Lussinpiccolo. Lo sviluppo dell’isola che guarda al futuro

A Palazzo Fritzi è stata inaugurata la mostra permanente che ripercorre la storia della località dal XIII fino al XIX secolo

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Lussinpiccolo. Lo sviluppo dell’isola che guarda al futuro
Zrinka Ettinger Starčić e Marijana Dlačić. Foto: ARLEN ABRAMIĆ

A Palazzo Fritzi di Lussinpiccolo, al fianco delle due mostre permanenti, “Piperata” nella sala al primo piano e “Dante Lussin” nella galleria, è stata inaugurata una nuova esposizione dedicata agli inizi dello sviluppo delle due cittadine Lussinpiccolo e Lussingrande, dalla loro nascita allo sviluppo del XIX secolo. La mostra è intitolata “Lussinpiccolo nel XIX secolo – sguardo verso il futuro” ed è stata posta nella galleria. Da qui si possono ammirare i quadri e il mobilio della collezione Piperata che si trovano nella sala adiacente. A dare il benvenuto ai presenti è stata la direttrice del Museo, Zrinka Ettinger Starčić. In seguito l’autrice della mostra, Marijana Dlačić, ha spiegato i particolari delle quattro parti dello sviluppo delle due cittadine che ha voluto presentare al pubblico anche turistico dato che accanto al testo in lingua croata c’è il testo in lingua inglese. L’autrice ha illustrato come ha voluto dividere lo sviluppo dell’isola in quattro parti: “La nascita di una comunità”, “La nascita di una cittadina”, “Val d’Augusto – un porto tranquillo per il progresso e il benessere” e “La Baia di Cigale – una brezza di maestrale per una nuova prospettiva”.

Il periodo raccontato va dal XIII secolo quando Ossero, per lunghissimo tempo capitale delle due isole, permise ad un gruppo di persone dell’entroterra di stabilirsi nella baia di San Martino (località dell’odierno cimitero cittadino di Lussinpiccolo). Fu un secolo buio di guerre e pestilenze durante il quale anche sull’isola si formano le Confraternite e i Fontici. Si passa poi all’anno 1794 quando il medico Bernardo Capponi assieme ai fratelli Giovanni e Stefano Vidulich, sacerdoti, fondarono la Società Istitutrice delle Scuole Pie dove i giovani potevano imparare le prime nozioni di lettura, scrittura, matematica e navigazione. Da questo primo nucleo nacque nei secoli seguenti la prosperità dell’isola. Nel 1823 il cantiere di Sisto Cattarinich varò il primo grande veliero dal nome simbolico “Primo Lussignano” e già alla metà del secolo si ebbe il “boom” dei cantieri navali nell’isola portando Lussino al terzo posto della cantieristica nell’Adriatico dopo Fiume e Trieste. Infine, giungiamo al periodo della fine del XIX quando fu fondata la Società per l’imboschimento e l’abbellimento di Cigale con a capo Ambrogio Haracich che pianta i primi pini nella baia aprendo le porte all’industria del turismo.

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