«Merletto»: uno spettacolo di straordinaria bellezza

Il corpo di ballo ha dimostrato ancora una volta la sua eccellenza in una coreografia esigente

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«Merletto»: uno spettacolo di straordinaria bellezza

La delicata e intricata struttura del pizzo tramutata in movimento per dare vita a uno spettacolo di straordinaria bellezza. È questa, in poche parole, l’impressione che ci ha lasciato il balletto “Merletto” (Čipka) alla sua première nel Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” – una première molto particolare in quanto si è svolta nel rispetto delle misure anti-Covid.
Il balletto si ispira al merletto quale uno degli elementi principali del patrimonio culturale croato. Come dichiarato dall’autrice della coreografia, la direttrice del Balletto, Maša Kolar, il tema del pizzo non è stato scelto a caso. “La mia idea era quella di approcciarmi alla danza da una prospettiva diversa nell’intento di arricchire e modificare il mio modo di fare danza. Ho trovato l’ispirazione per il balletto nella struttura e nel ritmo del merletto, che possono essere una ricca fonte di creazione”, rileva Maša Kolar, per la quale “Merletto” è la storia della danza che non sfrutta lo spazio come un elemento collaterale, bensì si occupa dello spazio che così smette di essere soltanto un mezzo di creazione della danza diventando soggetto e tema della rappresentazione.
Balletto suddiviso in tre parti
“Merletto” è suddiviso in tre parti, ciascuna ispirata a un elemento caratteristico dell’arte del pizzo e il modo in cui questo è stato tramutato in danza. Ciascuna parte prende in esame un tipo di base del merletto, che è la struttura principale dalla quale si sviluppa la coreografia, caratteristica per la sua dinamicità, complessità e intensità. La ricchezza di movimenti, il modo in cui la coreografia fa interagire i ballerini e sfrutta la loro preparazione fisica spingendoli fino ai limiti dello sforzo fisico, seguendo al contempo con molta precisione il tempo e il ritmo della musica, immaginativa, ritmica, addirittura ipnotizzante, di Tena Novak Vincek, rappresentano uno degli elementi di maggior pregio del balletto.
La coreografia, la musica e i costumi, semplici ma di grande effetto, di Petra Pavičić, fondono con successo, creando un insieme innovativo di tradizione e contemporaneità, gli elementi caratteristici del folklore dell’isola di Pago. La compositrice Tena Novak Vincek ha fatto uso di scale musicali e motivi tipici della musica popolare del territorio dei Balcani, ma anche fuori dai suoi confini, combinandoli con i ritmi e i sample elettronici per creare anche in questo segmento un’unione particolare tra la tradizione e la contemporaneità.

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Fucsia accento coloristico
Il fil rouge dello spettacolo è il colore fucsia, utilizzato come accento coloristico nei costumi dei ballerini su una scena dallo sfondo nero, nella quale sul lato sinistro del palcoscenico si scorge soltanto un materiale sabbioso (presumiamo che si tratti del sale, un altro elemento della tradizione dell’isola di Pago), che scende lentamente sul palcoscenico dall’inizio fino alla fine dello spettacolo formando un cumulo.
Il corpo di ballo del Teatro ha dimostrato ancora una volta la sua eccellenza in una coreografia esigente, dinamica e ritmica che segue accuratamente le musica. Il risultato è uno spettacolo di pura bellezza che a momenti ci ha ipnotizzato. Si sono esibiti Emanuel Amuchástegui, Marta Kanazir, Ksenija Krutova, Laura Orlić, Tilman Patzak, Morgan Perez, Daniele Romeo, Tea Rušin, Carlos Huerta Pardo, Maria Matarranz de las Herras, Nicola Prato e Svebor Zgurić. Il pubblico ha premiato lo spettacolo con forti e prolungati applausi.

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