Moda italiana. Sinonimo di stile ed eleganza (foto)

Il «Fashion destination Italy», organizzato dall'Agenzia ICE di Zagabria presso il Museo di arte contemporanea della capitale, ha visto la partecipazione di numerose autorità tra cui anche l'ambasciatore Paolo Trichilo

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Moda italiana. Sinonimo di stile ed eleganza (foto)
Foto Roni Brmalj

La moda italiana: tradizione e al contempo ricerca di innovazione e originalità. Un mix perfetto che rende il fashion, ancora oggi, uno dei settori di eccellenza dell’industria e dell’economia della penisola. Per questo il Ministero degli Affari Esteri, a partire da quest’anno, ha istituito il progetto “Le Giornate della moda italiana nel mondo”, con l’obiettivo di promuovere all’estero la tradizione, l’innovazione, la competitività e l’artigianalità del Made in Italy nel settore della moda. In questa cornice rientra anche l’evento organizzato dall’Agenzia ICE di Zagabria denominato “Fashion destination Italy” presso il Museo di arte contemporanea della capitale, location che ha rappresentato una ambientazione perfetta per l’incontro tra l’arte e la moda. Tra i presenti all’evento, l’ambasciatore d’Italia a Zagabria, Paolo Trichilo, la direttrice dell’Ufficio dell’Agenzia ICE di Zagabria, Marilena Procaccio, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Zagabria, Gian Luca Borghese, la direttrice della Camera di Commercio Italo-Croata Andrea Perkov e la preside della Facoltà di Tecnologie tessili dell’Università degli Studi di Zagabria, Anica Hursa Šajatović.

Primo produttore al mondo di haute couture

“Sono molto contento di vedere una significativa partecipazione di aziende italiane, il che conferma il crescente interesse nel rafforzare la cooperazione economica con la Croazia – ha detto in apertura della giornata Trichilo –. L’Italia è il primo produttore al mondo di haute couture e il secondo esportatore al mondo nel fashion. Questo settore impiega più di mezzo milione di persone in 62mila aziende, quasi l’80 p.c. delle quali sono microimprese, con un fatturato di 102 miliardi di euro. I nostri brand di moda sono conosciuti e apprezzati nel mondo e sono considerati sinonimo di stile ed eleganza. La giornata di oggi rappresenta la celebrazione della moda italiana in Croazia e sono sicuro che contribuirà a rafforzare la presenza di brand della moda italiana nel mercato croato e della regione”.

Relazioni commerciali tra Paesi

L’evento ha rappresentato un’occasione di incontro tra le aziende italiane del settore moda e i buyer della regione presenti. Per le aziende la giornata è stata un’occasione preziosa per presentare ai buyer croati e di altri Paesi dell’area balcanica il meglio del Made in Italy. “Siamo qui con 15 aziende italiane dei settori abbigliamento, accessori, calzature, pelletteria, ma portiamo anche una prospettiva internazionale – ha affermato Procaccio – oltre agli operatori locali professionisti del settore è oggi con noi presente anche una delegazione di circa 20 buyer provenienti da Bosnia ed Erzegovina, Ungheria, Romania, Macedonia del Nord, Kosovo e Albania. Si tratta di un’iniziativa importante per supportare la moda italiana e per sostenere la posizione di leader sul mercato croato, dove l’Italia detiene una quota nell’ordine del 23p.c.. L’Italia è tradizionalmente un importante partner della Croazia e, sia da un punto di vista dell’interscambio, sia da un punto di vista dell’export, oscilla sempre tra la prima e la seconda posizione, in competizione con la Germania. La Croazia costituisce un mercato molto importante per le aziende italiane per una serie di motivi che vanno da un legame storico tra i due Paesi alla vicinanza geografica, elemento fondamentale che fa sì che le aziende italiane possano facilmente raggiungere il mercato croato, anche grazie ad infrastrutture logistiche valide. In più, avendo la Croazia adottato l’euro da due anni, questo sicuramente ha comportato un ulteriore avvicinamento del Paese in generale a tutto il mercato europeo, e in particolare a quello italiano. Se ci focalizziamo sull’aspetto relativo a tutto quello che riguarda il fashion, l’Italia è il primo paese fornitore. Esistono già delle relazioni commerciali tra le aziende italiane e buyer e distributori croati, e questo lo possiamo vedere con i nostri occhi andando in giro per i negozi della Croazia, dove troviamo una buona rappresentanza di brand italiani, anche di alto livello”.

Un’espansione nella regione

Parlando con alcuni tra gli imprenditori e i rappresentanti delle aziende italiane presenti, è trapelato un grande entusiasmo per la prospettiva di una potenziale espansione del mercato nella regione. “Lavoriamo in Italia con circa 300 clienti, principalmente boutique, e in tutta l’Europa e in Asia. Con questa fiera vogliamo entrare nel mercato della Croazia e dei Paesi limitrofi”, ci ha detto Guido Viti del brand “VLAB” di Firenze. “Abbiamo già dei rivenditori in Giappone, Corea, Spagna e Inghilterra. Quello dei Balcani era un mercato che non avevamo considerato ma siamo molto felici di essere qui e speriamo sia una bella opportunità, visto che non ci sono mai state grandi iniziative su questo territorio”, ci ha riferito Violetta Marzialetti, designer e fondatrice del brand “Dienèe”, prodotto a Civitanova Marche, in provincia di Macerata. Qualcuno ha invece familiarità con il mercato locale ma vorrebbe comunque rafforzare la propria presenza. “Siamo abbastanza conosciuti nell’est Europa in generale, abbiamo già qualche cliente tra Croazia e Serbia. Vorremo trovare qualche nuovo cliente qua a Zagabria”, ci ha confidato Andreas Schlecht, responsabile del mercato americano e della gestione e-commerce del brand “Thierry Rabotin” con sede a Parabiago, in provincia di Milano. Per alcuni dei giovani espositori, poi, partecipare all’evento ha rappresentato un importante trampolino di lancio. “Penso che l’estero dia molte possibilità, soprattutto a un giovane, per un emergente ci sono molte più occasioni. Ho deciso di partecipare a questo progetto perché è molto di nicchia e selettivo”, ha affermato Valentina Poltronieri, giovane designer e fondatrice dell’omonimo brand con sede a Treviglio, in provincia di Bergamo.

Foto Roni Brmalj

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