
S’intitola “Lo strampalatissimo diario di Leonardo da Vinci”, il libro per bambini e ragazzi scritto e presentato ieri dalla scrittrice (si occupa di albi illustrati, narrativa, per il cinema, teatro e televisione) e giornalista veneta Stella Nosella (nativa di Portogruaro, in provincia di Venezia), nel corso del programma in lingua italiana “Più che una storia…” – “Picnic con l’autrice” del 18esimo Festival del libro per l’infanzia “Monte Librić”. L’appuntamento, svoltosi nella Sala spettacoli della CI di Pola, ha destato un elevato coinvolgimento degli alunni – interessati nel primo gruppo quelli della IIa, IVa e IVb della Scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” di Pola, accompagnati dalle docenti Ana Giugno Modrušan, Emanuela Delmonaco Sudulić e Sinajda Perković Matošević, nonché dalla I alla IV classe della Scuola elementare italiana “Bernardo Parentin” di Parenzo, seguiti dalle insegnanti Romina Draghicchio Paljuh, Virna Ovčarić, Miranda Benussi Malusà e Vilma Pulin Sirotich –, che oltre ad ascoltare alcune delle peripezie del giovane Leonardo da Vinci, al tempo un ragazzino undicenne curioso e creativo, hanno avuto (e colto) pure l’occasione di istruirsi in merito a questo genio del Rinascimento grazie a un quiz preparato dall’autrice. Leonardo da Vinci, a detta della stessa, ha ricevuto il suo primo diario il 15 aprile del 1473 dallo zio, e fino a quel momento scriveva, annotava e disegnava quanto vedeva e sentiva praticamente su tutto quanto gli si trovava sottomano, ossia dove arrivava (addirittura sul fango) visto che la carta era molto rara e pregiata.
Le avventure del piccolo genio
Tra i “messaggi segreti” nel diario, a detta di Nosella, ci sono invenzioni improbabili, fallimenti epici e appunto avventure strampalate. Come ad esempio quando si è accorto, in seguito a un piccolo incidente, che la palla caduta a terra dal tavolo non rotolava come doveva, e quindi aveva deciso di farne una propria, con l’argilla, il fango, le piume, il fieno e addirittura con la cacca di gallina, per poi metterla nel forno di nonna Nina, che per la puzza era andata su tutte le furie. Poi con la palla “inventata” ha tappato il buco nel pollaio da dove scappava una gallina, chiedendosi se poteva volare, e quindi ha provato un esperimento gettandola dal tetto del pollaio. Tra l’altro il singolare da Vinci si chiedeva quanto cerume serve per fare una candela, quale verso fa la tartaruga, dei quesiti che solitamente anche oggigiorno le persone non si pongono.
Le opere più famose
Oltre a quello spiritoso, il lato educativo–istruttivo della relazione con il quiz ha creato un bel trambusto tra gli alunni, un’ottantina in tutto sistemati sugli spalti dinanzi al palco, che si sono dati battaglia per alzare per primi la mano, indifferentemente se sapevano o meno le risposte giuste. Comprensibile, in quanto come premio erano in ballo i “baffi da saggio” nonché una figurina. È stata l’occasione giusta tra l’altro per imparare che Leonardo da Vinci è nato ad Anchiano; che la “Gioconda” o “Monna Lisa” è il quadro più famoso conservato al museo Louvre di Parigi; che il dipinto “La Dama con l’ermellino”, che è simbolo di purezza, rappresentava la figura di Cecilia Gallerani; che ha studiato il volo osservando le aquile e i falchi; che scriveva gli appunti al contrario, o “a specchio” da destra a sinistra; che il suo maestro di pittura era Andrea del Verrocchio; che ha inventato il tovagliolo; che il disegno più famoso è l’Uomo vitruviano che si trova nella Galleria dell’Accademia di Venezia e via dicendo. Infine Stella Nosella si è mostrata disponibile nel rispondere a numerose domande poste dagli alunni, rilevando di aver terminato questo libro il 31 dicembre dell’anno scorso; di averlo scritto per un anno però solamente al mercoledì; di aver terminato il primo 10 anni fa, e infine ha detto che per scrivere trova l’ispirazione in tutto, nella gente, nella famiglia e in particolar modo nel giovane figlio. Ora, ha puntualizzato Nosella, è prevista per novembre l’uscita di un libro horror per ragazzi.
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