Mirko Soldano e la cultura per gli insonni

L’attore del Dramma Italiano, ospite in streaming di Paolo Rossini, parla di Fiume e delle sue esperienze artistiche

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Mirko Soldano e la cultura per gli insonni

La cultura sta affrontando l’emergenza virus comunicando con il proprio pubblico grazie alle nuove tecnologie. Tra i tanti progetti lanciati in questi giorni pure “La radio di mezzanotte” di Paolo Rossini, un canale su youtube al quale è possibile connettersi ogni giorno dopo la mezzanotte e guardare dal vivo (tramite streaming) la trasmissione dell’attore, che trasmette dall’Emilia Romagna e incontra virtualmente altri colleghi. La prima puntata ufficiale, se tralasciamo le anteprime e le prove, è andata in onda il 24 marzo ed è stata un dialogo notturno con Mirko Soldano, attore del Dramma Italiano, il quale si è raccontato, ha parlato di Fiume, del TNC “Ivan de Zajc”, di altri progetti che ha realizzato, ma anche dello studio della lingua croata. I dati personali sono stati inframmezzati da tre spezzoni del racconto “L’estraneo” di Lovecraft, scritto nel 1921.
Una radio di poca musica e molte parole
In apertura della trasmissione Rossini spiega che il neonato canale youtube è stato concepito come un mezzo di diffusione della parola parlata, quindi di racconti, poesie e dialoghi notturni, non soltanto tra il conduttore e gli ospiti, ma anche tutti gli ascoltatori che possono commentare dal vivo i temi di cui si parla. Ogni tanto Rossini legge i commenti più interessanti che compaiono in sovrimpressione e ai quali l’ospite, in questo caso Mirko Soldano ha risposto, rendendo possibile, quindi, uno scambio anche con gli ascoltatori da casa. A differenza della televisione e delle trasmissioni radio, lo streaming sulla Rete è uno scambio senza tempi da rispettare, un contenuto culturale plasmato da tutti coloro che lo vogliono. Forse è proprio questa nuova forma di informazione e di dialogo ad essere giunta alla ribalta in questo difficile periodo di reclusione casalinga, da Soldano definita “confinamento”.
Fiume e il Dramma Italiano
Soldano si è presentato, ha parlato di come ha iniziato a fare l’attore a Parma e di come è arrivato a Fiume, con l’intento di restarci soltanto per un brevissimo periodo, che poi, però, si è trasformato in tanti anni. Ha portato come contributo un video che riassume Fiume in questo momento particolare, ovvero nell’anno in cui la città dovrebbe dare il meglio di sé in quanto CEC. Si tratta del video ufficiale, che porta la firma di Dalibor Matanić e che parla di una città a misura di giovani, una Fiume tra industria e divertimento. Soldano lamenta nel video la mancanza della presenza italiana, essendo Port of diversity, ma saluta la descrizione di una Fiume in quanto “città mercantile che ha una sua decadenza che mi affascina molto”. L’interessante è ciò che non si vede, aggiunge Soldano, quasi a invitare gli interessati a venire a Fiume per respirare l’atmosfera che vi regna. Una descrizione a parte è stata fatta pure del Carnevale, evento non apprezzato dall’attore.
Soldano ha omaggiato i suoi ascoltatori e spettatori con un racconto dalla scrittura artificiosa di uno tra i maggiori scrittori di letteratura horror insieme ad Edgar Allan Poe, Howard Phillips Lovecraft, con il racconto “L’estraneo”.
Tanti gli artisti in ascolto
Al dialogo con l’attore del DI hanno contribuito i commenti di tanti amici e conoscenti, tra cui pure Sara Alzetta, nota attrice triestina, l’attore Fabrizio Croci, ma anche tanti altri. Soldano racconta la sua esperienza nel DI e presenta un video del Kafka Project del 2013, parla anche di bilinguismo e di spettacoli più recenti come il “Piccolo principe” o “Esercitazione alla vita – seconda volta”. A proposito di quest’ultimo grande progetto, che è stato posticipato a data da destinarsi, Mirko Soldano parla brevemente della sua parte e delle sfide che ha dovuto affrontare per poter parlar fluentemente in lingua croata. Queste stesse sfide, superate con grande bravura, hanno segnato pure l’esperienza per la televisione croata, la partecipazione al serial “Novine”, nella terza stagione.
Il dialogo notturno si è rivelato, dunque, come una soluzione innovativa e creativa per avvicinare la cultura a tutti coloro a cui è stato rubato il sonno dal virus in circolazione.

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