L’eccellenza documentata da Itala Bogdanovich

L’Istituto Dante Alighieri di Zara ha curato l’edizione in croato del dizionario biografico «Donne illustri» scritto dalla pittrice e scrittrice zaratina

0
L’eccellenza documentata da Itala Bogdanovich

In conclusione di un progetto iniziato due anni fa, è stato pubblicato di recente il volume “Donne illustri” firmato da Itala Bogdanovich, pittrice e scrittrice zaratina vissuta a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, le cui opere, inedite, sono rimaste sconosciute al pubblico per un secolo intero. Grazie al supporto della Regione Veneto e in collaborazione con la Biblioteca scientifica di Zara, la sede zaratina dell’Istituto Dante Alighieri ha curato e pubblicato la trascrizione e la traduzione in croato del dizionario biografico di Itala Bogdanovich dedicato alle donne di lettere e d’arte appartenenti tanto al periodo contemporaneo all’autrice, quanto ai secoli precedenti. Boško Knežić, curatore del libro, nonché presidente della sede zaratina dell’Istituto Dante Alighieri, ci ha rivelato alcuni dettagli della vita dell’autrice, oltre che delle particolarità legate all’iniziativa.

 

Nata nel 1874 e morta nel 1945, Itala Bogdanovich “appartiene alla cerchia di scrittori zaratini che scrivevano in lingua italiana in un ambiente che vide una secolare permeazione della cultura croata e di quella italiana”, si legge nella prefazione del libro.

Il manoscritto dell’autrice è stato oggetto di studio dell’articolo “Hrvatice u biografskom rječniku Donne illustri Zadranke Itale Bogdanović (1874-1945)” (Donne croate nel dizionario biografico Donne illustri della zaratina Itala Bogdanović (1874-1945)) scritto dalla prof.ssa Nedjeljka Balić-Nižić e pubblicato nel 2005 sulla rivista “Croatica et Slavica Iadertina” del Dipartimento di croatistica e slavistica dell’Università di Zara, nonché riportato, con lievi modifiche, anche nel volume curato dall’Istituto Dante Alighieri.

Boško Knežić

La particolarità dell’opera
Come spiegato da Boško Knežić, oltre che nel fatto che si tratta di un dizionario biografico firmato da un autore (in questo caso, autrice) unico, a differenza di altri testi del genere dello stesso periodo, la particolarità dell’opera sta soprattutto nella scelta del contenuto: “Siamo in possesso di diversi dizionari biografici dedicati a uomini, come quello di Šime Ljubić o il Dizionario estetico di Niccolò Tommaseo, ma questo è l’unico manoscritto dei nostri territori incentrato esclusivamente sulle donne. Ciò che ritengo importante – ha sottolineato Knežić – è l’attenzione che Itala Bogdanovich dà alle donne non in quanto mogli, madri, compagne di uomini importanti, ma focalizzandosi invece sulla loro identità individuale”. Data la posizione di subordinazione della donna nel periodo in cui visse l’autrice, come del resto nelle epoche precedenti, “molte letterate scelsero di pubblicare scritti usando pseudonimi, com’è il caso di Bruno Sperani, nome d’arte della spalatina Beatrice Speraz, che appare nel volume”, puntualizza il curatore del libro, motivo per cui il manoscritto di Itala Bogdanovich appare particolarmente interessante, in quanto offre un’immagine delle protagoniste nascoste del panorama letterario, artistico e culturale dei nostri territori di quel periodo.

Scritto basato sulla memoria
Secondo quanto riferito da Knežić, nella Biblioteca scientifica di Zara sono conservati 11 faldoni contenenti i manoscritti dell’autrice, tra cui il volume “Donne illustri” e una collezione di epistolari: in particolare, sono documentate le corrispondenze con Gabriele d’Annunzio, Antonio Cippico (senatore del Regno d’Italia tra il 1923 e il 1935) e con il senatore del Regno d’Italia Natale Krekich (in carica dal 1933 alla morte, avvenuta nel 1938), i quali, in un modo o nell’altro, “hanno cercato invano di assicurare la pubblicazione dell’opera. Sostengo – spiega Knežić – che ciò sia prova del fatto che il manoscritto non sia stato pubblicato solamente perché si trattava di un’opera firmata da una donna”.
Le difficoltà sorte nel corso della trascrizione e della traduzione dell’opera in croato sono state attribuite alla “disgrafia di cui Itala Bogdanovich probabilmente soffriva”, oltre che alla “scrittura che a volte risulta difficilmente leggibile”, come spiegato nella Prefazione del volume. Inoltre, va ricordato che, come spiega Knežić, “non si tratta di un’opera scientifica, bensì di uno scritto basato soprattutto sulla memoria dell’autrice, la quale, nella maggior parte dei casi, non indica le fonti da cui ha tratto le informazioni”. Al fine di mantenere l’integrità e l’originalità dell’opera, “nel testo italiano sono stati conservati l’interpunzione, gli errori di grafia e le particolarità linguistiche e stilistiche”, sempre stando alla Prefazione.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display