L’«Ivan de Zajc» celebra la «Nostalgia dell’eternità»

I due concerti sinfonici che saranno diretti dal Maestro Valentin Egel vogliono rendere omaggio a Miroslav Homen, scomparso di recente

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L’«Ivan de Zajc» celebra la «Nostalgia dell’eternità»

L’Orchestra sinfonica del TNC “Ivan de Zajc”, diretta dal Maestro Valentin Egel, inizierà il mese di aprile, ovvero il mese dedicato alla chiusura del progetto Fiume CEC 2020, con due concerti intitolati “Mozart, Strauss: nostalgia dell’eternità”, i quali si terranno a Teatro questa sera e domani con inizio alle ore 19.30.

 

 

Il ciclo della vita
Ad aprire il concerto sarà la Prima sinfonia di Wolfgang Amadeus Mozart, mentre a chiuderlo sarà la sua ultima sinfonia, ovvero la Sinfonia n. 41, conosciuta con il nome di “Jupiter”. In un punto della prima sinfonia si trova un noto motivo, che poi si ripete nell’ultima sinfonia. Il Maestro Valentin Egel si pone la domanda: “Sapeva Mozart che ‘Jupiter’ sarebbe stato il suo ultimo brano? L’uomo al tramonto della sua vita guardava all’infanzia?” E poi conclude: “Considerando la sua produzione a ritroso, Mozart ha voluto trasformare il suo ciclo di sinfonie in un cerchio-simbolo dell’eternità”.

La sinfonia “Jupiter” ha avuto una grande influenza sulla produzione di Richard Strauss, i cui due brani verranno eseguiti nella parte centrale del concerto. Si tratta del suo Concerto per oboe e orchestra, ovvero una delle ultime opere del compositore e uno dei più bei concerti del XX secolo scritti per tale strumento. Il compositore, all’epoca ottantenne, lo dedicò al soldato americano John de Lancie, un bravissimo suonatore di oboe dell’Orchestra di Pittsburg, con il quale ha tenuto lunghi discorsi legati alla musica e all’arte.

Il manifesto del concerto raffigurante “Jupiter”, la Sinfonia n. 41

L’oboe come solista
Come solista all’oboe ai concerti in programma oggi e domani ci sarà il membro dell’Orchestra sinfonica Antonio Haller.

La seconda dedica di Strauss riguardava i teatri distrutti durante la Seconda guerra mondiale, che lui considerava una delle più grandi catastrofi della sua vita, sconsolato e senza speranza. “In memoriam!” scrisse Strauss nelle sue Metamorfosi nella parte che ricorda tantissimo la Marcia funebre di Beethoven, ovvero della sua Terza sinfonia, “Eroica”. Il capolavoro polifonico di Strauss, le Metamorfosi per 23 strumenti a fiato, è un grande addio al mondo, ma in un’atmosfera di consolazione e catarsi. Le opere di Strauss, ha dichiarato Valentin Egel, sono un bagliore di strumentazione e armonia, rispettano sempre la tradizione, aprendo contemporaneamente nuove porte.

Miroslav Homen, un Maestro unico
I due concerti saranno dedicati alla memoria del Maestro Miroslav Homen, direttore dell’Orchestra dell’Opera del TNC “Ivan de Zajc” per moltissimi anni, il quale ci ha lasciati di recente. Un discorso di commiato per il Maestro Homen verrà tenuto dai colleghi e rappresentanti del Teatro fiumano prima dell’inizio del concerto di questa sera.

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