Mezzo secolo con Alan Ford

Colloquio con Luca Bertuzzi curatore della mostra fiumana dedicata all’iconico fumetto italiano (la quale verrà inaugurata stasera, 7 ottobre, alle 19)

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Mezzo secolo con Alan Ford

Il comics, o fumetto, è un popolare genere letterario, generalmente riconosciuto come un mezzo per facilitare la comprensione dei temi trattati, promuovere lo sviluppo di capacità cognitive e comunicative e rafforzare i rapporti interpersonali. In Italia i fumetti fecero il loro debutto agli inizi del secolo scorso sulle pagine del Corriere dei Piccoli. Il primo personaggio dei fumetti italiano fu Bilbolbul, ideato dall’illustratore, fumettista e pittore Attilio Mussino (Torino, 25 gennaio 1878 – Vernante, 16 luglio 1954). Oggi gli autori e i disegnatori italiani (Guido Crepax, Hugo Pratt…) sono considerati tra i più talentuosi a livello mondiale e sono numerosi pure i personaggi dei fumetti inventati in Italia ad aver acquistato fama internazionale: basti pensare a Tex Willer, Dylan Dog, Zagor, Lupo Alberto…

Anche uno dei fumetti più amati in Croazia ha origini italiane. Ci stiamo riferendo ovviamente ad Alan Ford. Una serie a fumetti ideata da Max Bunker, alias Luciano Massimiliano Secchi (Milano, 1939) e dal disegnatore Magnus, al secolo Roberto Raviola (Bologna, 31 maggio 1939 – Imola, 5 febbraio 1996), esordita nel 1969, edita dall’Editoriale Corno e incentrata sulle avventure a sfondo spionistico/umoristico, con tratti grotteschi e di denuncia sociale, di un gruppo di agenti segreti noto come “Gruppo T.N.T”.
Alan Ford approdò in Croazia pochi mesi dopo il suo debutto italiano, raggiungendo in breve tempo uno status iconico e una popolarità forse addirittura superiore a quella conquistata nel Paese d’origine. Ciò è dovuto, probabilmente, al fatto che i personaggi della serie hanno molto in comune con il pubblico locale, in termini di mentalità e status sociale. A differenza di Batman o Ironman, i membri del Gruppo TNT non sono ricchi e raramente li vediamo godersi un lusso eccessivo. Inoltre, Alan Ford ha caratterizzato un forte contesto satirico, che ha anche soddisfatto il pubblico. In qualche modo, le persone hanno riconosciuto i personaggi come i loro “propri” agenti segreti, che hanno problemi a cui potrebbero relazionarsi, almeno in situazioni comiche.

Da Milano a Fiume
L’anno scorso, in occasione dei cinquant’anni dalla sua creazione a Milano ad Alan Ford è stata dedicata un’importante mostra. Ora, l’esposizione è sbarcata nel capoluogo quarnerino (sarà inaugurata oggi alle 19 e potrà essere ammirata alla galleria d’arte Kortil fino al 30 ottobre) nell’ambito delle Giornate della cultura italiana promosse dal Consolato generale d’Italia a Fiume nel contesto della XX Settimana della Lingua Italiana nel mondo (si svolgerà dal 19 al 25 ottobre 2020 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella).

Alla vigilia dell’inaugurazione della mostra (tra i cui partner figurano pure l’Edit e La Voce del popolo) abbiamo raccolto le considerazioni del curatore, Luca Bertuzzi (curatore di WOW Spazio Fumetto, Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano). Originario di Piacenza, Bertuzzi vive a Milano, dove si è trasferito per amore, e dove già da studente (è laureato in scienze della comunicazione e dello spettacolo) ha iniziato a collaborare con la Fondazione Franco Fossati, riuscendo così a trasformare la sua grande passione per i fumetti (Luca è un avido lettore e collezionista di Topolino) in un lavoro.


Com’è nata l’idea di allestire una mostra su Alan Ford a Fiume?
“La mostra è stata creata in origine per l’esposizione presso WOW Spazio Fumetto, Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano, nel maggio del 2019, per festeggiare i 50 anni di Alan Ford, pubblicato dal 1969 in Italia.
Qualche mese fa sono stato contattato dal Consolato Generale d’Italia a Fiume per riproporre la mostra in occasione della XX edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo a Fiume, proprio mentre ricorrono i 50 anni di Alan Ford in Croazia, dato che la prima traduzione delle sue storie esce a Zagabria nel 1970, pochissimi mesi dopo l’uscita italiana”.

