Museo civico, un nulla di fatto

Acceso dibattito in sede di Consiglio cittadino sulla nomina del successore di Ervin Dubrović. Il CdA motiva la scelta di proporre per l’incarico di futuro direttore Sabrina Žigo

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Museo civico, un nulla di fatto
Una delle sale dell’allestimento perrmanente in seno a Palazzo dello Zucchero. Foto: RONI BRMALJ

Tra gli argomenti all’ordine del giorno del Consiglio cittadino di Fiume, tenutosi ieri, anche la nomina del nuovo direttore del Museo civico. Ricordiamo che il CdA aveva proposto per questa carica la curatrice in seno al Museo, Sabrina Žigo, ma nonostante l’acceso dibattito, la candidata non è stata infine né confermata, né respinta. Anche se la procedura è in sé abbastanza semplice, ovvero il Consiglio d’Amministrazione del Museo valuta le domande, sceglie un candidato e lo propone al Consiglio cittadino che lo approva, la politica anche questa volta ci ha messo lo zampino.

Petar Petrinić, presidente del CdA, nonché consigliere SDP in seno al Consiglio cittadino, ha esposto l’iter degli ultimi mesi, proprio come l’ha esposto di fronte al Consiglio per la cultura qualche giorno fa. Nel mese di dicembre dell’anno scorso è stato bandito il concorso, al quale sono giunte tre domande di candidati assolutamente consoni alla posizione di direttore del Museo, ovvero due curatrici museali già attive in seno al Museo civico e l’ex direttore dell’Ufficio di conservazione fiumano. Alle riunioni del CdA i candidati avevano esposto i loro programmi per il mandato della durata di quattro anni, le visioni che hanno per il futuro del Museo civico e il piano finanziario. Sabrina Žigo, ha spiegato Petrinić, ha ottenuto la maggioranza in seno al CdA, anche se il Consiglio professionale aveva preferito l’altra candidata.

Il pomo della discordia
In seguito all’intervento di Petrinić, Maša Magzan (Indipendente), presidente del Consiglio per la cultura, ha ribadito i dubbi che aveva già manifestato nel corso della seduta del Consiglio di martedì scorso, ovvero il fatto che il CdA abbia fatto la sua scelta contrariamente al parere del Consiglio professionale del Museo e al fatto che nella documentazione presentata non è stato specificato quali elementi hanno fatto propendere l’ago della bilancia a favore di Žigo piuttosto che a favore degli altri candidati.
“Personalmente non metto in dubbio le competenze e le qualità della candidata scelta – ha dichiarato Magzan -, ma non riesco a capire dal materiale che ci è stato presentato in che modo e perché è stata preferita agli altri, soprattutto perché è chiaro che non ha alcuna esperienza in campo manageriale o direzionale”.

Maša Magzan, presidente del Consiglio cittadino per la cultura, ha dato il via al dibattito.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Chiavi di lettura e punti di vista
Nel dibattito che è seguito all’esposizione dei fatti i consiglieri si sono soffermati soprattutto sul fatto che il parere del Consiglio professionale non sia stato accolto, anche se è chiaro che la Legge non obbliga il CdA a seguire le direttive del Consiglio professionale e nemmeno a convocarlo. Il solo fatto che sia stato chiesto al Consiglio professionale di esprimersi, hanno spiegato alcuni consiglieri, è dovuto all’apertura mentale del CdA, che ha comunque voluto sentire anche un’altra campana.
Aleksandar Milaković (MOST) non ha messo in dubbio la libertà del CdA di scegliere indipendentemente da pareri esterni, ma si è chiesto come sia possibile che il Consiglio professionale abbia sostenuto in maniera plebiscitaria con otto voti a favore e uno contro la candidata Ema Makarun, e tale sostegno sia stato ignorato. Secondo Milaković il problema è da ricercare nel CdA, il quale è composto da cinque membri, dei quali uno scelto dal Consiglio professionale, uno scelto dal Consiglio dei lavoratori e tre scelti dal fondatore, in questo caso dalla Città di Fiume. I candidati scelti dal sindaco sono chiaramente politicamente impegnati e nella scelta del candidato hanno seguito le direttive dall’alto. Questo fa di Sabrina Žigo una candidata di parte, ha concluso.

Tre ore di dibattito
Josip Ostrogović (HDZ) ha accusato il sindaco Marko Filipović di tenere in ostaggio gli enti e le istituzioni culturali controllandone i vertici. Il problema, secondo Ostrogović, non sono i candidati, ma il modo in cui le istituzioni vengono gestite. Visto che il CdA è un organismo, a parere di Ostrogović, illegale, in quanto i suoi membri sono stati scelti dal sindaco e non dal Consiglio cittadino, l’HDZ ha deciso di rigettare la candidata da esso proposta. Kristian Čarapić (SDP) ha tentato di parlare in qualità di legale e di riportare il dibattito sui suoi binari, spiegando che il punto all’ordine del giorno riguarda l’approvazione o meno di Sabrina Žigo a capo del Museo civico e non la modalità di scelta dei membri del CdA. D’altra parte il Consiglio professionale non ha alcuna ingerenza nella scelta del nuovo direttore e per questo motivo non prendendo in considerazione il suo parere non è stata lesa alcuna legge.

Un programma di qualità
Petar Petrinić ha chiesto la parola per spiegare che il CdA ha scelto Žigo perché la candidata ha presentato un programma di qualità e ha proposto una visione di sviluppo all’altezza delle esigenze del Museo. Nella gerarchia del Museo Žigo è subito sotto al direttore uscente, Ervin Dubrović, e conosce bene il modo in cui quest’istituzione funziona. Nei progetti presentati ha dimostrato di avere una buona visione per quanto riguarda l’attivazione della nave Galeb. Lo Statuto del Museo civico deve venire modificato, ha concluso, per conformarlo alla Legge sui musei, che prevede la scelta del direttore esclusivamente da parte del CdA.

Ogni decisione è politica
Sandra Krpan, vicesindaco di Fiume, si è rivolta al Consiglio cittadino spiegando che ogni decisione è una decisione politica, però ciò non toglie che Sabrina Žigo è una candidata altamente qualificata, che da anni lavora nel Museo e che è politicamente neutrale. Il sindaco di Fiume, Marko Filipović, ha aggiunto che anche gli altri membri del CdA scelti dalla Città, ovvero il teologo e storico Marko Medved e la storica dell’arte Maja Polić, sono assolutamente neutrali e all’altezza del loro ruolo in questo organo.
Visto, però, che i consiglieri continuavano a insistere sui motivi che hanno portato il CdA a preferire Žigo agli altri candidati, Petar Petrinić ha ritirato questo punto all’ordine del giorno spiegando che evidentemente la documentazione è mancante e sono necessarie altre informazioni che aiuteranno i consiglieri a decidere se sostenere o meno la proposta.

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