport dopo undici anni, della star del “Balkan pop-trap” Senidah a marzo, della popolare cantante serba Aleksandra Prijović ad aprile, scaldano le notti fiumane. Anche le Comunità degli Italiani organizzano feste e ritrovi, con tanti interpreti locali a intrattenere il pubblico con brani classici e moderni che hanno fatto la storia della canzone.

Maggio: ballando tra le stelle marine
Dal 23 al 26 maggio torna a Umago l’appuntamento con il Sea Star Festival che richiama migliaia di giovani a ballare e cantare sulla spiaggia presso gli stabilimenti Stella Maris. E sono davvero tante le stelle che si alternano sul palco in una maratona non-stop: attesissimo, naturalmente, il beniamino di casa Baby Lasagna, di ritorno dal successo riscosso all’Eurovision e accolto dal tripudio della folla. Anche per l’Italia c’è tanto Eurovision, con Angelina Mango, vincitrice di Sanremo e reduce dal settimo posto di Malmö, e Victoria De Angelis, bassista dei Måneskin qui nelle vesti di scatenata DJ. Dalla penisola arriva a Umago anche la DJ techno Deborah De Luca, dalla Slovenia i Joker Out (Eurovision 2023) e Senidah, dalla Croazia IDEM e Grše. Un appuntamento dal respiro sempre più internazionale come confermano le presenze degli Ofenbach dalla Francia, di Butch Cassidy dagli USA, del DJ house Hot Since 82 e del cantante John Newman dal Regno Unito.

Giugno: riflettori sui dialetti
Giugno è sempre più il mese dei dialetti in musica. Ad aprire canti e danze è il re dei festival regionali, Melodie dell’Istria e del Quarnero, che celebra i sessant’anni dalla prima edizione del 1964. Un legame con il territorio consolidato nel tempo, con la capacità di aprirsi a ogni nuova tendenza senza mai perdere la propria identità, che ha permesso al MIQ di superare ogni ostacolo. Un pubblico affezionato si alterna sera dopo sera nelle piazze di Pisino, Buccari, Castua, Ponte (sull’isola di Veglia), Sanvincenti e Fiume ad applaudire i cantanti in gara e i tanti ospiti aggregati alla carovana per festeggiare l’importante traguardo. Nella finale del 6 giugno è il giovane trio composto da Dino Guščić, Matej Plavček e Jure Kaurloto a chiudere in testa con “Tri mladića”, davanti a Gina Picinić con “Sansego moja mladosti” e a Katja Budimčić Sabljar e Andrina Frleta con “Pelica od pine”. Alla nostra Nevia Rigutto va il primo premio della giuria per “Noć”, davanti a Elis Lovrić e a Franko Krajcar. Per la sua “Moja mati”, Elis riceve anche il premio “Beseda” e i riconoscimenti per miglior interprete e miglior debuttante.
Tra gli artisti in gara e con ben cinque vittorie in bacheca c’è anche Karin Kuljanić, che a fine giugno a Mattuglie con “30 let duše” (30 anni d’anima) ripercorre la sua brillante carriera insieme all’amica Mirjana Bobuš, che a sua volta festeggia i trent’anni dal suo primo successo come autrice per “Zami me sobun sakamo”, interpretata proprio da Karin al suo debutto al Festival: due grandi stelle della canzone in ciacavo. Emozioni e ricordi che Karin ravviva anche il 21 luglio con un altro concerto al castello di Tersatto a Fiume.
Il 12 giugno, nell’ambito delle giornate di San Vito, è il turno di Canzonette fiumane, giunto alla terza edizione. È Alida Delcaro a ricevere il Grand Prix “Bruno Petrali” per “Parlime in fiuman”; a Gianna Mazzieri Sanković il premio al miglior testo per “Chi semo noi, fiumani?” proposta da Martina Sanković Ivančić; miglior interprete è Tina Vukov per “I me manca”.
Contemporaneamente si svolge il Festival dell’Istroveneto, ricco come di consueto di iniziative che coinvolgono tutta la popolazione: gruppi bandistici, corali, filodrammatiche, scolaresche e gli attori del Dramma Italiano del TNC “Ivan de Zajc” di Fiume per uno spettacolo teatrale itinerante. Naturalmente a chiudere in bellezza il festival è “Dimela cantando”, che dopo aver fatto tappa a Isola approda nella culla di piazza San Servolo a Buie il 29 giugno. Quattordici i brani in gara tra i quali prevale “Giulia” presentata da Nicole Vidak, un pezzo pop-rock che racconta una bella storia di emigrazione e di rinascita. A Nicola Štule per “Fortis in àrduis” va il premio del pubblico, ad Andrea Scarcia per “La rena” quello per il miglior testo.

