Luigi Donorà. Il Maestro che fece tanto per la sua gente

L’esule istriano si è spento a Torino all’età di 87 anni. Fu presidente della «Famiglia dignanese»

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Luigi Donorà. Il Maestro che fece tanto per la sua gente

Si è spento pochi giorni prima del suo 87.esimo compleanno il Maestro Luigi Donorà, esule istriano, illustre musicista e compositore. Con lui scompare non solo un grande amico, un devoto figlio di un’Istria che pur con idiomi diversi aveva una civiltà e una cultura unificata da secoli di convivenza pacifica e fruttuosa, ma un esule che aveva saputo riannodare i legami fra la diaspora e i “rimasti”.
Donatella Schürzel, presidente del Comitato ANVGD di Roma, lo ricorda con una nota pubblicata sul sito dell’Associazione, dicendo che il Maestro era sempre pronto a mettere la sua arte al servizio della sua Patria. “L’ultima volta per noi ‘romani’ fu il concerto per il Giorno del ricordo del 2020, di cui fu il protagonista. La Cappella Paolina era gremita, con la presenza di Mattarella e venne eseguito dall’orchestra Giuseppe Tartini di Padova, un brano di Donorà, visibilmente commosso per gli entusiastici applausi ricevuti.
Qualche anno prima Luigi Donorà aveva tenuto due concerti a Roma per la comunità giuliano/dalmata, presso il Teatro San Marco e la Casa del ricordo. E inoltre aveva concesso i disegni di Gigi Vidris, donatigli dall’artista polese, per l’allestimento di una mostra che riscosse un notevole successo. Sempre a titolo gratuito perché, come ci disse, ‘lo faccio per la mia gente’”.
Continuatore della grande tradizione musicale istriana, che proprio nella sua Dignano, vide l’affermazione di Antonio Smareglia, tantissime furono le occasioni in cui manifestò, con grande talento, il suo amore per la sua terra. Da quando si fece promotore della pubblicazione dei dischi a 33 giri con le principali melodie del ricchissimo repertorio musicale istriano, al memorabile concerto tenuto presso il Carlo Felice di Genova, fino alla composizione di una sinfonia in onore di Giovanni Radossi, per suggellarne la magnifica opera di direttore del Centro di ricerche storiche di Rovigno.
Luigi Donorà, nato a Dignano d’Istria il 18 aprile 1935, frequentò il Conservatorio di Torino studiando con L. Perracchio, F. Quaranta, S. Fuga, C. Pinelli e con F. Donatoni, diplomandosi successivamente al Conservatorio di Milano in Composizione nel 1972 e in Musica corale e Direzione di Coro nel 1963. Frequentò anche il corso di Musica elettronica con E. Zaffiri e quello di Direzione d’Orchestra con M. Rossi (1967-68) perfezionandosi in quest’ultima con F. Ferrara e P. Maag all’”Accademia Chigiana” di Siena (1968). Sempre a Siena frequentò corsi di perfezionamento in Composizione con G. Patrassi (1968), B. Porena (1969) e quelli di Alto perfezionamento in Composizione con F. Donatoni (1970) e di Direzione di Coro polifonico con N. Antonellini (1969-70) ottenendo i relativi Diplomi di merito. E nel 1970, sempre a Siena frequenta il corso di Direzione d’Opera (concertazione) con B. Rigacci e G. Bechi. Fu insegnante di Educazione musicale e di Canto corale, di Armonia complementare, di Teoria e solfeggio di basso continuo per clavicembalisti e di lettura della partitura ed elementi di composizione nel Corso di didattica.
Fu presidente della “Famiglia dignanese”, un’associazione culturale istituita a Torino nel 1967, con lo scopo di salvaguardare il patrimonio storico e culturale degli esuli dal Comune di Dignano e del patrimonio storico-culturale formatosi nel corso di millenni, nell’ambito della civiltà romana – veneta – italiana e di tutelarne i diritti e gli interessi nazionali, spirituali e materiali. Fu membro della Commissione di studi musicali per la salvaguardia dei Beni culturali della Regione Friuli-Venezia Giulia. Collaborò con la Discoteca di Stato di Roma nel 1967. Fu membro onorario dell’Associazione Agrifoglio di Roma dal 1975.
Nel 1971 allargò il suo interesse verso lo studio della semiografia della nuova musica, scoprendo e sviluppando nel medesimo tempo un sistema di scrittura musicale basata sul “mensuralismo e sull’approssimazione”.
All’attività di compositore alternò quella di pianista accompagnatore. Si accostò alla direzione d’orchestra eseguendo opere proprie e di altri autori contemporanei. È autore di musiche per teatro (opere liriche), musiche vocali, strumentali, corali e di musiche sinfoniche. È autore di opere didattiche. Vinse alcuni premi a Concorsi nazionali (Parma 1969, Roma 1968, Roma 1975) e internazionali (Copenaghen 1970). Le esequie si terranno oggi alle ore 10.30 a Torino, presso la Chiesa parrocchiale Patrocinio di San Giuseppe.

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