L’immaginario collettivo
Alan Ford è uno dei fumetti italiani più famosi. In che modo ha influenzato la società italiana?
“Sicuramente i suoi indimenticabili personaggi sono riusciti a entrare nell’immaginario collettivo, e sono conosciuti anche da chi non è un appassionato lettore di fumetti. Credo poi che Alan Ford abbia saputo raccontare in chiave umoristica la società, con le sue storture, le sue miserie, gli sfruttati e gli sfruttatori, con un umorismo originale e diverso da tutti gli altri fumetti del periodo”.

In passato gli italiani sono stati avidi divoratori di fumetti, lo sono ancora?
“Sicuramente si leggono ancora fumetti, ma il mercato è sicuramente cambiato. Decenni fa i fumetti si potevano acquistare solo in edicola, adesso ci sono le fumetterie, le librerie di varia e internet. È un’offerta sicuramente diversa, segno del tempo che cambia: oggi l’offerta di divertimento per bambini, ragazzi e anche per adulti è enorme e il fumetto è solo una delle tante possibilità”.

Il curatore della mostra su Alan Ford, Luca Bertuzzi

Ai giorni nostri i fumetti continuano a plasmare la società come facevano un tempo?
“Non saprei dire quanto i personaggi di un tempo plasmassero la società. Io credo che riuscissero soprattutto a raccontarla, a testimoniarne evoluzioni e cambiamenti. Negli ultimi anni, invece, mi sembra che sia soprattutto un po’ passato di moda il luogo comune secondo cui i fumetti sono qualcosa da leggere solo da bambini, da abbandonare poi una volta cresciuti, ignorando la qualità straordinaria di tantissime opere, nel fumetto per tutte le età come in quello concepito per un pubblico più adulto.
Oggi ci sono anche fumetti candidati a premi letterari, autori di fama internazionale e le fiere e le occasioni di ritrovo per gli appassionati si sono moltiplicate”.

Sono sempre più numerosi i quotidiani che hanno iniziato a reintrodurre i fumetti. A cosa è dovuta questa tendenza?
“Da diversi anni i fumetti hanno avuto un ruolo importante tra i tanti prodotti venduti in allegato con i quotidiani.
Anche Alan Ford ha avuto diverse apparizioni in questo senso. Si è passati da raccolte dei maggiori autori e personaggi, che introducessero il mondo del fumetto spaziando il più possibile, a raccolte dell’opera completa di un autore o di un personaggio, anche riscoprendo lavori poco conosciuti o poco ristampati in Italia, permettendo di raggiungere un pubblico nuovo”.

I fumetti degli autori italiani, incluso Alan Ford, possono essere definiti ambasciatori della cultura italiana nel mondo?
“Sono convinto che il fumetto sia un’arte, e quindi i fumetti possono sicuramente essere ambasciatori dell’arte italiana nel mondo, così come la pittura, la scultura, ma anche la moda o il design”.
«La Nona Arte»

Il curatore della mostra su Alan Ford, Luca Bertuzzi

I fumetti sono una forma d’arte?
“Certo. Una definizione che si sente spesso è quella di ‘Nona Arte’, ma senza stare a fare conteggi l’importante è che sia chiaro che i fumetti sono un medium, una forma di comunicazione che si può usare per qualunque cosa, alla pari del cinema, della TV o dell’animazione”.

Alan Ford è uno dei fumetti più amati in Croazia. Ai tempi dell’ex Jugoslavia il regime lo sottopose a delle censure. Ha senso “imbavagliare” i fumetti?
“Credo che la censura sia di base sbagliata, specie quando arriva da parte di un regime. Negli ultimi anni si è dibattuto molto su quello che è lecito o non lecito fare, soprattutto parlando di satira politica, ma il discorso si può sicuramente applicare anche al fumetto e a qualunque forma d’espressione. È un tema enorme e molto difficile, in cui è davvero arduo trovare una soluzione equilibrata”.

Le risulta che Alan Ford abbia subito censure anche in Italia?
“Non mi pare. Ci sono stati dei fumetti che hanno avuto problemi, con sequestri ordinati da Tribunali, ad esempio, ma sono stati legati spesso a storie poliziesche e thriller. Il caso più celebre è quello di Diabolik, ma anche Kriminal e Satanik, due personaggi inventati da Max Bunker e Magnus come Alan Ford, che hanno avuto problemi alla loro uscita negli anni Sessanta”.

Ha un saluto da rivolgere ai lettori di Alan Ford in Croazia?
“Spero che se verrete a visitare la mostra possiate ritrovare le storie e i personaggi che amate, scoprendo qualcosa di nuovo su di loro e ammirando la meravigliosa arte dei loro autori”.

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