
Nell’ambito della 30ª edizione dell’Ex Tempore di Grisignana, quest’anno si è voluto rendere omaggio a un artista connazionale scomparso lo scorso anno: Claudio Ugussi. Ugussi, uomo di grande cultura, pittore sopraffine, profondo conoscitore della nostra terra, scrittore appassionato e professore stimato ha dedicato la sua vita all’arte e alla letteratura con uno sguardo aperto, senza mai scordare i valori della Comunità Nazionale Italiana. Sabato sera, negli spazi della galleria Fonticus è stata inaugurata la rassegna “Hommage à Claudio Ugussi. Al confine tra figurazione ed espressione”. Al vernissage erano presenti il sindaco di Grisignana Claudio Stocovaz, il segretario generale dell’Università Popolare di Trieste Fabrizio Somma, il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI Marin Corva, la titolare del Settore cultura della Giunta esecutiva dell’UI Marianna Jelicich Buić e la presidente della locale Comunità degli Italiani Giuliana Dešković Krevatin.
Il paesaggio elemento significativo
L’allestimento proposto nella città degli artisti è composto da lavori provenienti da diverse fasi, che presentano l’opera dell’autore. “Il desiderio era quello di preservare la ricerca visiva dell’artista durante la sua vita – spiega il curatore Eugen Borkovsky –. Le opere testimoniano riflessioni che non dipendevano da alcuna scuola o indirizzo, da una ferma determinazione. Al contrario, l’artista ricercava in una direzione, per poi ritornare con coraggio e intensità alle origini sviluppando l’idea attraverso un nuovo formato”.
Il paesaggio è un elemento significativo nei dipinti di Claudio Ugussi, dalle sue raffigurazioni emerge, infatti, l’amore per la terra istriana, per la sua Pola, città d’origine e per la sua Buie, località nella quale ha vissuto, lavorato come professore di lingua e letteratura italiana e operato come artista e scrittore. “L’espressione vissuta e trasmessa attraverso l’atmosfera del paesaggio si basa sulla forma elementare. Qui l’autore è sincero – commenta Borkovsky –. Sebbene intellettualmente non sia incline a nascondere la forma, istintivamente fugge nella semplificazione di questa fino allo stadio dell’irriconoscibilità”.
Ricchezza spiriturale e intellettuale
Ugussi si è spesso definito “un italiano d’Istria” e nel corso della sua vita ne ha omaggiato e studiato la cultura, offrendo un contributo inestimabile in termini pittorici, letterari e saggistici ai nostri connazionali. Buie è stata la sua seconda casa, quella della maturità, quella in cui ha trovato l’amore della sua vita, la professoressa Lucia Moratto Ugussi, anch’essa da poco scomparsa. I due hanno rappresentato una ricchezza spirituale e intellettuale per la cittadina, per le generazioni di allievi a cui hanno insegnato e per le molte persone che hanno ispirato grazie alla loro passione per la conoscenza. “Claudio Ugussi è sempre rimasto legato ai paesaggi istriani, da quelli urbani dei suoi primi lavori, ai paesaggi in cui leggiamo un’esperienza calda ed emotiva. O, per dirla più semplicemente, al suo amore per l’Istria nord-occidentale, per il suo e il nostro ambiente – conclude Borkovsky –. Succede che tutti noi, vivendo in questa zona e passando ogni giorno davanti alle bellezze, non le notiamo nemmeno più. Ce le ricorda Claudio Ugussi. Ci restituisce l’emozione dello sguardo, ci avverte di notare nuovamente la bellezza nella quale siamo immersi attraverso le nostre vite”.
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