Lo studio del pianoforte tramite un’app

«La tecnologia fa parte della quotidianità delle nuove generazioni e non ha senso evitarla ma è necessario sfruttarla in maniera utile, nell’interesse dei giovani»

0
Lo studio del pianoforte tramite un’app

Imparare a suonare uno strumento facendo uso delle possibilità fornite dall’era digitale. È l’obiettivo dell’app EPG – Educational Piano Games, chiamata anche Nomi, ideata dalla prof.ssa Ana Dražul, insegnante di pianoforte alla Scuola di musica “Ivan Matetić Ronjgov” e docente alla Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Fiume, che di recente ha superato la prima selezione dei progetti startup realizzati all’interno dell’incubatore fiumano RiHub. L’app è destinata ai bambini in età prescolare che tramite il gioco e il divertimento possono apprendere nozioni base di pianoforte, solfeggio e teoria musicale, basate sul metodo d’insegnamento del pianoforte al quale la prof.ssa Dražul lavora ormai da anni e che ha già dato i suoi frutti in ambito pratico.

 

Metodo d’istruzione

“L’app fa parte del mio metodo d’insegnamento del pianoforte al quale lavoro ormai da una decina di anni, in quanto il mondo digitale è un dato di fatto, i bambini vi sono quotidianamente a contatto, per cui non resta che adeguarci a questa realtà – spiega la prof.ssa Dražul -. La tecnologia fa parte della quotidianità delle nuove generazioni e non ha senso evitarla o cercare di sopprimerla, bensì è necessario sfruttarla in maniera utile, nell’interesse dei bambini e dei giovani. Lavorando a quest’app mi sono praticamente adeguata alle esigenze dei bambini, soprattutto negli ultimi due anni, quando con lo scoppio della pandemia e la necessità di trasferire online le lezioni sono stata praticamente costretta a imparare a utilizzare diversi software. Infatti, all’epoca ero a capo del Dipartimento di pianoforte della Scuola di musica ed era mia responsabilità istruire i miei colleghi a utilizzare gli strumenti digitali necessari per la DAD. Di conseguenza, ho imparato tantissimo in questo segmento, per cui il mio obiettivo era di offrire delle lezioni ancora più interessanti ai miei allievi, nell’intento di mantenere il loro interesse anche a distanza. Ho avuto modo di applicare le nuove conoscenze nel lavoro con allievi di tutte le età, dall’età prescolare, agli scolari delle elementari e medie superiori fino agli studenti universitari. Ascoltavo, e continuo ad ascoltare, le esigenze e le necessità dei bambini e dei giovani e, nel momento in cui hanno cominciato a giungermi messaggi entusiasti dai miei allievi che mi chiedevano di inviare loro altro materiale di studio, ho capito di trovarmi sulla buona strada. Così è nata l’app. Adeguarsi ai giovani è essenziale, mantenendo ovviamente i migliori standard pedagogici. Il mio metodo di pianoforte, che ho illustrato anche in un manuale, è stato recensito dai migliori esperti, per cui si tratta di materiale adeguato ai bambini”.

Un sostegno alla professione

L’app è sviluppata da Muamer Mujević dell’impresa Iconis Digital di Fiume e sarà destinata agli smartphone e ai tablet. È concepita come un sostegno alla professione, al mantenimento dell’interesse all’apprendimento dell’arte del pianoforte.