Nevia Rigutto al 60º MIQ.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Luglio: con «Brajde» è festa per tutti
Il 1mo luglio esce un pezzo destinato a diventare la hit dell’estate in Istria andando oltre ogni più rosea previsione, tanto che il video girato nelle campagne di Gallesano ha superato gli 8 milioni di visualizzazioni su Youtube. È “Brajde” di Lima Len (Alen Kozić), rapper versatile capace di sfornare insieme all’amico produttore Boz Beatz e alla leggenda Alen Vitasović un ritmo allegro e ballabile che vola sulla bocca di tutti e oltrepassa i confini, riscuotendo successo anche in Slovenia dove un mese dopo esce la versione locale realizzata dallo stesso Lima Len con la band “Firbci”.

Estate: Pola regina
L’estate è sinonimo di vacanze e di intrattenimento. Tra gli artisti che animano le nostre località balneari c’è anche tanta Italia: Anna Oxa e Matteo Bocelli ad Abbazia, la cover band “Dallanima” a Draga di Moschiena, Cristina D’Avena a Umago, il DJ Paolo Barbato a Baška, The Kolors all’Auditorium di Portorose, dove in maggio si era già esibita la grande Loredana Bertè.
Ad Abbazia serate di qualità e grandi voci con la diva senza tempo Josipa Lisac, Zorica Kondža, la storica band Plavi Orkestar, il fado di Mariza, il trip hop dei Morcheeba.
Ma la regina dell’estate è senza dubbio Pola, che sfrutta al meglio i suoi scenari da favola: dalle Cave romane – con gli appuntamenti di “Rocks&Stars” (“Parni valjak”, Rundek & Ekipa, Let3, Gibonni) e con l’energia dei “Bijelo Dugme” – all’Arena, dove si snoda un programma degno di una grande metropoli: Dua Lipa, Avril Lavigne, i Simple Minds, Lenny Kravitz, i Duran Duran, Doris Dragović, Jason Derulo e, alla fine di agosto, la doppia tappa di Andrea Bocelli. Accompagnato dall’Orchestra filarmonica di Zagabria diretta dal Maestro Marcello Rota, il tenore toscano torna 19 anni dopo a incantare con arie e canzoni un anfiteatro entusiasta e gremito in ogni ordine di posti.

Due concerti per Andrea Bocelli nell’Arena di Pola.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Agosto: nel segno della «ČAnson»
Tra i ricchi cartelloni delle manifestazioni estive spicca l’Estate culturale di Castua, che tra luglio e agosto ospita l’attesissima reunion dei “Teens”, Vanna, Radojka Šverko, Tamara Obrovac, Jasna Zlokić, Mauro Staraj e tanti altri protagonisti della musica e dello spettacolo, inclusi Irena Grdinić e Mario Lipovšek Battifiaca reduci dal prolungato successo della loro commedia “Casabianca”. Per l’occasione, nelle vesti dei loro alter ego Đurđa e Franko, presentano il brano “Mi smo isti” e offrono un’anticipazione della loro nuova rappresentazione “Četiri sprovoda i vjenčanje” (Quattro funerali e un matrimonio).
Come sempre, a chiudere la rassegna è “ČAnsonfest” che celebra il suo ventennale cammino, in cui si è affermato come punto di riferimento nella promozione del ciacavo in tutte le sue diverse espressioni locali. Favorito del pubblico e miglior cantautore è Dražen Turina Šajeta con un brano dedicato all’amico Duško Jeličić, “Najbolji čovek na svete”, ed è lo stesso Dule a ricevere il premio alla miglior canzone legata al territorio per “Deca z Govca”. “ČAnson” dell’anno scelta dalla giuria è “Mazinac” di Robert Funčić; miglior interprete e miglior autrice sono Katja Budimčić Sabljar e Rajka Jurdana Šepić per “S praznun glavun”.

