Lo Studio teatrale Kamov ora parla italiano

Serena Ferraiuolo, attrice del DI, è la responsabile del corso di recitazione che opera in seno al TNC «Ivan de Zajc»

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Lo Studio teatrale Kamov ora parla italiano

In seno al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” opera da quattro anni lo Studio teatrale Kamov, destinato ai bambini interessati alla recitazione. Uno degli spettacoli di maggior rilievo realizzati finora è stato il “Piccolo principe”, il quale ha avuto anche la versione in lingua italiana. Visto il grande interesse registrato per la pièce in italiano, quest’anno è stato deciso di fondare in seno al Kamov un corso di recitazione in italiano per dare ai bambini delle scuole della CNI la possibilità di salire sul palcoscenico. Ne abbiamo parlato con la responsabile del progetto, l’attrice del Dramma Italiano Serena Ferraiuolo.
“Lunedì scorso abbiamo avuto la prima giornata di audizioni, ma abbiamo deciso di tenerne un’altra lunedì prossimo, 5 ottobre alle 17.30 nel Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume – ha spiegato l’attrice –. Alla prima audizione hanno aderito pochi bambini e credo che la ragione principale sia un po’ il timore legato all’emergenza sanitaria. In secondo luogo, questo corso è nuovo e credo che serva un po’ di tempo affinché si sparga la voce e si facciano avanti gli interessati alla recitazione. Abbiamo deciso, assieme a Nikolina Hrga, responsabile del Kamov in croato, di fare un’altra giornata di audizioni e quindi di posticipare un po’ l’inizio del corso.”

L’anno scorso c’è stato, per così dire, il primo assaggio del corso di recitazione in italiano al Kamov con il “Piccolo principe”?
“Per il corso Kamov in croato questa è la quarta stagione teatrale e, come sappiamo, ciascuna si conclude con un saggio di fine anno. L’anno scorso, in occasione del ‘Piccolo principe’ in croato e in italiano, abbiamo registrato un grande interesse per la versione in italiano. Qui è nata l’idea di farlo anche in italiano per dare la possibilità ai bambini e ai ragazzi che frequentano le scuole della CNI, ma anche a croati che magari parlano l’italiano appreso in qualche altro ambiente, di svilupparsi anche in questo senso. Nikolina e io lavoriamo molto insieme e l’idea è di collaborare. Certo, si tratta di due corsi separati, ma potremo comunque realizzare dei progetti insieme.”

Il “Piccolo principe” in versione italiana

Quale sarà il tuo ruolo in questo contesto?
“Mi è stato proposto di ricoprire il ruolo di responsabile del programma, il che è un grande onore per me perché è bello essere coinvolti in un progetto nuovo. Assieme a Nikolina penserò al programma che potremmo mettere in scena. Abbiamo già delle idee, ma bisogna ancora vedere se sarà possibile realizzarle. Infatti, tutto dipende dall’età dei ragazzi che aderiranno al corso, dal grado di eterogeneità del gruppo, ovvero se ci saranno più ragazzine o ragazzini, e dalla loro età. Per ora non vorrei ancora sbilanciarmi sugli autori concreti ai quali abbiamo pensato, ma saranno sicuramente degli autori italiani. Da gennaio in poi ci dedicheremo allo spettacolo finale, perché è comunque importante avere un feedback del pubblico sulla bontà del nostro lavoro, intervallato da esercizi di vario tipo adeguati ai bambini. Inoltre, ciascuno di noi del Dramma Italiano proporrà una cosa diversa da fare per mantenere la varietà e per sperimentare.”

Quale fascia d’età è inclusa nel corso Kamov?
“Vi possono aderire bambini dagli 8 ai 12 anni, ma siamo aperti anche a i ragazzi più grandi. Per poter lavorare bene, l’ideale sarebbe formare un gruppo di una decina di bambini.”

Un’altra scena del “Piccolo principe” in versione italiana

Com’è concepita l’audizione? Che cosa viene richiesto dai candidati?
“I candidati sono liberi di decidere che cosa preparare: una canzone, una poesia, un monologo di un autore scritto, un’improvvisazione, ma ci è capitate pure di avere candidati che non avevano preparato nulla e in quel caso chiedevamo di improvvisare qualcosa sul momento.”

Hai avuto finora occasione di lavorare con i bambini? In che modo procede il lavoro?
“Non l’ho fatto mai istituzionalmente, ma ho avuto modo di lavorare con i bambini. D’altro canto, lavoreremo in un team, per cui sarà interessante e variegato. Questo non è soltanto un corso per diventare attori, bensì è un’occasione per entrare nel mondo del teatro e per creare una classe di pubblico. Trattandosi di bambini, il tutto è incentrato principalmente sul gioco. Nel lavoro si possono usare non soltanto testi teatrali, ma anche favole e fiabe, romanzi per ragazzi. I bambini avranno modo di aprirsi, acquisire sicurezza di sé stessi leggendo ad alta voce, imparare la pronuncia, la dizione corretta, ma tutto sempre nella dimensione del gioco. Quando inizieremo a lavorare allo spettacolo il lavoro diventerà più serio.”

Gli interessati possono contattare i numeri di telefono 099 702 2361 e 097 7297 006, oppure scrivere agli indirizzi elettronici [email protected] e [email protected].

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