“L’app permette di apprendere i concetti base del pianoforte, per cui una volta a scuola, i bambini dispongono già di un notevole bagaglio di conoscenze – prosegue la professoressa -. Molto probabilmente, in questo momento questa è l’unica app di questo tipo a livello mondiale, o perlomeno non ne abbiamo trovate di simili nel corso delle nostre ricerche. Di solito, gli esperti nel mio campo sono orientati verso il mondo accademico, mentre io ho deciso di fare il contrario e mi sono dedicata ai bambini più giovani in quanto ritengo che sia indispensabile investire il proprio sapere nelle nuove generazioni. È essenziale investire nei bambini e nei giovani perché essi sono davvero il nostro futuro, per cui hanno bisogno di tutti gli strumenti possibili per fare la differenza in età adulta. L’app influisce favorevolmente sull’apprendimento, sulla memoria, sulle abitudini lavorative, sull’intonazione: su tutte quelle capacità utili per lo sviluppo professionale. Spero che quest’app sarà un contributo al bene comune e, cosa molto importante, che renderà più accessibile a tutti l’apprendimento del pianoforte. È scientificamente provato, infatti, che suonare uno strumento musicale e ascoltare la musica classica influisce favorevolmente sullo sviluppo del cervello. Inoltre, nel nostro sistema scolastico, il processo di apprendimento di uno strumento musicale inizia dopo il settimo anno d’età, mentre invece la scienza dimostra che il cervello si sviluppa in maggior misura proprio fino all’età di sette anni. Anche per questo ho deciso di dare un’opportunità ai bimbi in età prescolare di imparare a suonare il pianoforte. Non è mia intenzione legare i bambini ulteriormente ai mezzi digitali, ma proprio il contrario: sfruttare quest’abitudine per un’attività educativa e anche divertente”.

Non c’è il limite d’età

L’EPG – Educational Piano Games non avrà un limite d’età minimo, in quanto – spiega la prof.ssa Dražul – ci sono bambini di appena 3,5 anni che apprendono con facilità le nozioni di musica, mentre al contempo ci sono bambini di sei anni in cui questo processo avviene più lentamente. Per questo motivo, l’app sarà categorizzata come destinata all’età prescolare e potrà essere utilizzata a seconda dello sviluppo cognitivo del bambino.

“Ogni particolare del metodo è elaborato all’interno dell’app, ogni passo è ben spiegato, tutti i materiali sono originali – sottolinea -. L’obiettivo era di creare un’app educativa e divertente, che per ora è in lingua inglese. La traduzione è della prof.ssa Marina Mrazovac, che ha anche adeguato tutto il materiale e fa parte del team che lavora a quest’app all’interno dello startup. Vorrei esprimere la mia gratitudine a tutti gli esperti e professionisti che offrono il loro sapere nel RiHub. Sono estremamente professionali, disponibili e non esitano mai a dare preziosissimi consigli e ad aiutare noi che seguiamo il programma dell’incubatore. Non riesco a credere che da noi esista un’istituzione in cui esperti eccellenti hanno tempo da dedicare a persone come me e dimostrano un tale interesse e comprensione per le nostre idee. Credo che una persona non possa fare tutto da sola, ha bisogno della collaborazione con altre persone perché soltanto così possiamo cambiare il mondo”.

Gli ostacoli si superano più facilmente

“I programmi scolastici di pianoforte sono piuttosto impegnativi, ma osservando i ragazzi che in età prescolare hanno appreso il pianoforte secondo il mio metodo, ho notato che superano molto più facilmente gli ostacoli che incontrano nello studio dello strumento. Essi giungono a scuola con una base di conoscenze elementari che facilita l’apprendimento negli anni successivi. Sarebbe bellissimo se questo metodo venisse adottato dagli asili e dalle scuole, implementando un programma musicale in queste istituzioni. L’obiettivo, come ho già detto, è di salvaguardare l’arte del pianoforte. Negli ultimi anni mi è successo diverse volte di incontrare i miei ex allievi, che ora svolgono una professione che non c’entra con il pianoforte e nemmeno con la musica, che mi ringraziano perché mediante questo metodo, dicono, ho insegnato loro come pensare, come spendere meno tempo per apprendere il più possibile. Questo metodo si è dimostrato ideale per ottimizzare il tempo. Tutti coloro che desiderano imparare a suonare uno strumento lo faranno più facilmente grazie a quest’app”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display