
Con la presentazione della prima monografia dedicata all’opera di Milan Vulpe, artista che ha cambiato il design grafico in Croazia, il Museo d’Arte e dell’Artigianato di Zagabria ha avviato le celebrazioni del 145esimo compleanno dell’istituzione. Contando circa 300 pagine corredate da 500 illustrazioni, questa ricca monografia è il risultato di una ricerca lunga e approfondita, nonché di un’analisi dell’opera di Vulpe, raccolta e valorizzata da Koraljka Vlajo, consulente museale, responsabile della Collezione del design grafico e della Collezione del product design.
Un enorme archivio
Alla presentazione del volume a Palazzo Gvozdanović, Vlajo ha dichiarato di essere grata di aver avuto il privilegio di conoscere in questo modo l’opera di Vulpe e ha ricordato che il MUO ha acquistato circa 4mila suoi lavori, il che è quasi un quarto dell’attuale collezione di design grafico. “Questi lavori erano accompagnati da un enorme archivio nel quale sono state conservate numerose sue opere, grazie allo stesso Vulpe che era meticoloso e collezionava tutto ciò che faceva, come pure alla sua famiglia che custodiva per anni questo archivio”, ha aggiunto, esprimendo la speranza di aver presentato tutta la ricchezza del suo lavoro, come pure che la monografia sarà utile anche ai futuri ricercatori.
La redattrice della monografia Antonia Došen ha osservato che Vlajo ha svolto un lavoro eccellente al volume che si attendeva da tempo e il quale si presenta come un’integrazione alla mostra del 2021. “L’autrice ha riassunto la sua biografia, il suo lavoro di designer e le ricerche, inserendovi tutto, dai suoi giorni di pioniere del mestiere, quando era riconosciuto soltanto come uno che presentava all’opinione pubblica un prodotto, ai giorni in cui è diventato un designer grafico affermato”, ha sottolineato.

Foto: Josip Regovic/PIXSELL
Una civiltà che non esiste più
Stando al recensore della monografia Maroje Mrduljaš, Vulpe è stato il perno intorno al quale gravitavano tante cose, dalle manifestazioni culturali alla propaganda economica, mentre tutto ciò si intreccia nei testi che seguono anche la storia dell’ammodernamento della Croazia e della Jugoslavia negli anni Cinquanta e Sessanta. “Leggendo questo libro non si può essere nostalgici perché esso illustra un paesaggio culturale ed economico e una civiltà che non esistono più, come non ci sono più le aziende per le quali lavorava”, ha rilevato.
Iva Prosoli, autrice del capitolo sulla fotografia, ha osservato che già dalla retrospettiva di Vulpe nel 1977 era evidente l’importanza della fotografia nel suo lavoro. Infatti, è chiaro che già allora era un buon conoscitore della storia della fotografia e degli esperimenti fotografici, ma ciò si poteva notare anche nella donazione al Museo, che conteneva alcune migliaia di diapositive.
Lavori rimasti nella memoria collettiva
Milan Vulpe (Ragusa/Dubrovnik, 1918 – Zagabria, 1990) è uno dei più importanti designer grafici croati degli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo. La monografia riporta per la prima volta in un posto e in maniera esaustiva le sue identità visive, che sono state essenziali nello sviluppo del design grafico in Croazia, ma documenta pure un periodo importante dello sviluppo dell’industria, del turismo e della cultura croata. Presenta una serie di lavori che sono rimasti nella memoria collettiva di numerose generazioni, quali le copertine delle Enciclopedie dello Jugoslavenski leksikografski zavod (JLZ), la copertina delle edizioni della Mladost e della Matica hrvatska, delle matite TOZ, nonché le identità visive delle maggiori aziende, fabbriche e cantieri navali dell’epoca. Del suo lavoro hanno scritto le riviste tedesche già negli anni Cinquanta, mentre la confezione del detersivo Yeti della Saponija conquistò la medaglia d’oro al concorso internazionale Monde Selection a Parigi. In più di quattro decenni di lavoro ha collaborato con quasi 400 aziende, fabbriche, manifestazioni e organizzazioni.
Il direttore del MUO, Sanjin Mihelić, ha dichiarato che la presentazione della monografia di Vulpe è il primo evento nella ricca serie di programmi preparati dal Museo in occasione del suo compleanno, che comprenderanno una serie di appuntamenti, da mostre a pubblicazioni.

Il direttore del MUO, Sanjin Mihelić.
Foto: Josip Regovic/PIXSELL
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