«Maria Callas», la storia della donna che si celava dietro i riflettori

La messinscena della Nestor theater company, diretta da Kevin Arduini, ha debuttato al Teatro «Antonio Coslovich» di Umago per presentare lo spettacolo multidisciplinare che rende omaggio ai cent'anni dalla nascita della Divina

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«Maria Callas», la storia della donna che si celava dietro i riflettori
Gli interpreti in scena alla fine dello spettacolo. Foto: MANUELA BOSE

Il pubblico umaghese ha avuto la fortuna di ospitare e di apprezzare il bellissimo spettacolo “Maria Callas” del regista Kevin Arduini, fondatore della compagnia teatrale Nestor theater company, attualmente in tournée in Croazia (oggi sarà la volta di Karlovac) grazie alla collaborazione con la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago, l’Unione Italiana e l’ente Festum della Città di Umago.

La Nestor theater company, presentatasi l’altra sera al Teatro “Antonio Coslovich”, nasce per desiderio di Kevin Arduini che ha voluto valorizzare lo storico Teatro Nestor di Frosinone con una Compagnia di spettacolo così come esiste in numerosi teatri di altre città. La Compagnia, composta oggi da oltre 100 elementi, prende vita dalle capacità artistiche del fondatore che, oltre ad essere danzatore professionista, è già un affermato regista di spettacoli e un valido e apprezzato coreografo che ha maturato una proficua esperienza con la Compagnia “Danza d’Autore” da lui costituita in precedenza.

Il rapporto con la madre
Nello spettacolo “Maria Callas”, Kevin Arduini si mette a nudo davanti allo specchio attraverso i testi delle arie d’opera più famose da lei interpretate e ripercorre la sua vita dalla prima infanzia fino alla morte allorché venne cremata e le sue ceneri vennero sparse nel Mar Egeo dove trovò la sua vera libertà..
La morte di un fratellino in tenera età, vittima di un’epidemia di tifo lasciò tracce profonde soprattutto nella madre e fu alla base della scelta della famiglia di trasferirsi dalla Grecia negli Stati Uniti d’America, dove i coniugi sbarcarono il 2 agosto 1923, trasferendosi in un appartamento di Long Island e dove Geōrgios Kalogeropoulos trovò lavoro nel settore farmaceutico.
Maria, concepita in Grecia, nacque al Flower Hospital di New York il 2 dicembre 1923, lo stesso anno che vide la morte del fratellino. Si dice che la madre, che avrebbe voluto un maschio e lo avrebbe battezzato nuovamente Vasili, come il fratellino morto, si rifiutò per quattro giorni di vederla ed esitò a lungo prima di trovarle un nome. Non sempre la fama internazionale va a braccetto con la felicità e sembra proprio che per Maria Callas tutto inizi proprio dal rapporto complicato con la madre secondo la quale Maria non era mai abbastanza. È proprio quel non sentirsi mai all’altezza della situazione che ha fatto sentire Maria Callas mai del tutto pronta neanche all’apice del suo successo.

Gli interpreti
Tutti i momenti salienti della vita della cantante lirica e attrice Maria Callas sono stati interpretati magistralmente da eccellenti attori, ballerini, musicisti e cantanti lirici: Debora di Vetta, soprano e attrice nella parte di Maria Callas, Chiara Dell’Omo, Enrica Cornacchia, Camilla Madama, Valentina Aversa, danzatrici, hanno interpretato l’Anima della Divina, Michela Silvestri e Alice Schiavo, figurazioni speciali di Maria Callas bambina, William Diego Schiavo, soprano nella parte di Giuseppe di Stefano, Danilo Paris nella parte di Pier Paolo Pasolini, Romano Piglialecci nella parte di Aristotele Onassis, Naomi Vassallo nella parte di Evangelia Dimitriadou, madre di Maria, Giogio Collepardi nella parte di George Kalogeropoulos, il padre, Jenny Siracusa, pittrice e attrice, nella parte di Frida Kahlo, Manuela Caruso, musicista, nella parte di Wladyslaw Szpilman, il pianista, Greta Cardilli, danzatrice, nella parte della vergine degli Angeli, Bianca Mantovani, figurazione speciale nella parte di Elsa Maxwell, la giornalista, Marzio Datti e Pierluigi Cerilli nella parte dei due soldati e dei paparazzi e Francesca Bracaglia, attrice caratterista.

Debora di Vetta, un’interpretazione divina.
Foto: MANUELA BOSE

Tre grandi personaggi
Perla dello spettacolo è stata la capacità del regista di creare in scena una vera e propria magia attraverso la presenza in contemporanea di Callas, di Freeda Kahlo e del pianista Szpilman. Infatti, pur non avendo mai avuto un incontro in carne ed ossa, vivono nello stesso periodo storico e sono tre grandi personaggi dell’epoca, uniti da un filo trasparente fatto di dolore, paura, ma incredibile speranza grazie alle loro arti sublimi. Arduini sceglie di non metterli mai in contatto diretto, ma solo apparentemente. Arti diverse: il canto lirico, la musica, la pittura, confluiscono spontaneamente in un unico nucleo emozionale. Dove inizia la voce di Callas, le mani di Kahlo continuano imprimendo gli echi della voce della Divina su tela. Nella solitudine distruttiva e lacerante della guerra, le mani del pianista si uniscono a quelle delle altre due artiste. Lo spettacolo parla dunque un linguaggio artistico intenso. Balletto, musica, canto e prosa hanno raccontato attraverso le atmosfere e tinte rosse ed imponenti del teatro, la vita di una donna incredibile, del più grande soprano di tutti i tempi, nata sotto l’egida di un mito.

Da danzatore a direttore artistico
Kevin Arduini, nato a Frosinone nel 1994, ha conseguito il diploma presso il Liceo professionale di Danza di Napoli e ha studiato per sette anni all’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Ha danzato nel corpo di ballo del “Balletto del Sud” di Lecce dove ha lavorato con Carla Fracci danzando nelle produzioni “Il Lago dei cigni”, “Carmen”, “Sheerazade”. Ha lavorato al Teatro Nazionale Slovacco. È stato Primo ballerino e coreografo di Astra Roma ballet company di Diana Ferrara étoile del Teatro dell’Opera di Roma. È direttore artistico della compagnia “Danza d’autore”. Interpreta il grande Rudolf Nureyev nella produzione americana “Gore”, regia di Michael Hoffman, come controfigura artistica di Nikolai Kinski.
“Maria Callas” è uno spettacolo che ne è valsa la pena di assistere e che il pubblico umaghese ha apprezzato molto dimostrandolo con continui scrosci di applausi che si sono susseguiti durante tutto lo spettacolo. Da non dimenticare inoltre che il ricavato dei biglietti verrà devoluto alle famiglie bisognose. Queste, in prossimità delle feste di fine anno, sentono ancora di più il peso della loro povertà e basta un piccolo aiuto per farle sentire meno sole e abbandonate.

Un momento profondo.
Foto: MANUELA BOSE

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