
Alla presentazione del libro “Il mio mondo, la mia anima” di Lucilla Pradal Brežnik, per tante generazioni di umaghesi semplicemente l’insegnante Lucilla, tenutasi presso la sala teatro della Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago, come sempre gremita di attivisti, non potevano mancare tanti ex alunni per dimostrarle tutta la loro gratitudine e il loro affetto.
Il valore della carta stampata
A fare gli onori di casa la vicepresidente del sodalizio, Svjetlana Pernić Ćetojević, anche lei ex alunna di Lucilla e pure lei insegnante la quale ha salutato il vicesindaco Mauro Jurman, il direttore della SEI “Galileo Galilei” Arden Sirotić e tutti i presenti e ha voluto ricordare che la presentazione del libro rientra nell’ambito della XXIV Settimana della lingua italiana nel mondo, che proprio quest’anno si festeggia nel contesto della fisicità del libro in quanto strumento materiale di trasmissione e diffusione di cultura.
Quale modo migliore per partecipare a questi festeggiamenti che quello di presentare il libro “Il mio mondo e la mia anima” dell’umaghese Lucilla Pradal Brežnik affiancata dalla dott.ssa Luciana Melon, la quale ne ha scritto la prefazione, pure lei autrice di un ricco bagaglio di libri e vincitrice di molti premi letterari e la giornalista Martina Vocci conduttrice del programma “L’arca dei saperi” sempre pronta a valorizzare il nostro territorio, le tradizioni ma soprattutto la lingua e la letteratura italiana con la sua profonda conoscenza e cultura.

Foto: MANUELA BOSE
Gli anni più belli
Alla bella domanda iniziale di Martina Vocci “Che cosa ti ha motivato a scrivere?” l’autrice ha detto che nei vari racconti che fanno parte di questo libro: “Sfogliando le stagioni”, “Oltre i verdi silenzi”, “Storia di Mima”, “L’olivo tra leggenda e realtà” e nella raccolta di poesie “Come i soffioni” e “Frammenti” sono racchiusi i ricordi del cuore, gli anni più belli e spensierati della sua adolescenza a contatto con la natura e ha voluto raccogliere, sistemare e custodire gli scritti premiati nei vari concorsi letterari perché li ritiene testimonianze delle nostre tradizioni e usanze.
Una documentazione dell’istroveneto
Lucilla ricorda con profonda e affettuosa gratitudine il lavoro, la fatica dei suoi genitori, in particolare dei suoi nonni che hanno dedicato la vita nei lavori dei campi e si è soffermata al racconto “Oltre i verdi silenzi” dove descrive minuziosamente il lavoro nei campi nelle varie stagioni, la cura costante, paziente, attenta e fatta con amore della terra rossa, una terra non facile da coltivare. Questo racconto è stato scritto innanzitutto per non dimenticare le varie attività che si svolgevano nel corso delle stagioni perché con il passare degli anni i ricordi sbiadiscono e si scordano pure le parole del nostro bel dialetto istroveneto usate allora per esempio durante la mietitura, la vendemmia, la raccolta delle olive, del granoturco e tantissime altre attività purtroppo scomparse.
La dott.ssa Luciana Melon è intervenuta dicendo che il libro è veramente un volume di bei ricordi scritto molto bene e con un ottimo lessico il quale denota una persona molto sensibile e attenta osservatrice della natura.
La storia del pino marittimo
Secondo Lucilla uno dei racconti più impegnativi da scrivere è stato proprio “Oltre i verdi silenzi” con il quale ha vinto il premio nella categoria Prosa in lingua italiana al 50esimo Concorso d’Arte e di Cultura “Istria Nobilissima” nel 2017. In questo racconto è l’albero, ovvero il pino marittimo, il vero protagonista, l’io narrante, il testimone di numerose vicende, di tradizioni del mondo agreste, della vita del contadino, fatta di privazioni, fatica, sudore ma anche di tanta dignità.
Per quanto riguarda invece la speranza per questo suo libro l’autrice desidera dedicare questa raccolta di testimonianze alle nuove generazioni con l’augurio che facciano tesoro degli insegnamenti che possono trarre dall’osservazione, dal rispetto verso la natura che si circonda e che come disse il grande genio di Leonardo da Vinci… essa non infrange mai le regole e Lucilla ha aggiunto “Siamo noi a stravolgerle”.
Una maestra ben preparata
A fine serata l’autrice ha voluto ringraziare la presidente della Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago, Floriana Bassanese Radin e la Comunità stessa per il suo generoso supporto finanziario nella realizzazione di quest’opera, l’Ufficio per i Diritti dell’uomo e per i diritti delle minoranze nazionali del Governo della Repubblica di Croazia tramite l’Unione italiana di Fiume, la dott.ssa Luciana Melon per la prefazione e il figlio Davor per aver contribuito all’impaginazione del libro.
Non è mancato un calorosissimo applauso del pubblico e l’omaggio di un libro a tutti i presenti naturalmente con la dedica dell’autrice. Il libro e la dedica sono stati apprezzati da tutti ma in particolar modo dagli ex alunni che continuano a portare fra i ricordi più cari del periodo scolastico la loro gentile insegnante Lucilla che insegnava sempre con amore, dedizione e competenza. Sapeva creare un clima sereno, ascoltare e far emergere i talenti di tutti soprattutto degli alunni più introversi e timidi. Ecco perché tutti la ringraziano e apprezzano per la sua sensibilità e la sua intelligenza che si ritrova e si legge nei suoi bellissimi racconti e poesie.

Foto: MANUELA BOSE
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