Autunno: un mosaico di lingue e di suoni
Torna dal 2 al 5 ottobre il Festival dell’Istrioto, giunto alla 12esima edizione e divenuto cardine della valorizzazione e della rivitalizzazione dell’idioma tutelato da un anno come bene immateriale. Tra incontri, spettacoli, presentazioni, bande, cori e poesie, c’è spazio naturalmente anche per le canzoni con ‘Na cantada nsembro: otto nuovi titoli con relativi videoclip, nelle diverse varianti di Sissano, Dignano, Gallesano, Rovigno e Valle.
Tutto dedicato al ciacavo il concerto di Alen Vitasović con Šajeta il 26 ottobre ad Abbazia, a chiudere una serie di appuntamenti iniziata a febbraio a Fiume. Due pilastri del “Ča-val”, l’onda pop-rock che ha rinfrescato la regione negli anni Novanta e che a trent’anni di distanza continua a propagarsi.
È la Dalmazia a essere protagonista al centro Zamet per i 45 anni di carriera di Mladen Grdović, con tanti ospiti a duettare con lui, tra i quali Zlatko Pejaković, Lidija Bačić Lille, “Učiteljice”, Davor Borno, Elio Pisak, Jure Brkljača.
Da Belgrado arrivano nel capoluogo quarnerino Marija Šerifović al centro Zamet e Zdravko Čolić con due serate da tutto esaurito al Palazzetto dello Sport. Percorso inverso per Elis Lovrić che vola dall’Istria fino al Giappone in tour con la cantautrice Utako Toyama, che a giugno era stata sua ospite a Canzonette fiumane e in vari concerti nella regione. Il 22 ottobre Elis si esibisce anche all’Europa House di Tokyo per il cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra l’Unione Europea e il Paese del Sol Levante. In febbraio, Elis era stata la prima musicista croata invitata al Parlamento Europeo a Strasburgo dove aveva proposto tre brani rappresentativi del patrimonio linguistico locale, in ciacavo albonese (“Kanat od mora”, “Je ča je”) e in istroveneto (“Se ti vol”).
Un autentico viaggio nella canzone d’autore italiana è quello che si tiene il 19 ottobre ad Abbazia in compagnia del grande Mogol. Il fertile sodalizio con Lucio Battisti ha regalato titoli indimenticabili come “Acqua azzurra, acqua chiara”, “Mi ritorni in mente”, “Emozioni”, “Pensieri e parole”, “Il mio canto libero”, “Una donna per amico”. Ma Giulio Rapetti in arte Mogol ha scritto anche centinaia di hit portate al successo da altri artisti, da “Al di là” a “Una lacrima sul viso”, da “Perdono” a “Se stasera sono qui”, da “Se stiamo insieme” a “L’emozione non ha voce”. Di ogni brano il maestro descrive la genesi e racconta aneddoti, suscitando grande interesse nel pubblico.
È invece Amedeo Minghi a coinvolgere la platea dell’Auditorium di Portorose il 24 novembre con “Quarant’anni da 1950”, un percorso che parte proprio da quella “1950” presentata con modesto successo a Sanremo nel 1983 ma divenuta poi uno dei suoi classici.

Mogol ad Abbazia.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Dicembre: bambini… e non solo!
Tradizionalmente dicembre è il mese dedicato ai bambini, alla famiglia, al senso di fratellanza. Molte CI organizzano serate di festa e di musica allietate dai cori locali e da concerti natalizi. Gli appuntamenti con i piccoli talenti culminano come sempre nel concorso “Voci nostre” giunto alla 53esima edizione, tenutasi al Teatro cittadino di Buie il 14 dicembre. Ben 20 i minicantanti provenienti da 12 Comunità: ad aggiudicarsi il Premio “Vlado Benussi” è il brano “Girotondo di armonia”, eseguito da Nicole Bencich ed Ester Miletić, scritto da Maura Miloš e Teo Biloslavo, con musica di Mirela Zemčak e arrangiamento di Edi Acquavita. Ma, proprio come dice la canzone vincitrice, a trionfare è soprattutto l’armonia tra i piccoli concorrenti.
Naturalmente, non mancano nomi di primo piano per accontentare anche i più grandi: Boris Štok, Doris Dragović, Urban&4, Damir Kedžo e Mario Battifiaca a Fiume, Vanna e i Silente ad Abbazia, i Gustafi a Canfanaro. Il 26, nella cattedrale di San Vito piena di fedeli e di appassionati, si tiene “Božić je judi”, il tradizionale concerto di musica sacra e natalizia con tanti artisti locali, klape e musicisti, da trent’anni momento centrale delle festività fiumane.
Dopo Natale e Santo Stefano, però, è subito il momento di pensare ai festeggiamenti per il nuovo anno e dei preparativi sul Corso, dove si alterneranno Neno Belan & Fiumens e i “Let 3”.
Pola non sarà da meno: a Portarata, Mrle & Ivanka intratterranno i bambini a mezzogiorno e gli Elemental brinderanno sul palco a mezzanotte, mentre al Forum si esibirà Petar Grašo. Ad Abbazia giungeranno i Magazin, a Rovigno i “Parni valjak”, a Parenzo i Gustafi, i Dalmatino e Vojko V. E per chi andrà a celebrare il Capodanno al sud, a Ragusa (Dubrovnik) sbarcherà niente meno che Zucchero, atteso sullo Stradun insieme a Tony Cetinski, per augurare a tutti un 2025 all’insegna della grande musica.

I Morcheeba sulla Scena estiva di Abbazia.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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