Milan Rakovac, interprete del messaggio tomizziano

Il Lions Club Trieste Europa ha assegnato il riconoscimento

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Milan Rakovac, interprete del messaggio tomizziano

Da sei anni nel nome di Fulvio Tomizza, un premio alla condivisione e alla reciproca conoscenza che resiste nel tempo trovando sempre nuova linfa e tante occasioni per ribadire idee e principi di una terra a nord-est ricca e ancora da inventare nei contatti e collegamenti. Quest’anno il Lions Club Trieste Europa, iniziatore di questa tradizione ha assegnato il prestigioso riconoscimento allo scrittore istriano Milan Rakovac. Perché amico del grande autore di Giurizzani, perché traduttore delle sue opere, perché promotore del Forum Tomizza, una manifestazione che porta ogni anno a Trieste, Capodistria e Umago la voce di Fulvio Tomizza, attraverso riflessioni sulla sua vasta opera letteraria, sul suo pensiero ma anche su ciò che significa la trasversalità in un mondo che oggi s’impegna purtroppo a costruire nuovi muri e nuove divisioni.

Ma questo è anche l’anno del Covid e delle misure per contenere i contagi. La cerimonia che doveva svolgersi a tarda primavera è stata rinviata a settembre, a sabato 26, alle ore 11 – anche l’orario inusitato – in due luoghi diversi, il ristorante Le terrazze in costiera a Trieste e nella sala del Consiglio comunale di Parenzo. Nella città istriana si sono dati convegno i Lions gemellati di Laurana, Gric di Zagabria, e di Parenzo. Anche quest’anno è stata una giuria internazionale a scegliere i candidati al premio.

Lo scrittore e giornalista Milan Rakovac

Un premio a distanza
Milan Rakovac, seduto in prima fila con la mascherina, a schermare un sorriso convinto che da sempre l’accompagna, è stato il primo esempio di premio a distanza, reso difficile dai microfoni accidentalmente smorzati, per cui si riuscivano a captare debolmente le sue parole. Nonostante ciò quanto ribadito a Trieste e Parenzo ha un’eco forte, convinta, di un impegno su una strada di rispetto e condivisione di principi fondamentali.

“La storia – ha detto Gabriella Vaglieri Livia, past presidente dei Lions triestini – spesso ci ha divisi e noi tutti abbiamo il diritto e il dovere di fare memoria a seconda delle nostre sensibilità, impossibile una storia condivisa, ma non le questioni di principio, la stima, il desiderio di costruire insieme progetti per il futuro. Su questa strada il premio Tomizza ci accompagna, cresce con noi e noi con lui”. Parole da condividere pienamente hanno fatto eco il sindaco di Parenzo Loris Peršurić e il presidente del Lions Club locale, Đek Šurija.


Una grande amicizia
Milan Rakovac ha ricordato l’amicizia che lo legava a “Fulvio” e ciò che è diventato il Forum nel corso degli anni. Nel tempo il messaggio tomizziano è stato filtrato, analizzato per scoprirne la grande attualità che il tempo non scolora, anzi, se possibile, lo rende sempre più prezioso.

“Negli ultimi anni – ha aggiunto il presidente dei Lions Trieste Europa, Ugo Gerini – il Comune di Trieste è al nostro fianco, ci supporta e riconosce l’alto ruolo del premio che salda alla realtà locale grandi nomi della cultura, della letteratura, della storia e di tutto quel mondo civile aperto e convinto che l’evoluzione avvenga attraverso il dialogo, il confronto, l’apertura dei concetti e delle menti”.

Seppure nella mancanza di quel linguaggio del corpo che aggiunge emozione a ogni cerimonia, nel nome di Tomizza non è mancato neanche quest’anno quel coinvolgimento profondo e sincero di chi nel premio riconosce la voce dell’autore. Con i suoi libri ha fermato una realtà di confine che vuole essere la giusta base per future iniziative.

“Ritrovarci quanto prima” è la promessa che ha unito i Lions gemellati di Trieste, Laurana, Parenzo e Zagabria. Ed è anche una speranza di vedere nuovamente rasserenati i rapporti in una realtà che ha bisogno dello scambio, dell’incontro, della condivisione, per continuare a evolvere sé stessa.

Il premio, una statuetta bronzea ispirata al mito d’Europa, è opera dell’artista Lucia Krasovec Lucas, che ha voluto accompagnarla con una pergamena con la motivazione dell’edizione 2020. Il tutto raccontato in una brochure pubblicata in occasione della cerimonia che riassume le edizioni del premio a partire dalla prima del 2014.

Si attende quindi una cerimonia di consegna vera e propria, magari solo una festa di riunificazione, alla presenza di Laura Levi Tomizza, vedova dello scrittore e amica dei premiati, il tutto quando la pandemia ci avrà restituito una gestibile quotidianità. Il ricordo del virus, comunque, marcherà la preziosità dell’incontro, delle strette di mano e degli abbracci.

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