Lo «Zajc» continua a operare senza interruzioni

Consiglio per la Cultura della Città di Fiume. Raggiunta un’intesa tra le parti interessate

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Lo «Zajc» continua a operare senza interruzioni
In prima fila Zvonimir Peranić, Dražen Mikulić, Slavko Sekulić, Bojan Šober e Marin Blažević. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Alla decima seduta a tema del Consiglio per la Cultura della Città di Fiume, tenutasi ieri, finalmente è stata raggiunta un’intesa tra le autorità cittadine, il Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” e i membri del Consiglio teatrale circa le problematiche questioni che negli ultimi mesi sono emerse in alcuni media, specialmente in merito alla gestione del Teatro e alle incongruenze riguardanti le prestazioni lavorative di alcuni dipendenti nell’ambito del progetto Fiume Capitale Europea della Cultura 2020.
Dopo gli attriti iniziali tra il capodipartimento alla Cultura, Ivan Šarar e la presidente del Consiglio per la Cultura, Maša Magzan – legati alla necessità o meno, da parte dei rappresentanti della Città, di intervenire nei rapporti interpersonali che avrebbero causato insoddisfazioni tra i dipendenti del Teatro –, la discussione è stata incentrata sull’attività del Consiglio teatrale, che negli ultimi mesi è stata ostacolata da una serie di questioni burocratiche e disaccordi. Tra i primi a parlare è stato Bojan Šober, ex solista dell’Opera dello “Zajc” e membro del Consiglio teatrale, il quale ha gettato luce sugli attuali rapporti con la sovrintendenza del Teatro. Spiegando le proprie motivazioni in merito alla lettera aperta pubblicata nei media di recente, Šober ha sottolineato che si è trattato di un tentativo di impedire la dissoluzione del Consiglio, che a norma di legge sarebbe avvenuta nel caso di un mancato incontro tra i membri per più di tre mesi. A dare la sua opinione riguardante il lavoro di alcuni membri dell’organico dello “Zajc” in occasione di Fiume CEC è stato anche Zvonimir Peranić, il quale ha sottolineato la necessità di una valutazione concreta dei relativi contratti di lavoro da parte del Consiglio teatrale. Il sovrintendente dello “Zajc”, Marin Blažević, ha invece sottolineato ancora una volta che, nonostante le faccende legate a problemi interni all’istituzione, il Teatro di Fiume continua a operare senza interruzioni, non sacrificando nulla degli obiettivi artistici. Per quanto invece riguarda il debito del Teatro, che tuttora rappresenta una situazione scottante, Blažević si è dichiarato infastidito per il fatto che le domande legate al debito “vengono ripetute, mentre le mie risposte a tali interrogativi vengono ignorate. Il Teatro e l’amministrazione – ha ribadito – hanno fatto in passato una proposta di risanamento dei debiti, ma non abbiamo avuto risposta. Non si tratta di un debito della mia amministrazione, ma di quelle precedenti, accumulatosi nel corso degli anni”. A dare il proprio supporto alla risoluzione dei problemi per il tramite di un dialogo tra le istituzioni è stato anche Renato Stanković (Možemo!), membro del Consiglio per la Cultura. “Il Consiglio e il Dipartimento per la Cultura della Città di Fiume – ha affermato – non dovrebbero influire sulle scelte artistiche del TNC. Il ruolo forse più importante è quello del Consiglio teatrale, soprattutto nel periodo a venire. Non è la politica quella che deve risolvere i problemi, ma anzi a volte li crea. Sarebbe davvero un peccato se i rapporti personali e le questioni burocratiche continuassero a essere al centro delle discussioni relative al Teatro”.

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